Seventy three.

1.5K 216 21
                                    

Lungo il corridoio riuscivano ad udirsi il canto dei pochi uccellini, che volavano nel cielo azzurro di Vienna.
Erano pochi i gradi di quella giornata ma il sole era alto nel cielo, tutti i turisti, e non, che affollavano le strade della città.
Era sabato mattina, i negozi erano aperti e potevano vantare di avere molti clienti, erano soprattutto quelli che vendevano piccoli oggetti tipici di Vienna ad avere il maggior numero di clienti, i turisti del posto volevano avere un qualche oggetto che gli ricordasse della loro vacanza.
Erano tanti i flash, a malapena visibili a causa del sole, che riempivano la piazza, e non solo, tanti scattavano foto a qualunque cosa li circondasse, che fosse un monumento, una casa dai colori sgargianti e con un rigoglioso giardino verde, una coppia che passeggiava mano nella mano o una persona sorridente, c'era anche chi preferiva fotografarsi davanti ad un posto di loro particolare interesse.
Anche Benjamin e Federico avevano una foto della loro vacanza, la prima foto che avevano insieme, era molto importante per loro e il più piccolo aveva intenzione di conservarla per tutta la vita.
Le loro labbra erano unite in un bacio, pieno di sentimento, in quella foto, le loro mani sulle loro rispettive pelle, si stringevano come per dirsi 'sei mio, non ti lascio.', i loro occhi chiusi per godersi al meglio quel momento, le persone che li circondavano non erano importanti, erano scomparse non appena le loro labbra si erano unite in un bacio, forse più importanti che altri, era il primo, vero, bacio che si scambiavano in pubblico.
Federico sentiva le farfalle nello stomaco, era sorpreso da quel gesto, l'ultima cosa che si aspettava era che il moro lo baciasse in pubblico, quando erano a Los Angeles stava sempre ben attento agli atteggiamenti che assumevano in pubblico, quasi si poteva dire che lo evitava.

Benjamin se ne stava fermo, davanti alla porta della stanza sua e di Federico, e osservava con la bocca spalancata il ragazzo davanti a lui.
Thomas lo osservava e quasi rideva, guardava la sua reazione e capiva qual era la risposta alla sua domanda.
Il cameriere era sicuro che il moro non amasse il più piccolo, o forse poteva anche farlo ma non lo amava nel modo in cui Federico meritava.
Benjamin lo amava?
Non lo sapeva neanche lui, la sua testa era una totale confusione, non era più sicuro di nulla, credeva che nella sua vita non avrebbe mai incontrato qualcuno in grado di vederlo per davvero e di innamorarsene anche, ancor meno credeva che questa persona sarebbe stato Federico, quel bambino conosciuto in modo casuale che era entrato nella sua vita e non ne era più uscito, anno dopo anno era sempre presente tra i suoi pensieri e la voglia di rivederlo, ritrovarlo, era sempre più forte.
-"Cosa ti importa saperlo?" Chiese Benjamin.
-"Ho capito." Sorrise beffardo Thomas. "Non lo ami ma lui si, giusto?" Chiese.
-"Devi smetterla di parlare!" Urlò il moro e lo spinse al muro.
-"Non mi toccare!" Urlò a sua volta il ragazzo dai capelli ricci e lo spinse lontano da lui.
Quel fracasso svegliò il più piccolo che si stropicciò gli occhi, notò l'altra parte del letto vuoto prima di sentire dei rumori proveniente dall'esterno della camera, si alzò dal letto, indosso dei boxer e uscì dalla stanza.
-"Cosa sta succedendo?" Chiese e sbadigliò.
I suoi capelli erano scompigliati, le sue labbra gonfie, la sua pelle nuda e coperta da macchie viola, era un angelo.
-"Piccolino." Disse Benjamin e, si allontanò da Thomas, si avvicinò. "Come mai ti sei svegliato?" Chiese e gli scostò i capelli dalla fronte.
-"Ho sentito tanto fracasso e sono uscito per controllare." Spiegò il biondo. "Che succede?" Chiese.
-"Nulla di importante piccolo mio." Rispose il più grande e lo attirò in un abbraccio. "Va tutto bene, torna dentro." Aggiunse.
-"Solo se torni con me." Replicò Federico e appoggiò la testa sulla sua spalla.
-"Certo piccolino." Disse il più grande e prese il carrello con la colazione. "Andiamo." Continuò ed entrò in stanza seguito dal minore.

Era quasi ora di pranzo, Benjamin e Federico dopo aver fatto colazione, ed essersi concessi qualche coccola, erano usciti con l'intento di visitare quel bellissimo posto.
I due avevano camminato lungo quelle strade affollate mano nella mano, avevano riso e scherzato per gran parte del tempo, le loro risate erano state interrotte solo dai baci improvvisi che Benjamin gli rubava, più di una volta il moro lo aveva attirato a sé, gli aveva messo le mani sulle guance e lo aveva baciato, non gli importava della gente che li circondava, si concentrava esclusivamente sulle morbide labbra del più piccolo, la sua droga.
-"Benjamin?" Lo chiamò Federico.
-"Dimmi piccolino." Rispose il moro e gli strinse, ancor di più, la mano.
-"Mi sta venendo fame." Annunciò il più piccolo.
-"Vuoi andare a mangiare qualcosa?" Gli chiese Benjamin.
-"Tu non vuoi?" Gli domandò a sua volta il biondo.
Il più grande si fermò e si girò verso di lui.
-"Io voglio tutto quello che vuoi tu." Rispose e gli diede un bacio sulla punta del naso.
-"Come mai sei così dolce con me in questi giorni?" Chiese Federico.
-"Perché non voglio perderti Federico." Sussurrò il moro. "Non voglio perderti." Aggiunse, gli poggiò una mano sulla guancia e fece unire le loro labbra.

-"Cosa vuoi mangiare?" Gli chiede Benjamin e gli cinse i fianchi con un braccio per attirarlo a lui.
-"Mh, non saprei." Rispose il biondo.
Dopo non molto un dolce odore invase le narici del minore che si fermò sul posto e iniziò a saltellare e sorridere come un bambino.
-"Cosa c'è?" Gli chiese il più grande.
-"Voglio lo zucchero filato!" Esclamò Benjamin e indicò il carrettino di un uomo che vendeva zucchero filato.
Il moro sorrise.
-"Torno subito." Disse, gli diede un bacio a stampo e si allontanò da lui.

Dopo pochi minuti il maggiore fece ritorno dal ragazzo, tra le sue mani stringeva una grossa massa rosa di zucchero filato.
-"Ecco a te, piccolo Federico." Disse e glielo passò.
-"Grazie mille." Rispose Federico, prese lo zucchero filato e ne strappò un pezzo. "Ne vuoi assaggiare un po'?" Chiese.
-"Mh, si, grazie." Accettò la proposta il moro e si avvicinò per mordere lo zucchero filato rosa. "Preferisco di più assaggiare queste però." Aggiunse e spostò la grossa massa rosa per baciare le labbra del minore.

Midnight Kiss || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora