Twenty nine.

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Le mani di Benjamin continuavano a vagare sul corpo del più piccolo, si perdevano tra i capelli biondi del ragazzo e li tiravano di tanto provocando un gemito sommesso da parte di Federico che continuava a stringere al suo corpo quello del moro.
-"B- Benjamin..." Sussurrò Federico e fece appello alla forza di volontà per potersi staccare da quelle labbra che tanto desiderava, che tanto bramava.
-"Mh?" Mugolò il moro e continuò a torturare con i denti il labbro inferiore del minore.
-"D- dobbiamo parlare." Balbettò il più piccolo che non era sicuro delle sue stesse parole, non era sicuro che in quel momento volesse effettivamente parlare o fare altro.
-"Vuoi che smetta di baciarti?" Chiese Benjamin con un certo luccichio negli occhi e si leccò le labbra prima di iniziare a mordicchiare il suo stesso labbro inferiore.
Lo sguardo del biondo ricadde sulle labbra del maggiore e decine di immagini, poco caste, che comprendevano loro due gli riempirono la mente, per troppo tempo aveva desiderato trovarsi in quella situazione per poterla interrompere per parlare.
Aveva bisogno di sentire Benjamin suo.
-"Oh, zitto e baciami!" Disse e si catapultò sulle labbra del ragazzo facendolo cadere sul letto.

-"Se continui così non riuscirò a trattenermi ancora per molto." Disse Benjamin tra un bacio e l'altro.
Il biondo era a cavalcioni sul corpo del maggiore, le sue mani erano tra i folti capelli del ragazzo e continuava a muoversi sul corpo del ragazzo.
-"Non farlo." Disse.
Il più grande, con un colpo secco, capovolse le posizioni e si ritrovò a pochi centimetri di distanza dal viso del minore.
-"Vuoi essere mio, Federico?" Chiese.
-"Voglio essere tuo, in tutti i sensi, voglio svegliarmi domani e trovarti al mio fianco e sapere di essere tuo.
Voglio amarti e sentirmi amato." Rispose Federico. "Quindi sì, Benjamin, voglio essere tuo." Aggiunse.
Il moro sorrise al ragazzo sotto di lui e gli liberò il petto dall'ingombro che il tessuto della sua maglia provocava.
-"Sarai mio Federico, proprio come io sarò tuo, e giuro che ti amerò ogni giorno della mia vita, sarò con te sempre, qualsiasi cosa accada." Disse e si precipitò a baciare la pelle nuda del minore marchiandolo avidamente.
Federico stava per rispondere ma la voce non gli uscì, continuava a parlare ma nessuno riusciva ad ascoltarlo, vedeva il corpo di Benjamin farsi sempre meno nitido e il suo tocco diventava sempre più leggero e non appena cercò di toccarlo il moro scomparì davanti ai suoi occhi, Federico era rimasto solo.

Uno scoppiettare di petardi svegliò il più piccolo dal suo sonno, Federico scattò a sedere al centro del letto, la sua pelle era imperlata di sudore e il suo respiro era mozzato, il suo sguardo ricadde sulla sveglia posta sul mobiletto accanto a lui e si passò una mano sul volto.
-"Sono solo le tre e mezza." Biascicò e si stese nuovamente.
La sua mente venne invasa dalle immagini del sogno che aveva appena fatto, le sue labbra unite a quelle di Benjamin, lui su Benjamin, Benjamin su di lui, loro che si amavano.
Cosa significava quel sogno?
"Federico non puoi pensare a lui in quel modo, avete deciso di essere solo amici e non puoi rovinare tutto.
Smettila, Federico, smettila!" Pensò e scosse la testa più volte, dalla sera che i due avevano passato a casa sua e da quando le labbra carnose del moro si erano poggiate sul suo collo non riusciva a pensare ad altro ma non aveva intenzione di perdere Benjamin ancora una volta solo per una sua stupida cotta, doveva reprimere i suoi sentimenti.
-"Benjamin..." Sussurrò e sospirò rumorosamente, perché non riusciva a non pensare a qualcosa che non comprendesse il ragazzo?
Come era riuscito ad impadronirsi della sua completa vita senza che lui potesse fare nulla?
La paura di perderlo ancora una volta si fece spazio in lui e sentì gli occhi inumidirsi al solo pensiero di come sarebbero state le sue giornate senza la presenza del più grande, nonostante volesse negarlo lui era fin troppo importante per lui e la sua felicità.
Prima che potesse rendersene conto le sue mani afferrarono il cellulare e composero un numero che aveva imparato a memoria, Ben💕🌸, recitava il nome che era comparso sotto al numero, prese un respiro profondo e premette sulla cornetta verde, aveva bisogno di sentire la sua voce.

Dopo non molti squilli una voce a lui familiare si sentì dall'apparecchio.
-"Pronto?"
Dal suo tono di voce Federico riuscì a capire che stava dormendo e che non aveva letto il nome di chi lo stava chiamando o avrebbe risposto in tutt'altro modo.
-"Benjamin." Lo chiamò. "Ti disturbo?" Chiese pur sapendo che era una domanda stupida, erano le tre e mezza e lui lo aveva appena svegliato.
Il moro, dall'altro capo del telefono, nel sentire la voce del minore si svegliò del tutto e si passò una mano tra i capelli.
-"Certo che no, piccoletto." Rispose. "Dimmi tutto." Aggiunse.
-"No- no, non devo dirti nulla, solo volevo sentire la tua voce..." Balbettò il più piccolo e strinse le ginocchia al petto.
Un sorriso comparve sul volto di Benjamin e fu felice di sapere che l'altro non poteva vederlo, si sarebbe sentito imbarazzato.
-"Come mai sei ancora sveglio?" Chiese cambiando argomento.
-"In realtà stavo dormendo ma ho fatto un sogno e mi sono svegliato." Spiegò il biondo.
-"Un brutto sogno?" Chiese il più grande.
Federico fu tentato di dire che era stato il sogno più bello di tutta la sua vita ma non voleva complicare le cose.
-"Non brutto." Rispose lui. "Strano più che altro." Aggiunse.
-"Ti va di parlarne?" Domandò ancora il moro.
-"Meglio di no." Disse il più piccolo e scosse la testa. "Non vorrei scocciarti con i miei stupidi sogni." Continuò.
-"Tu non mi scocci mai, Federico." Replicò Benjamin.
-"Neanche se ti chiamo nel cuore della notte?" Chiese il biondo e non riuscì a trattenere una breve risata.
-"Mai." Ripeté il più grande. "Se mi chiami nel cuore della notte vorrà dire che tornerò a dormire con il sorriso." Aggiunse.
-"Io ti faccio sorridere?" Chiese Federico.
-"Tu mi fai star bene." Rispose Benjamin.
Le guance del biondo si tinsero di rosso e il suo cuore prese a battere all'impazzata, si sentiva un ragazzino ma non poteva farne a meno.
-"Forse è meglio che ti lasci dormire..." Farfugliò.
-"Sicuro?" Chiese il più grande. "Se vuoi resto a telefono con te fino a che non dimentichi il tuo sogno." Continuò.
Ma Benjamin non sapeva che non voleva dimenticare, quel sogno era il ricordo, seppur falso, più bello che aveva.
-"Sono sicuro." Rispose Federico. "Buonanotte, Ben."
-"Buonanotte, fiorellino."

Benjamin poggiò il telefono sul piccolo tavolo accanto a letto e sorrise al pensiero che il minore avesse avuto il bisogno di sentire la sua voce, per la prima volta in vita sua si sentiva importante, fondamentale, per qualcuno.
-"Benji..." Lo chiamò una voce.
Il moro odiava essere chiamato in quel modo e ancor di più se a farlo era lei, si girò dall'altro lato e vide Cassidy, con il corpo nudo quasi totalmente scoperto, che si stava stropicciando gli occhi.
-"Dormi." Disse lui con tono duro.
-"Perché sei sveglio?" Chiese la ragazza.
-"Mi sono appena svegliato." Mentì il più grande. "Ora dormi." Aggiunse.
-"Solo se dormi con me." Rispose Cassidy mentre si mordeva il labbro e fece sdraiare il ragazzo prima di baciarlo. "O magari potremmo fare altro." Aggiunse e catturò nuovamente le labbra di Benjamin.

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Ehi💕
Grazie infinite per le quattordicimila visualizzazioni, questa storia è iniziata meno di un mese fa ma stiamo già raggiungendo grandi traguardi insieme e spero di poter crescere ancora con voi al mio fianco🌸
Le cose tra i piccoli sembrano andare bene ma come continueranno? Cassidy sarà un problema per loro?
Per qualsiasi cosa potete contattarmi qui o mi trovate su Twitter come @suarezgilliesIt.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci, Michi💕

Midnight Kiss || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora