Ninety nine.

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Una foto non scompare.
Una foto non muore.
Una foto non cambia.
Una foto non ha maschere.
Una foto mostra la realtà.
Una foto è ciò che sembra.
Una foto è una foto.
Una foto è una parte della nostra vita.
Una foto è parte di noi.
Benjamin amava le foto, amava poter racchiudere un momento, importante o meno, e poterlo rivivere ogni volta che gli andava.
Amava la magia, le sensazioni, che queste gli regalavano.
Osservava quei colori stampati su una carta lucida e finiva per ricordare ogni minuto, ogni momento, di quella giornata.
A lui però non piaceva ritrarre solo i momenti belli che gli capitavano, fermava su carta ogni evento degno di nota della sua vita, che fosse un momento di massima felicità o uno in cui non avrebbe voluto fare altro che rinchiudersi in una stanza, rinchiudersi e dimenticare tutto il mondo che lo circondava, restare solo con il suo dolore.
Benjamin, se solo avesse potuto, avrebbe girato il mondo con uno zaino in spalla e la sua amata macchina fotografica stretta tra le mani, pronto a fotografare ogni dettaglio, ogni volto che gli trasmetteva qualcosa, ogni cosa che non voleva dimenticare.
Da quando aveva conosciuto Federico però non aveva più bisogno di girovagare per il mondo per cercare i paesaggi più belli, aveva trovato in lui ogni cosa più bella che potesse esistere.
Il biondo, il suo fidanzato, era diventato la sua musa ispiratrice.
Era diventato ogni colore più bello.
Il cielo al tramonto.
L'alba.
Il mare.
Un fiore.
Era diventato tutto per lui, dalle cose più fisiche a quelle astratte.
La sua macchina fotografica era pregna di foto di Federico, aveva foto di lui in ogni momento della giornata, della vita.
Amava scattargli foto all'improvviso, che stesse dormendo, studiando o stesse senza far nulla, gli piaceva, o meglio lo faceva impazzire, l'idea di avere un ricordo di quella che è la sua quotidianità con Federico, di lui in ogni momento che condividevano insieme.
Nonostante le cose tra di loro stessero andando benissimo aveva costantemente paura che tutto si potesse rovinare, aveva paura che Federico sarebbe finito per stancarsi di lui e lo avrebbe lasciato solo in una piovosa notte di primavera, proprio come la stessa notte in cui si erano dichiarati amore.
Temeva che da un giorno all'altro Federico avrebbe smesso di far parte della sua vita, che sarebbe diventato solo un ricordo, un ricordo di quelli che ti porti dentro ovunque vai, che pesano più delle macerie e ti impediscono di vivere, temeva di perdere l'unica cosa bella che gli era capitata.

Pochi chiari colori si stavano facendo spazio nel cielo buio della notte, le stelle, seppur poche, erano ancora visibili e brillavano tra le strade deserte.
Solo il verso di qualche animale e spezzare il silenzio di quelle ore, pochi lampioni ad illuminare la strada, altrimenti, buia.
Le case erano chiuse, le finestre ben serrate, forse per freddo o per paura, paura che qualcuno potesse entrare nelle loro case e rovinare le loro vite.
Solo una finestra era aperta, la finestra di una casa dove due ragazzi vivevano il loro amore.

La stanza illuminata solo da una lampada posta sul comodino letto al lato destro del letto, il letto sfatto, le coperte bianche spostate ovunque, i cuscini gettati per terra.
Quella stanza urlava la parola amore.
Era proprio lì dove Benjamin e Federico avevano consumato l'amore che li univa, si erano fusi per formare una sola persona, i loro corpi erano diventati l'uno l'estensione dell'altro, i loro arti si cercavano, le loro unghie conficcate nella pelle dell'altro.
Le loro pelli erano marchiate d'amore.
-"Dovresti smetterla di girare in boxer per la stanza." Disse Federico con la testa fissa su un fascicolo.
Il minore era seduto al centro del letto, il corpo nudo, le gambe incrociate, la schiena e il petto erano costellate dai marchi che l'altro gli aveva inflitto.
Segni di battaglia, segni d'amore.
Stava studiando con attenzione le pagine che componevano quel fascicolo, gli era stata affidata la sua prima causa e voleva essere preparato al meglio.
Benjamin stava girando per la stanza alla ricerca di qualcosa da fare, voleva passare la notte stretto al suo ragazzo ma questo sembrava avere altre idee.
-"Perché?" Gli chiese il moro e si lanciò a peso morto sulla sedia, nera, della scrivania.
-"Mi distrai." Rispose il più piccolo.
Un sorriso malizioso si dipinse sul volto di Benjamin e si passò una mano tra i folti capelli.
-"E tu dovresti smetterla di studiare." Disse e prese il pacchetto di sigarette. "È notte fonda, dovresti dormire."
-"Magari abbracciato a te?" Chiese retorico il biondo.
-"Magari." Fece spallucce il più grande e prese una sigaretta e l'accendino.
-"È la mia prima causa, voglio essere preparato al meglio." Gli spiegò Federico.
-"Devi anche riposare però." Lo riprese il moro. "E poi non è nulla di troppo importante.
Liti tra due vicini, no?" Gli chiese conferma.
-"Liti per i confini di casa." Precisò il più piccolo. "Ed è tutto importante, non fermarti all'apparenza." Continuò.
-"Qualsiasi cosa io ci sono, ricordalo." Gli disse Benjamin e si accese la sigaretta prima di portarsela alle labbra.
Il biondo fece una smorfia di disgusto.
-"Non mi piace quando mangi quella cosa." Disse e sventolò la mano per allontanare da lui quella puzza nauseante.
-"Io non la mangio." Rise il più grande. "La fumo."
-"È la stessa cosa, ti fa ugualmente male." Replicò Federico. "Un uccellino mi aveva dato che volevi smettere di fumare."
-"Deve aver sentito male." Lo prese in giro il moro.
-"Davvero Ben, dovresti smetterla di fumare!" Esclamò il più piccolo.
-"Dimmi la parola magica e lo farò." Disse Benjamin, fece un tiro di sigaretta e si alzò.
-"La parola magica?" Ripeté il biondo. "Qual è?"
-"Ti dò un indizio." Rispose il più grande e si avvicinò al suo ragazzo. "Inizia con la A."
-"A..." Federico ci pensò su qualche istante ma nulla, non riusciva a capire.
Il moro fece un altro tiro di sigaretta.
-"Amore." Sussurrò e lasciò che il fumo della sua sigaretta andasse nella bocca dell'altro prima di baciarlo.
Un bacio al gusto di fumo.
Normalmente Federico si sarebbe allontanato disgustato ma non quella volta, non con Benjamin.

-"Comunque questi occhiali ti stanno benissimo." Constatò il maggiore e si sedette alle sue spalle.
-"Smetterai di fumare?" Gli chiede Federico.
-"Ad una sola condizione." Rispose il moro e appoggiò la testa sulla pelle nuda della schiena del suo ragazzo.
Il biondo sospirò e alzò gli occhi al cielo.
-"Quale?"
-"Voglio che tu incontri mia sorella."

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Ehi🌸
Vi ringrazio per le ottanta mila visualizzazioni, vi adoro💓
Benjamin vuole che Federico incontri sua sorella, un passo importante, cos'accadrà?
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Midnight Kiss || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora