Se quegli occhi, quelli del colore più bello che avesse mai visto, quelli più belli del cielo e del mare, quelli che riuscivano a guardarlo dentro, non lo guardavano lui non esisteva, scompariva tra così tanta gente che pretendevano da lui che si comportasse in un determinato modo, diventava invisibile in quel mondo che si era comportato tanto male con lui.
Se quegli occhi non lo guardavano lui non sapeva cosa essere, lui non era niente, diventava una macchia senza valore, qualcosa privo di ogni bellezza e significato per cui non valeva la pena sprecare tempo, non degno neanche di una semplice occhiata, ma non appena quegli occhi, che lui definiva due diamanti, si posavano su di lui iniziava a brillare di luce propria, diventava la stella più bella che fosse scesa in terra, si sentiva rinato e sapeva di poter fare tutto, se lo guardava lui diventava invincibile.
Se Federico guardava Benjamin questo iniziava ad esistere.
Il moro aveva capito di non poter vivere bene se il più piccolo non era al suo fianco, aveva bisogno di vederlo, di toccarlo, di stringerlo.
Aveva bisogno di vederlo sorridere in ogni momento, di toccare quelle labbra che tanto bramava, di stringerlo quando le cose andavano male e la sua unica soluzione era Federico.
Quando gli occhi del biondo lo guardavano sentiva una strana sensazione dentro di lui, la felicità invadeva ogni cellula del suo corpo e non poteva fare a meno di sorridere per mostrare all'altro quanta gioia lui gli donasse.La loro vacanza a Vienna era giunta al termine, i loro sette giorni di tranquillità erano finiti.
Avevano passato tutto il loro tempo disponibile mano nella mano, si erano sorrisi ogni volta che i loro sguardi si incrociavano, continuavano a baciarsi in ogni luogo, a loro non importava che la gente potesse guardarli, se desideravano farlo, si baciavano.
Durante quella settimana si erano comportati come se fossero una coppia di fidanzati a tutti gli effetti, c'era stata perfino una scenata di gelosia da parte di Benjamin per quel cameriere dell'albergo.
Ogni notte si erano stretti l'uno all'altro il più possibile, ma sempre stando ben attenti a non farsi male, si erano viziati di loro ogni giorno e ogni notte.
Si erano donati tutto.
Il loro ultimo giorno di libertà, se così potevano definirla, lo avevano passato nel grande letto della loro stanza a baciarsi e sorridersi, non erano andati oltre a qualche bacio e qualche carezza, Benjamin aveva rispettato Federico in ogni modo in cui gli era possibile.
Mentre i due preparavano le valigie un'aria di tristezza alleggiava nella stanza, entrambi erano tristi di dover lasciare quel posto, erano riusciti ad essere loro stessi senza maschere e senza paura, però dovevano rinunciare a quel loro pezzo di paradiso.Il viaggio in aereo era stato abbastanza silenzioso, non c'erano state battutine, come invece c'erano state nel viaggio d'andata, Federico non aveva poggiato la testa sulla spalla del più grande, se n'era rimasto immobile a guardare fuori dal finestrino mentre il moro ascoltava, con poco interesse, qualche canzone, solo al momento dell'atterraggio si erano scambiati un piccolo sorriso e, mano nella mano, erano scesi dall'aereo, mettendo, definitivamente, un punto a quella loro avventura romantica.
-"È finita." Sussurrò Federico all'uscita dell'aeroporto. "La nostra avventura è finita." Continuò.
-"Già." Rispose il moro e si passò una mano tra i capelli. "Devo ammettere che è stato davvero bello passare sette giorni da solo con te." Continuò e abbozzò un sorriso.
-"Molto bello." Replicò il più piccolo. "È stata, forse, la settimana più bella della mia vita." Aggiunse.
-"In futuro, chissà, potremmo fare altri viaggi noi due da soli." Disse Benjamin.
Magari quando andremo in luna di miele, avrebbe voluto rispondere il biondo ma evitò di dirlo, si limitò ad abbozzare un sorriso e ad avvicinarsi per baciarlo ma, come prevedeva, venne scansato.
-"Non qui." Disse il più grande.
-"Tornerà tutto come prima, non è vero?" Chiese Federico con una certa tristezza nella voce.
-"Questa è casa mia, casa nostra, la gente ci conosce." Rispose Benjamin.
-"Quindi noi dobbiamo nasconderci." Aggiunse il biondo e sospirò.Dopo l'affermazione del minore il loro discorso si interruppe, non aveva senso continuare una discussione che non avrebbe portato da nessuna parte, Benjamin era sicuro delle sue idee e Federico si era rassegnato.
Poco prima che Federico lasciasse l'altro fuori casa, il telefono del moro squillò, era Brandon, il ragazzo lo aveva chiamato per dargli il bentornato in città e per dirgli che quella sera stessa si sarebbero visti in discoteca, lui e Federico erano invitati, o meglio obbligati, ad andarci.
Come al solito, Federico si preparò per apparire al meglio agli occhi del moro ma sapeva che questo non lo avrebbe degnato di un solo sguardo, a differenza delle altre volte era pronto a vederlo con altre ragazze, era stanco di stare male per qualcosa che non era suo.Anche quella sera la discoteca era piena fino a scoppiare di ragazzi, e ragazze, che stringevano tra le loro mani un drink e una sigaretta, la musica era talmente alta da rendere impossibile qualsiasi conversazione ma, in fondo, chi andava lì, aveva bisogno di parlare?
Federico e Brandon erano già arrivati da un po', il secondo stava parlando con gli altri ragazzi del gruppo mentre il biondo sembrava essere abbastanza stanco per via del fuso orario, solo quando un familiare ciuffo moro entrò nel suo ragazzo visivo spalancò gli occhi.
Benjamin era bello come il sole, forse anche di più, aveva una camicia nera, solo i primi due bottoni aperto, che gli fasciava il fisico scultorio, e copriva i segni che il più piccolo gli aveva lasciato durante la vacanza, un jeans chiaro stretto, fin troppo per i gusti del biondo che era geloso che chiunque potesse guardarlo, e le sue solite vans nere, in tinta con la giacca di pelle che Federico gli aveva regalato a Vienna.
-"Ciao piccolino." Gli sussurrò Benjamin non appena fu abbastanza vicino a lui.
Il minore fu lusingato nel costatare che aveva salutato lui prima di chiunque altro.
-"Ciao bellezza." Sorrise il biondo e gli accarezzò il viso. "Ti sta davvero bene la giacca." Aggiunse.
-"Hai dei gusti davvero eccezionali." Rispose Benjamin. "Proprio come lo sei tu." Aggiunse.
-"Benjamin!" Esclamò Brandon e gli diede una pacca sulla spalla.
Il minore sbuffò per quell'intrusione, facendo ridere il moro che andò a salutare tutti i suoi amici.-"Allora, Ben, com'era New York?" Chiese, ad un certo punto della serata, Tyler.
-"Davvero fantastica, come sempre." Sorrise Benjamin e mangiò una delle sue patatine con il ketchup.
-"New York?" Ripeté Federico e inclinò la testa da un lato.
-"Non lo sai, Federico?" Chiese Lola, forse un po' troppo ubriaca data l'ora.
-"Sapere cosa?" Chiese il biondo.
-"In questa settimana, mentre tu sei stato a Vienna, Benjamin è andato a New York per risolvere alcune faccende personali che aveva lasciato in sospeso." Spiegò Brandon. "Davvero una strana coincidenza, non è vero?" Chiese sorridente.
-"Già, davvero una strana coincidenza." Rispose Benjamin.---------------------------------------------------
Ehi🌸
Indovinate cosa sto per fare?
Grazie per le cinquantacinque mila visualizzazioni, vi adoro💓
Ultimo capitolo di tranquillità, se così possiamo definirla, prima che tutto si stravolga nuovamente, cosa accadrà? Chi soffrirà?
Se volete entrare nel gruppo WhatsApp non dovete fare altro che mandarmi un messaggio con il vostro nome e numero.
Per qualsiasi cosa potete contattarmi qui o mi trovate su Twitter come @suarezgilliesIt.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci, Michi💕

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Midnight Kiss || Fenji.
FanfictionMidnight Kiss || Fenji. "A mezzanotte tutto può succedere. Mezzanotte segna l'inizio di una nuova cosa ma anche la fine di quella vecchia, per loro due cosa segnerà?"