Fifty four.

1.9K 215 37
                                    

Delle braccia, quelle che lui aveva imparato a riconoscere anche tra mille, quelle che per tante notti lo avevano cullato fino al punto di farlo addormentare, quelle stesse braccia che lo avevano stretto per evitare che cadesse e si rompesse in mille pezzi, quelle braccia che lo avevano colpito ma non erano riuscite a ferirlo perché, lui, aveva imparato ad amare ogni gesto che queste compivano, braccia che lo facevano sentire al sicuro, protetto da ogni male tranne quello che esse stesse potevano provocare, quelle braccia che lui adorava in ogni singolo dettaglio, adorava ognuno dei tatuaggi che le ricoprivano, era finito per imparare a memoria ognuno di questi e di scegliere il suo preferito ma non l'avrebbe mai detto al possessore di questo, aveva attribuito la sua persona storia a quella macchia d'inchiostro e l'avrebbe custodita gelosamente, quelle stesse braccia lo stavano stringendo in quel momento e lo stavano facendo sentire unico in quel mondo che aveva deciso di restare fuori alla porta, di sparire per fargli vivere al meglio quel momento.
Benjamin aveva stretto a sé il corpo del minore, ancora una volta aveva raccolto ciò che restava di lui ed era riuscito ad assemblarlo nel modo migliore, lo aveva stretto a tal punto da sentirlo parte del suo corpo, quella parte che gli era sempre mancata, che aveva cercato in lungo e in largo ma mai nessuno era stato in grado di dargliela, ma non c'era nulla di che sorprendersi, nella sua vita non aveva mai incontrato nessuno con occhi tanto belli e magici come li possedeva il minore, Federico era speciale, unico, in ogni suo gesto, ogni cosa che lo circondava finiva per diventare pura magia ed era finito per regalare, senza mai chiedere nulla in cambio, al moro la parte che gli mancava, lo aveva completato.
Dopo la rivelazione del più piccolo tutti lo stavano abbandonando, senza che questo se ne rendesse conto, e lo stavano tradendo nel modo peggiore, erano andati in giro per la città a rivelare il suo segreto con il solo intento di ferirlo, di far sì che la gente ridesse al suo passaggio, ma a Federico non importava, non era arrabbiato con loro, anzi, gli facevano pena, provava pena nel vedere come dei ragazzi, che si definivano aperti a tutto e pronti ad accettare qualsiasi cosa, non capissero che l'amore è amore, sempre, provava pena nel constatare che quelli che riteneva suoi amici non si rendessero conto che ciò che conta in una persona è quello che ha dentro, non i suoi gusti ma non avrebbe fatto nulla per farglielo capire, avrebbe continuato quella farsa che loro avevano messo in scena, non sarebbe stato lui a rovinargli il divertimento, Benjamin era l'ultima persona che gli restava e avrebbe lottato con le unghie e con i denti per lui, lui era il suo mondo.

Dall'esterno riuscivano ad udirsi il rumore dei clacson che starnazzavano per le strade della città, furono proprio quelli a riportare con i piedi sulla terra i due ragazzi che continuavano a stringersi e baciarsi, come se fossero una cosa sola, come se fossero la cosa più bella del mondo.
-"Davvero resterai con me?" Chiese Federico e iniziò a torturarsi il labbro inferiore con i denti.
-"Non potrei mai lasciarti solo mio piccolo Federico." Sussurrò il moro e gli sfiorò la guancia con il pollice. "Non potrei mai farlo." Aggiunse.
Il più piccolo gli sorrise e allacciò le braccia dietro al suo collo.
-"Sono davvero fortunato ad averti." Sussurrò lui.
Benjamin mise le mani sui suoi fianchi e lo prese di peso per farlo sedere sulle sue gambe.
-"Sono io ad essere fortunato ad avere te." Rispose e gli lasciò un bacio sulla guancia.
-"Perché non hai fatto come tutti gli altri?" Chiese il biondo.
-"Cosa intendi dire?" Chiese il più grande mentre gli accarezzava la schiena.
-"Potevi voltarmi le spalle come hanno fatto tutti gli altri ragazzi, prendermi in giro e farmi deridere dalla città intera." Spiegò Federico.
-"Credi che potrei farti una cosa del genere?" Chiese il moro.
-"Potevi farlo." Rispose il più piccolo.
-"Non hai risposto però." Replicò Benjamin. "Credi che potrei farti una cosa del genere?" Chiese ancora.
-"Beh, ecco..." Sussurrò il biondo e abbassò lo sguardo. "Tu tieni molto all'opinione dei tuoi amici e per farli felice avresti anche potuto farlo." Rispose.
Il più grande gli mise due dita sotto al mento e gli alzò il viso.
-"Io non sono così, io non sono come loro." Disse. "Io non ti farei mai nulla del genere, come hai detto tu, tengo alla loro opinione ma tengo di più a te." Continuò.
Le guance di Federico si tinsero di rosso e questo si sporse in avanti per dare un bacio a stampo al ragazzo su cui era seduto.
-"Hai ragione, tu non sei come loro." Rispose. "Tu sei unico, tu sei speciale.
Non ho mai incontrato nessuno come te nella mia vita e sono felice di poterti avere nella mia quotidianità.
Sei importante per me Benjamin, tanto." Continuò con un sorriso che non accennava a scomparire dal suo viso.
-"Mi avrai per tutto il tempo che vorrai." Disse il moro. "Io non andrò via da te se tu non lo vorrai." Aggiunse.
-"Io non voglio che tu vada via da me, voglio che tu sia parte di me." Rispose il più piccolo. "La parte più importante, la parte più bella." Aggiunse.
Benjamin gli prese la mano e la intrecciò alla sua.
-"Giuro che ti difenderò da tutto il male di questo mondo, dai ragazzi e da chiunque voglia ferirti.
Tu sei puro, una cosa magica, e tocca a me difenderti." Disse.
-"E a me tocca amarti, mi tocca amarti sopra ogni cosa, come se tu fossi la cosa più bella della mia vita, come se tu fossi la mia vita." Rispose il biondo.
-"Tu mi ami?" Chiese il più grande.
-"Forse dire che ti amo è riduttivo, non credo che amare significhi donare ogni parte della propria vita, del proprio essere, a qualcuno.
Credo che ciò che provo per te vada oltre la concezione di amore che ha la gente d'oggi, credo di provare per te qualcosa di più forte dell'amore.
Credo di essere tuo, in ogni senso, dal più fisico al più astratto.
Io ti appartengo Benjamin, sono tuo."

Midnight Kiss || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora