Forty five.

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Quella mattina il sole era alto nel cielo, nessun nuvolone grigio pronto a coprire il cielo come il giorno precedente, che brillava di un azzurro particolare, metteva il buon umore solo a guardarlo, quella stessa mattina gli abitanti della città degli angeli erano stati svegliati dai raggi di sole che filtravano dalle loro finestre, era stato un risveglio che aveva messo di buon umore tutti che avevano deciso di affrontare la giornata con il sorriso ma c'era qualcuno più felice di altri.
Federico non riusciva a fare altro che sorridere come se avesse una paralisi, continuava a saltellare per la casa mentre preparava la colazione per lui e per Brandon.
La mente del giovane era invasa dai ricordi della sera precedente, era riuscito a chiarire con Benjamin ed era la cosa che più lo rendeva felice, stare lontano da lui lo rendeva infelice e, ogni volta, si sorprendeva di come bastasse un sorriso del ragazzo per far sorridere anche lui.
Benjamin, ancora una volta, gli aveva ripetuto che erano solo amici, seppur speciali, ma Federico aveva deciso di non dare troppo peso alle sue parole, sapeva che tra di loro c'era qualcosa di più forte di una semplice amicizia e avrebbe atteso, con ansia, che anche il più grande se ne rendesse conto e ammettesse la realtà.

Brandon venne svegliato dal cantare allegro del suo coinquilino, per quanto questo potesse cantare bene alle otto del mattina risultava abbastanza irritante.
-"Federico!" Urlò il ragazzo e entrò in cucina dove il minore si trovava.
-"Oh, Brandon." Sorrise Federico che era intento a mescolare qualche impasto. "Buongiorno." Aggiunse.
-"Come fa ad essere un buongiorno se mi hai svegliato alle otto del mattino?!" Chiese il suo coinquilino alterato.
-"Io ti ho svegliato?" Chiese il più piccolo e inclinò la testa da un lato.
-"Si con il tuo continuo canticchiare!" Rispose Brandon. "Ti ho detto più volte che mi piace la tua voce ma non alle otto del mattino!" Continuò.
-"Scusami." Si scusò il biondo. "Non volevo svegliarti." Aggiunse e fece spallucce.
Il ragazzo dai capelli lunghi e si sedette sulla prima sedia che trovò davanti a lui.
-"Fa nulla." Disse e prese un biscotto al cioccolato, dal vassoio accanto a lui, che il minore aveva preparato. "Cosa prepari?" Chiese.
-"Una torta." Rispose raggiante Federico e tornò a mescolare il suo impasto.
-"Una torta?" Ripeté Brandon e sbadigliò.
-"Esatto." Annuì il più piccolo.
-"Alle otto del mattino?" Chiese il coinquilino.
-"Se vuoi mangiarla per pranzo devo cucinarla ora." Rispose il biondo e si pulì le mani.
-"Mh." Si limitò a dire Brandon e prese un altro biscotto.
-"Ho preparato la colazione anche per te." Annunciò Federico e si voltò verso la cucina.
-"Uh, ottimo!" Esclamò il ragazzo e si sfregò le mani.
Il più piccolo sorrise per la reazione del suo coinquilino e prese due vassoi contenenti dei cupcakes e dei pancakes.
-"Ecco a te." Disse e diede al ragazzo i due vassoi.
Gli occhi di Brandon si sgranarono a quella vista, tanto paradisiaca a detta sua.
-"Sembra tutto così buono!" Disse.
-"Assaggia e dimmi se sono davvero buoni." Rispose Federico e gli sorrise.
Il suo coinquilino non perse tempo a fare ciò che gli era appena stato detto, si buttò a capofitto sui vassoi e prese uno di ognuno.

Mentre Federico e il suo coinquilino stavano facendo colazione il campanello di casa suonò attirando l'attenzione dei due.
-"Chi sarà a quest'ora?" Chiese Federico.
-"Chiunque sia io non interromperò la mia colazione per andare ad aprire." Rispose Brandon con la bocca piena.
Il minore rise e si alzò.
-"Vado ad aprire io." Disse e si pulì le mani prima di andare ad aprire.

Federico aprì la porta di casa e un sorriso comparve sul suo viso, un Benjamin sorridente era sulla soglia di casa e, ai suoi occhi, sembrava più bello che mai.
-"Buongiorno dolcezza." Sussurrò Benjamin e lo prese per un polso per attirarlo sul pianerottolo e baciarlo.
A quel contatto il biondo sentì la terra svanire sotto ai suoi piedi, un bacio del buongiorno da parte di Benjamin era tutto ciò che poteva desiderare, Benjamin era tutto ciò che poteva desiderare.

-"I tuoi baci sono ancora più belli di prima mattina." Disse il maggiore e gli accarezzò la guancia con un pollice. "E anche tu sei ancora più bello appena sveglio." Aggiunse e gli diede un ennesimo bacio a stampo.
-"Cosa ci fai qui?" Chiese Federico che non riusciva a far altro che sorridere.
-"Sono venuto per fare colazione con te." Rispose il moro e gli mordicchiò il labbro inferiore. "E per baciarti." Aggiunse e gli diede un altro bacio a stampo.
-"Mi piacerebbe tanto ma non possiamo." Disse il più piccolo e iniziò a giocherellare con il colletto della camicia nera del ragazzo. "C'è Brandon dentro." Aggiunse.
-"Ci penso io a Brandon." Gli fece l'occhiolino Benjamin e entrò in casa.

-"Ehi Brandon!" Esclamò Benjamin una volta giunto in cucina.
-"Benjamin, ciao." Lo salutò Brandon.
-"Devi andare via." Disse il moro e si sedette accanto lui.
-"Cosa?" Chiese confuso il ragazzo.
-"Giù c'è Philip che ti sta aspettando per fare colazione." Spiegò il più grande. "Su, sbrigati, sai quanto Philip odi i ritardi." Aggiunse sorridente.

Poco più di venti minuti dopo Brandon lasciò soli i due ragazzi in casa che non facevano altro che sorridersi.
Benjamin attirò a sé la sedia del minore e gli circondò le spalle con un braccio.
-"Siamo soli piccolino." Disse e si leccò il labbro inferiore.
Il biondo si sporcò un dito con la glassa di uno dei pancakes e lo strisciò sul contorno del labbro del maggiore.
-"Soli soletti." Rispose e poggiò le labbra nello stesso punto in cui lo aveva sporcato di glassa.
-"Questo non dovevi farlo Rossi." Ringhiò il più grande e prese di peso il minore per farlo sedere sulle sue gambe.
-"Vuoi punirmi, Benjamin?" Chiese Federico, marcando bene il nome del ragazzo, con un ghigno sul volto e si portò un dito, ancora sporco di glassa, alla bocca per leccarla via.
-"Tu mi farai impazzire." Disse il moro prima di perdere del tutto il controllo e di catapultarsi sulle labbra del minore che sorrise soddisfatto prima di ricambiare il bacio.

La cucina era piena dello schioccare dei baci dei due ragazzi e delle imprecazioni sussurrate dal maggiore quando l'altro roteava i fianchi per farli scontrare.
-"Dannazione..." Disse Benjamin e morse il labbro del minore. "Federico ti voglio." Aggiunse.
-"Fammi tuo allora." Rispose il biondo che era intento a baciare la mascella del maggiore.
Poco prima che il più grande facesse nuovamente sue le labbra di Federico sentirono la porta di casa aprirsi ed ebbero, a malapena, il tempo di staccarsi prima che Brandon si presentasse in cucina.
-"Mi sono dimenticato di prendere una cosa." Disse Brandon prima di guardare i due ragazzi. "Ho interrotto qualcosa?" Chiese.

Midnight Kiss || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora