Sixty four.

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Il cielo buio della notte era continuamente illuminato da vari fasci di luce, quasi sempre seguiti da un boato fastidioso, che faceva spaventare non poche persone.
Le strade di Los Angeles erano vuote, solo poche macchine, di tanto in tanto, passavano, le serrande di tutti i negozi erano abbassate e le luci nelle case spente, era il silenzio, in quel momento, a regnare in quel luogo ma veniva interrotto dal rumore della pioggia a contatto con il freddo terreno.
Era raro che, nella città degli angeli, piovesse ma quando lo faceva continuava per ore e ore senza mai smettere, si scatenava una vera e propria tempesta d'acqua, un forte vento spingeva da una parte all'altra i pochi oggetti che riempivano i marciapiedi.
Davanti ad un clima del genere non pochi abitanti si erano ritrovati impreparati e, non pochi, nell'esatto momento in cui la pioggia iniziò erano per strada a divertirsi.
Quei rumori così assordanti, che quasi toglievano il sonno, stavano spaventando molti bambini e non solo.
Federico era terrorizzato da i tuoni, ancor di più se pesanti come quelli di quella notte, sin da piccolo erano stati tra le sue paure più grandi e il tutto era collegato ad un determinato episodio.
Quando il più piccolo era un bambino, di soli tre anni, i suoi genitori, che si erano dovuti separare da lui per andare ad una cena di lavoro, lo avevano lasciato a casa con la babysitter, una ragazzina di soli diciotto anni che neanche gli prestava attenzione, era una serata molto fredda e la pioggia continuava a scendere ma lui c'era abituato, gli inverni in Italia erano alquanto piovosi, quando ad un certo punto qualcuno bussò alla porta di casa sua, la sua babysitter andò ad aprire e un uomo incappucciato e con un arma entrò in casa; La ragazza cercò di difendere il bambino da quell'uomo ma questo ebbe la meglio, colpì la giovane alla testa, facendola svenire, e colpì ripetutamente Federico per costringerlo a mostrargli il luogo in cui i suoi genitori nascondevano i soldi e gli oggetti di valore.
Quell'episodio aveva profondamente segnato il biondo che, da quel momento in poi, ad ogni temporale finiva per rinchiudersi in casa e nascondersi sotto le coperte.
Quella notte però era diversa dalle altre, Federico non aveva paura del temporale, c'era Benjamin a stringerlo.
Il moro si era recato a casa del ragazzo per parlare con lui, e magari risolvere quella situazione, ma la paura del minore lo aveva reso impossibile, il ragazzo gli aveva gettato le braccia al collo e aveva cercato rifugio tra le sue braccia.
Il cuore di Benjamin si era intenerito davanti quella scena, il biondo aveva così tanto bisogno di lui, di essere protetto e lui l'avrebbe fatto, ci sarebbe sempre stato per lui, per difenderlo.

Un nuovo giorno era iniziato ma non c'era il solito sole splendente alto nel cielo, la pioggia continuava a scendere dal cielo, era il grigio il colore predominante di quella giornata e infondeva una certa tristezza.
Le calde coperte, con una fantasia azzurra alquanto strana, coprivano e riscaldavano i corpi dei due ragazzi che stavano, ancora, dormendo stretti l'uno all'altro.
La testa di Federico era poggiata sul petto del moro delicatamente, quasi come se avesse paura di fargli del male, sul suo viso si potevano notare le tracce di alcune lacrime, dovute alla paura di quella notte, mentre le braccia di Benjamin erano ben strette sul bacino del minore, a differenza di questo, non aveva alcuna paura di potergli far del male, lo stringeva possessivamente e non aveva alcuna intenzione di lasciarlo spostare anche solo di pochi centimetri.
Per tutta la notte avevano dormito in quella posizione, si erano perfino dimenticati che nella stanza affianco dormiva Brandon, che poteva entrare da un momento all'altro, per una notte, il più grande aveva messo da parte il suo volere che nessuno sapesse di loro, aveva messo al primo posto Federico e ne era felice.

Dopo non molto gli occhi di Benjamin si aprirono e incrociarono quelli azzurri, circondati dal rosso, del più piccolo che lo stava osservando attentamente.
-"Buongiorno." Sussurrò Benjamin con voce roca e si passò una mano tra i capelli per spostarli dal viso
-"Ciao." Si limitò a rispondere il biondo e portò i suoi occhi sul petto nudo del ragazzo.
-"Hai dormito bene?" Gli chiese il più grande, voleva a tutti i costi iniziare una conversazione.
-"Abbastanza." Fece spallucce Federico.
-"Perché hai paura della tempesta?" Domandò ancora il moro.
-"Una volta, quando ero piccolo, è successa una cosa e da allora ne sono terrorizzato." Rispose il più piccolo.
-"Ti va di raccontarmelo?" Chiese Benjamin e iniziò ad accarezzargli i capelli.
-"No." Scosse la testa il biondo. "Magari un'altra volta." Aggiunse.
Il più grande sospirò e si mise a sedere al centro del letto, costringendo il minore a sedersi sulle sue gambe.
-"Chiariamo questa situazione, te ne prego." Lo scongiurò.
-"Cosa c'è da chiarire?" Domandò retorico Federico. "Tu non puoi fare a meno delle tue abitudini e io non posso fare a meno di te.
Continueremo come abbiamo sempre fatto, tu ti divertirai e io soffrirò.
Nessun problema, no?" Continuò.
-"Io non voglio vederti soffrire." Replicò il moro.
-"Allora smettila di farmi soffrire." Rispose il più piccolo.
-"Ti giuro che non è successo nulla, che andasse oltre qualche bacio, con Lindsay.
Dopo poco che tu sei andato via, sono andato via anche io, non aveva senso per me restare lì senza di te." Disse Benjamin.
-"Dici davvero?" Chiese il biondo.
-"Assolutamente." Annuì. "Quando capirai che preferisco le tue labbra anziché chiunque altro?" Chiese prima di baciarlo.

Delle leggere sfumature di arancione erano visibili tra il grigio del cielo, per tutto il giorno non aveva fatto altro che piovere e i due amanti trovavano fosse una buona scusa per restare chiusi in casa.
Per tutta la giornata erano rimasti a casa del minore, avevano fatto qualche partito alla PlayStation, avevano pranzato in compagnia di Brandon e, sopratutto, avevano parlato molto, erano riusciti a far pace ancora una volta.
Era ormai tardo pomeriggio, i due ragazzi erano nella stanza di Federico e questo stava preparando le valigie.
-"Vuoi davvero partire da solo?" Gli chiese il maggiore che continuava a girare sulla sedia girevole.
-"Per la centesima volta, si." Rispose Federico. "Dopo tanti anni di studio, una settimana da solo per festeggiare la mia laurea mi servirà." Continuò.
-"Sarebbe più divertente se venissi con te." Replicò il moro.
-"Magari la prossima volta." Sorrise il più piccolo provocando uno sbuffo da parte dell'altro.
Benjamin si girò verso la scrivania e prese il biglietto aereo del ragazzo.
-"Chi va in Austria per festeggiare la sua laurea?!" Urlò.
-"Io vado in Austria per festeggiare la mia laurea." Rispose il biondo e chiuse la valigia.
-"Ci sono tantissime mete più divertenti." Replicò il più grande. "Tipo l'Italia." Aggiunse.
-"Ho già visitato l'Italia, ricordi?" Chiese retorico Federico e si sedette sul letto.
-"Potresti festeggiare con i tuoi genitori, sarebbe di sicuro più divertente." Disse il moro.
Il più piccolo serrò i pugni.
-"Ho vissuto tutta la mia vita lì, voglio girare il mondo." Disse cercando di apparire neutrale.
-"Tu sei strano." Replicò Benjamin e roteò gli occhi al cielo. "Parlando dei tuoi genitori, verranno alla tua laurea?" Chiese.
-"No." Ringhiò il biondo ma l'altro sembrava non aver notato il suo cambiamento d'umore.
-"Perché?" Chiese ancora il più grande. "Insomma sei il loro unico figlio e stai per laurearti, dovr-" Stava farneticando lui ma venne interrotto dal ragazzo che lo spiazzò.
-"Benjamin i miei genitori sono morti."

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Ehi💕
Ancora una volta vi ringrazio per le visualizzazioni, vi adoro💕
Mi scuso per non aver risposto a tutti i commenti ieri, non so se sia un problema mio o di wattpad in generale, ma ad alcuni di questi non riuscivo a rispondere, continuava ad uscirmi la scritta per riprovare ma non venivano pubblicati, spero si risolva presto.
Benjamin ha scoperto una cosa importante della vita di Federico, come la prenderà?
Se volete entrare nel gruppo WhatsApp non dovete fare altro che mandarmi un messaggio con il vostro nome e numero.
Per qualsiasi cosa potete contattarmi qui o mi trovate su Twitter come @suarezgilliesIt.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci, Michi💕

Midnight Kiss || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora