Twenty.

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I giorni passavano, lenti, uno dopo l'altro ma sembravano aver perso quella felicità generale che caratterizzava le giornate che trascorrevano a Los Angeles, il tempo sembrava che se la stesse prendendo con comodo per passare, le ore erano diventate intere giornate e per qualcuno era più difficile, che per altri, gestire quella situazione.
Federico camminava tra le strade della città ma non riconosceva nessun posto, nessuna persona, neppure quelli che aveva iniziato a definire suoi amici, tutto gli sembrava così diverso ma non sapeva se fosse, effettivamente, la città ad essere cambiata o era lui.
Dopo quella mattina, quella in cui Benjamin gli aveva detto che erano solo amici e in cui aveva infranto tutti i suoi sogni, il più piccolo si sentiva diverso, si sentiva spento, aveva perso quel sorriso che lo aveva accompagnato dall'inizio del suo trasferimento nella città degli angeli, aveva perso ogni voglia di affrontare le cose con felicità, sentiva che nulla più aveva senso, niente più aveva la stessa importanza che aveva prima per lui, era tutto superfluo, anche la sua stessa permanenza in quel posto.
Il biondo non riusciva a spiegarsi come un ragazzo, uno come tanti altri, fosse riuscito ad impadronirsi di tutta la sua vita, in così poco tempo per giunta, lo aveva annullato del tutto, lui non era più niente senza Benjamin al suo fianco.

Era un pomeriggio abbastanza soleggiato e Benjamin stava, tranquillamente, camminando per le strade di Los Angeles alla ricerca di un po' di divertimento ma la sua ricerca si interruppe non appena nella visuale entrarono due volti conosciuti.
-"Benjamin!" Lo chiamò raggiante uno dei due.
Il moro avanzò verso di loro, sorridente, e diede il pugno al ragazzo che lo aveva appena chiamato.
-"Ehi, Bran." Disse lui e si sistemò la solita giacca nera.
-"Come ti vanno le cose?" Chiese Brandon.
-"Non ci vediamo da ieri sera." Constatò il più grande. "Che senso ha chiedermi come mi vanno le cose?" Chiese ridendo.
-"In effetti hai ragione." Rispose il ragazzo prima di unirsi alla risata del suo amico. "Allora cambio domanda." Disse.
-"Dimmi pure." Annuì Benjamin.
-"Cosa ci fai da queste parte a quest'ora?" Chiese Brandon. " Non è tuo solito passeggiare in pieno pomeriggio." Aggiunse.
-"Mi annoiavo in casa e sono uscito in cerca di qualche attività divertente da fare." Rispose il moro e scrollò le spalle.
Federico osservava i due amici mentre conversava e si sentiva di troppo in quella situazione, lui si sentiva sempre di troppo, lo feriva profondamente il modo in cui il più grande lo stesse ignorando, non si era neanche degnato di salutarlo, era questo quello che intendeva dicendo che erano solo amici? Per lui gli amici non si salutavano nemmeno?
-"Anche io e Federico siamo qui per la stessa ragione." Disse Brandon e mise un braccio sulle spalle del biondo che si sentiva, profondamente, in imbarazzo. "Magari potremmo divertirci insieme." Aggiunse.
-"Se per lui va bene anche per me va bene." Rispose il maggiore, evitando il contatto visivo con il ragazzo, e scrollò le spalle.
-"Che ne dici, Federico?" Chiese il ragazzo.
-"I- io non posso..." Balbettò il più piccolo e strinse in un pugno l'orlo della sua maglia.
-"Perché?" Chiese Brandon mentre Benjamin si disinteressava di quale fosse il motivo del minore.
-"Mi sono appena ricordato che devo studiare alcune cose." Mentì Federico cercando di apparire il più sincero possibile.
-"Non puoi studiare un altro giorno?" Continuò a chiedere Brandon.
-"No, Brandon, è un argomento importante e difficile e preferisco non arretrarmi troppe cose." Rispose il più piccolo.
-"Ma Federico..." Borbottò dispiaciuto il ragazzo.
-"Lascialo stare, Brandon." Si intromise Benjamin. "Sai che Federico è un secchione e preferisce studiare, e fa bene, troveremo un modo per divertirci noi due, ne sono certo." Continuò usando un tono che ferì Federico.
-"I- io vado..." Balbettò sottovoce Federico. "Ciao ragazzi." Aggiunse e corse via senza dar modo ai due ragazzi di salutarli.

-"Benjamin posso farti una domanda?" Chiese Brandon dopo svariati minuti.
-"Dimmi." Annuì il moro e prese il pacchetto di sigarette dalla tasca dei suoi jeans chiari strappati al ginocchio.
-"Sai cos'è successo a Federico?" Domandò il ragazzo e sfilò una sigaretta dal pacco di sigarette dell'altro.
-"Che intendi dire?" Chiese in risposta Benjamin e si accese una sigaretta.
-"In questi ultimi giorni è strano, assente, prima era sempre di buon umore e non so davvero cosa possa essere successo." Spiegò Brandon e imitò il gesto del suo amico. "Negli ultimi tempi voi due andate davvero molto d'accordo e speravo che tu potessi aiutarmi, non mi piace vederlo così." Continuò.
-"No, Brandon, non so cosa sia successo al tuo coinquilino." Rispose seccato il più grande. "E neanche mi importa." Aggiunse e fece un tiro dalla sua sigaretta.

La sera era giunta, un nuovo venerdì sera era arrivato, e le strade di Los Angeles si erano, nuovamente, riempite di persone, che fossero adulti o ragazzini, che per una sera volevano svagarsi e dimenticare i loro problemi.
Benjamin era felice di poter passare un'altra serata in discoteca dei suoi amici, in quei giorni il peso dei suoi pensieri lo aveva schiacciato e tutto ciò che voleva era bere fino allo sfinimento e divertirsi con qualcuno che non fosse Federico.
-"Ehi, bello!" Lo salutò Gwen, una ragazza dai lunghi capelli rossi del suo gruppo e fidanzata di Tyler, già ubriaca e con un drink stretto nella mano.
-"Ehi, Gwen." Ricambiò il saluto Benjamin e le diede un bacio sulla guancia.
-"Allora, questa sera ti divertirai con noi o hai intenzione di stare sui divanetti a parlare con il biondino?" Chiese la ragazza. "Non ricordo come si chiama..." Aggiunse e si portò due dita sul mento.
-"Federico, si chiama Federico." Disse il moro. "E no, stasera mi divertirò, non so neanche se verrà." Aggiunse e si guardò intorno alla ricerca di quel familiare ciuffo biondo.
-"Benjamin!" Urlò una voce che il ragazzo conosceva bene.
-"Cass, ciao." Disse.
Cassidy, senza nemmeno dar tempo al ragazzo di dire qualsiasi cosa, lo trascinò con lei al centro della pista e gli circondò i fianchi con la vita.
-"Tu balli con me." Disse con tono sicuro.

Federico era riuscito a farsi convincere da Brandon a seguirlo in discoteca, gli aveva detto che gli avrebbe fatto bene staccare la spina e non poteva dargli torto ma non appena giunsero al locale i suoi buoni propositi svanirono.
Gli occhi del biondo individuarono subito un ragazzo dai capelli mori, già ubriaco e con la camicia slacciata, ma si maledì per averlo fatto.
Benjamin stava ballando, se così si può definire ciò che stava facendo, attaccato a Cassidy ma ciò che lo uccise definitivamente fu vedere le labbra del ragazzo attaccate a quelle di lei.
Benjamin stava baciando qualcuno che non era lui.

Midnight Kiss || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora