Benjamin non gli credeva.
Benjamin non credeva a Federico.
Il moro non credeva che il minore potesse essersi innamorato di un'altra persona e, ancor di più, non credeva che potesse essersi dimenticato di lui.
Glielo aveva detto, glielo aveva ripetuto più e più volte ma Benjamin non riusciva a crederci.
Come poteva essersi dimenticato di lui tanto facilmente?
Insieme avevano condiviso momenti importanti, momenti che non avrebbero potuto rivivere con nessun altro.
Erano stati fondamentali l'uno per l'altro, avevano nascosto un grande segreto.
Erano finiti per diventare loro stessi il segreto, quel segreto che avevano protetto con tanta cura dal mondo.
Si erano assicurati che nessuno venisse a sapere di loro, che nessuno intaccasse quel loro sentimento tanto puro, non avevano permesso a nessuno di aprire bocca sulla loro situazione.
Quello era il loro segreto, la cosa migliore che fosse capitata a loro.
Federico ci aveva messo davvero il cuore, aveva dedicato anima e corpo a Benjamin, gli aveva dedicato ogni suo giorno, ogni suo sorriso, aveva dato a lui le chiavi della sua felicità.
Benjamin forse non era stato in grado di accettare quel suo amore, lo aveva usato come più gli piaceva, lo prendeva e lo gettava come se fosse un oggetto, forse non gli aveva mai dato la considerazione che meritava ma aveva sempre saputo che Federico era importante per lui, aveva cercato di dimostrarglielo ma lui non era mai stato bravo ad esternare le sue emozioni.
Benjamin credeva che baciarlo, stringerlo, andare a letto con lui, fosse, in qualche modo, un modo per dimostrargli che, a modo suo, ci teneva e teneva a ciò che stava costruendo, per quanto sbagliato potesse essere.
Come poteva Federico essersi dimenticato di lui, di loro?
Noah non era il ragazzo che faceva per il biondo e questo Benjamin lo sapeva bene, lo aveva capito la prima volta che i suoi occhi avevano visto quelli di Noah, quella sera in discoteca.
Benjamin credeva che Noah fosse un bugiardo, credeva che non fosse davvero innamorato di Federico e glielo avrebbe dimostrato.
Benjamin avrebbe aperto gli occhi a Federico.Quella sera, in centrale, Noah aveva sfidato Benjamin, gli aveva detto che Federico non era suo, e lui aveva accettato la sfida.
Noah voleva Federico?
Allora avrebbe dovuto lottare con le unghie e con i denti per averlo, Benjamin non gli avrebbe reso le cose facili.
Usciti da quel posto il moro non aveva fatto altro che pensare a cosa avrebbe dovuto fare, doveva trovare un modo per dimostrare ad entrambi, sia a Federico che a Noah, che il biondo lo amava ancora.
Picchiare Noah non era stata una buona idea, non aveva fatto altro che allontanare ancora di più il minore da lui.
Doveva agire diversamente.
Doveva parlare con Federico.
Sì, era quella la cosa giusta da fare.
Doveva parlare con Federico, chiarire la loro situazione, doveva mettere da parte l'orgoglio e chiedergli scusa.
Federico lo meritava.Erano passati alcuni giorni da quel brutto episodio, Federico e Benjamin non avevano avuto alcun tipo di contatto, almeno fino a quella mattina.
«Questa sera possiamo incontrarci alla vecchia pista di skateboard?
Quella che ti ho portato a visitare appena ci siamo conosciuti.»
Recitava il messaggio che il moro gli aveva mandato.
Federico, anche se titubante, aveva deciso di accettare l'invito del ragazzo, sapeva che Benjamin non era solito fare quelle cose, doveva avere un motivo importante per farlo e, dopo tutto, gli mancava passare del tempo con lui.
«Va bene, ci vediamo alle otto.»
Digitò Federico e salì il cuore salirgli in gola.
«Grazie.»
Si limitò a rispondere Benjamin e quella sua risposta scaldò il cuore del più piccolo.
Lo aveva ringraziato, era la prima volta.Erano le otto, Benjamin era già arrivato alla vecchia pista di skateboard, voleva essere sicuro di essere presente all'arrivo del più piccolo, voleva sentire il cuore battere all'impazzata al solo vederlo arrivare.
Un rumoroso sospirò fuoriuscì dalle sue labbra, si sfregò le mani e abbassò lo sguardo sulle sue vecchie, e ormai consumate, vans nere.
"Forse dovrei cambiarle."
Pensò ma lui non era mai stato un tipo a cui piaceva cambiare, aveva paura dei cambiamenti, temeva di non riuscire a gestirli.
Era forse proprio questo che lo aveva spinto a nascondere Federico dal suo mondo, aveva paura di non riuscire a gestire la situazione, proprio come delle scarpe nuove, se fosse finito per stare male?
Si diede mentalmente dello stupido per aver paragonato Federico a delle stupide scarpe ma non poteva farne a meno, collegava Federico alla sua quotidianità.
Dei passi interruppero il silenzio che si era creato intorno a lui, alzò lo sguardo e, proprio come immaginava, il suo cuore iniziò a battere all'impazzita.
Se ne stava in silenzio mentre osservava Federico avvicinarsi a lui, guardava ammaliato come il jeans chiaro aderisse perfettamente alle sue gambe magre, sorrise nel vedere che indossava la felpa blu, la sua.
-"Sono qui." Disse Federico non appena si avvicinò.
-"Sei bellissimo." Rispose il moro ma non ebbe il coraggio di far incontrare i loro occhi, si sentiva indegno.
Il più piccolo non poté fare a meno di arrossire, ogni parola del maggiore lo colpiva diretto al cuore.
-"Perché mi hai fatto venire qui?" Chiese e si sedette sulla verde panchina accanto a lui.
-"Ho bisogno di parlarti." Disse Benjamin.
-"Parla allora." Replicò il biondo.
-"Mi ascolterai?"
-"Ti ascolterò."
-"Mi dispiace." Disse il moro.
-"Per?"
-"Per tutto Federico." Rispose Benjamin. "Ho sbagliato a comportarmi in quel modo in discoteca, non avrei mai dovuto prendere a pugni Noah." Continuò.
-"A me sembra che anche tu ne abbia presi abbastanza." Disse divertito il più piccolo e gli toccò il labbro rotto, provocandogli una smorfia di dolore.
-"Non è questo il punto."
-"Allora qual è?"
-"Il punto è che, io, in questi mesi mi sono comportato male con te.
Ti ho dato certezze solo per strappartele via, ti ho fatto credere che tra di noi potesse nascere qualcosa di forte solo per poi farti del male.
Ho sbagliato a comportarmi in questo modo, lo riconosco, e mi dispiace da morire.
Se potessi tornare indietro non lo rifarei." Disse il più grande.
-"Indietro però non si torna." Rispose Federico.
-"Purtroppo lo so." Replicò il moro e mise le mani nelle tasche del suo cappotto beige. "E so anche un'altra cosa." Aggiunse.
-"Cosa?"
-"Non voglio perderti." Disse Benjamin. "Non voglio perderti Federico." Aggiunse.
Mise una mano dietro la nuca del minore, lo avvicinò al suo viso e fece unire le loro labbra.
Federico sobbalzò a quel contatto, fu tentato di respingerlo ma come poteva farlo?
Era quello che voleva.
Quel bacio era diverso.
Benjamin ne aveva bisogno.
Federico ne aveva bisogno.
Avevano bisogno di quel contatto dopo tanto.
Federico allacciò le mani dietro al suo collo e approfondì il bacio, gli era mancato.
Il moro lo prese di peso e lo fece sedere sulle sue gambe.
-"Mi sei mancato." Sussurrò Benjamin, ancora a contatto con le sue labbra, prima di riprendere a baciarlo ancora e ancora.
-"Federico!"

STAI LEGGENDO
Midnight Kiss || Fenji.
Fiksi PenggemarMidnight Kiss || Fenji. "A mezzanotte tutto può succedere. Mezzanotte segna l'inizio di una nuova cosa ma anche la fine di quella vecchia, per loro due cosa segnerà?"