Ninety five.

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Il sole era ritornato a splendere sulla città degli angeli, la brutta tempesta di poche notti prima era diventata solo un ricordo, uno dei tanti da aggiungere al diario della loro vita.
Gli abitanti del posto erano soliti cercare di dimenticare il primo possibile le brutte cose che accadevano, preferivano parlarne il meno possibile, anche quando si trattava solo di una tempesta, non volevano dare ulteriore peso alle cose negative che, di tanto in tanto, succedevano nelle loro vite.
Le persone che popolavano Los Angeles tendevano a mantenere un atteggiamento positivo in gran parte delle cose che facevano, a molti di loro non piaceva piangersi addosso per qualche brutta sventura, preferivano prendere la situazione di petto e affrontarla a testa alta.
Forse era anche questa una delle caratteristiche che aveva colpito Federico, lo aveva colpito quando, più di dieci anni prima, si era recato in quella città per fare una vacanza con i suoi genitori.
In quella vacanza ebbe modo di constatare con i suoi stessi occhi quanto quella gente potesse essere testarda ma anche allegra, non gli era mai capitato di guardarsi intorno e non trovare qualcuno che stesse sorridendo.
Gli abitanti di Los Angeles erano felici di quello che avevano, felici per le loro spiagge, per una giornata di sole o per il sorriso di un bambino, e Federico desiderava essere come loro.
Al biondo sarebbe piaciuto essere sempre felice, gioire per le piccole cose e non diventare una persona legata solo ai beni materiali, era d'accordo che una persona dovesse sempre puntare a migliorarsi, ad ottenere di più, ma voleva anche che la sua vita non dipendesse da quello, voleva essere felice con ciò che aveva, sempre.
Negli anni, anche quelli difficili della crescita, lo stile di vita degli abitanti della città degli angeli era sempre stato un punto di riferimento per lui, sognava il momento in cui si sarebbe potuto trasferire.
Benjamin, invece, non era mai stato uno troppo attento a ciò che lo circondava, molto spesso percorreva strade intere senza prestare alcuna attenzione a nessuno delle cose che lo circondavano, non perché non apprezzasse ciò che aveva, semplicemente, riteneva di avere cose più importanti da fare, solo Federico era riuscito a cambiare questa sua visione del mondo.
Il più piccolo gli aveva mostrato quanto fosse bello ciò che lo circondava, il mondo in cui viveva ma forse era stato proprio lui a renderlo più bello, gli aveva insegnato come essere felice, come vivere

Erano passati cinque giorni da quando Benjamin e Federico avevano deciso di provarci, di fidanzarsi, le cose tra di loro stavano andando a gonfie vele, non avevano passato neppure un minuto separati, erano sempre insieme, che fosse a casa di uno o dell'altro.
Solo Brandon era a conoscenza della loro relazione, non perché non volessero farlo sapere ma, semplicemente, perché non erano ancora mai usciti di casa, non avevano visto i loro amici e di conseguenza non avevano detto a nessuno della novità, preferivano passare il tempo tra di loro, avevano una vita passata separati da recuperare.
Anche quel pomeriggio, come tutti gli altri, i due ragazzi erano insieme a casa del maggiore, Federico era seduto, o per meglio dire sdraiato, sul divano del suo ragazzo mentre questo era andato in cucina per prendere qualcosa da mangiare per entrambi.
-"Amore?" Lo chiamò il maggiore e comparì sulla soglia della porta.
-"Non hai preso nulla da mangiare?" Gli chiese Federico e lo squadrò da testa a piede.
-"Mi ha chiamato Brandon." Disse il moro e si avvicinò al divano.
-"Cosa voleva?" Domandò il più piccolo e si sistemò il cuscino color crema sotto la testa.
-"Mi ha chiesto di andare in discoteca con lui e gli altri." Rispose Benjamin e si sedette sul bordo del divano. "Ha detto che non ci andiamo da un po', ed è vero, non usciamo da giorni." Continuò.
-"Tu vuoi andarci?" Chiese il biondo.
-"Io voglio quello che vuoi tu." Replicò il più grande.
-"Se dovessi scegliere solo per tua volontà, cosa faresti?" Continuò a chiedergli Federico.
-"Ci andrei." Rispose sincero il moro.
-"Allora andiamo." Replicò il più piccolo.
-"Ne sei sicuro?"
-"Non ne parliamo più."
Benjamin lo guardò per qualche istante, guardò il suo musetto imbronciato e si gettò, a peso morto, su di lui.
-"Ma ehi!" Rise il biondo e gli strinse i fianchi.
-"Sai di essere bellissimo con il broncio?" Gli chiese retorico il moro ma prima ancora che l'altro potesse rispondere lo baciò, lo baciò ancora e ancora.

La sera era arrivata, i due ragazzi, dopo un pomeriggio fatto di sole coccole, si erano preparati e recati in discoteca dove tutti li aspettavano.
Federico era felice di poter rivedere tutti gli altri ma aveva paura che la loro presenza avrebbe cambiato il suo fidanzato, temeva che potesse tornare ad essere quello che tante volte lo aveva deluso, quel posto aveva un brutto effetto su di lui.
Benjamin e Federico entrarono nella discoteca e, poco distanti dall'ingresso, trovarono i loro amici ad aspettarli, l'attenzione di tutti loro si concentrò sulle loro mani intrecciate e furono non poche le facce sbalordite.
-"Buonasera." Li salutò Benjamin.
Il maggiore sembrava essere molto più rilassato rispetto al biondo che non faceva altro che tremare.
-"Ehi ragazzi." Rispose Brandon e regalò un abbraccio ad entrambi.
-"Prima che qualcuno di voi possa dire qualsiasi cosa." Iniziò a parlare il moro e alzò le loro mani intrecciate. "Sì, io e Federico stiamo insieme e no, non ci importa di quello che pensate." Concluse e regalò un sorriso di sfida a tutti i suoi amici.
-"Vieni piccolino." Aggiunse rivolto, questa volta al minore, e lo portò con sè verso i divani.

Benjamin aveva lasciato solo Federico.
Il moro gli aveva detto che sarebbe andato un attimo in pista solo per salutare una vecchia conoscenza ma, dopo dieci minuti abbondanti, ancora non era tornato.
Il più piccolo non faceva altro che strofinare le mani sul suo blue jeans e si guardava intorno continuamente, più il tempo passava più la sua ansia aumentava.
"E se mi ha lasciato da solo qui?
Se si è già scocciato di me?
Se ha trovato una bella ragazza ed è andato via con lei?
Cosa faccio?"
Tanti brutti pensieri gli affollavano la mente ma vennero messi tutti a tacere non appena una mano calda si poggiò sulla sua spalla.
-"Piccolo!" Esclamò Benjamin e gli circondò, da dietro, il collo con le braccia.
-"Amore mio!" Quasi urlò il biondo e si girò per stringerlo forte.
-"Ehi, che ti prende?"
-"Credevo che saresti andato via con qualcuna lasciandomi qui da solo."
Benjamin gli alzò il viso con due dita e gli diede un bacio a fior di labbra.
-"Piccolo ora sto con te." Lo rassicurò. "Solo con te e non andrò via con nessuno.
Sono felice al tuo fianco.
Ricorda che ti amo."

Midnight Kiss || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora