Ninety eight.

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Le giornate erano sempre più calde nella città degli angeli.
Le piogge, seppur sempre rare, diventavano sempre più dei lontani ricordi.
Il sole era perennemente alto nel cielo, solo poche candide nuvole ad abbellire il cielo azzurro.
Sulla spiaggia era forte e chiaro lo stridulo grido dei gabbiani, grandi e maestosi gabbiani sorvolavano l'oceano calmo.
Non un filo di vento disturbava la quiete della spiaggia, l'acqua era cristallina, uno specchio fatto di onde, rifletteva il colore del cielo eppure, nonostante la sua bellezza e maestosità, davanti agli occhi di Federico impallidiva.
Benjamin aveva avuto più volte l'occasione di vedere il biondo al mare e il suo unico pensiero era sempre stato solo uno.
Trovava che l'oceano, con il riflesso del cielo che per lui significava libertà, fosse bellissimo, uno degli spettacoli più belli che gli occhi di un uomo potesse osservare impallidisse davanti a Federico.
Riteneva che gli occhi di Federico fossero più belli del cielo e anche dell'oceano, la sua libertà non si trovava sopra la sua testa, si trovava negli occhi del ragazzo che aveva scelto di amare.
Federico era la sua libertà.
Più volte il moro aveva osservato il più piccolo camminare lungo la distesa di sabbia bagnata e si domandava se fosse un regalo, una perla, venuta dal mare, sapeva che un gioiello come lui non poteva esistere in un mondo fatto di odio e di male.
Non poteva non pensare che Federico fosse un dono venuto dalle stelle solo per lui, per rallegrare la sua vita, quella vita dove il buio era perenne ma mai nessuna stella brillava.
Federico era stato per lui il faro nella notte, quello necessario per non morire.
Federico era essenziale per lui affinché potesse restare in vita.
Affinché potesse vivere tutti i suoi giorni con lui.
Federico era, semplicemente, tutto ciò che aveva desiderato da una vita ma che non aveva mai chiesto perché sapeva fosse troppo, perché sapeva non potesse esistere.
Desiderava la perfezione ma sapeva che questa non esisteva nel mondo in cui gli era toccato nascere.
Desiderava l'amore ma sapeva che per lui non ce n'era.
Era finito però per trovare Federico, la realizzazione di ogni suo sogno, la sua parte più nascosta.
Il suo lui.

Era una giornata soleggiata, non era una novità per quel luogo ma le temperature erano aumentare notevolmente, era solo il mese di aprile eppure sembrava essere già arrivata l'estate.
Era un normale giovedì pomeriggio, la settimana non era appena iniziata e non era neppure giunta al termine, un giorno come tanti altri.
La relazione tra Benjamin e Federico andava a gonfie vele, erano trascorse alcune settimane dal loro fidanzamento e non facevano altro che passare del tempo insieme, il biondo, ormai, passava più tempo a casa del fidanzato che a casa propria.
Federico aveva da poco trovato lavoro in uno studio legale, non occupava una posizione di grande rilevanza ma a lui bastava, era felice di star facendo qualcosa di concreto per il suo futuro e doveva ringraziare Benjamin.
Era stato proprio il moro a fargli ottenere, la prima volta che si era presentato al colloquio l'avevano rifiutato, era stata la tenacia del suo fidanzato a far cambiare idea a quelle persone, aveva urlato loro che non sapevano che gioiello stessero perdendo, che Federico teneva davvero molto a quel lavoro ed erano loro che stavano perdendo, che lui avrebbe potuto trovare di meglio ma loro no, forse lo avevano fatto per non farlo urlare ancora o forse erano rimasti colpiti dalla sicurezza di quel ragazzo ma, alla fine, decisero di assumere il giovane.

Quel giorno il minore aveva il pomeriggio libero e, per questo motivo, Benjamin aveva deciso di portarlo al mare, sapeva che la spiaggia quel giorno non sarebbe stato molto affollata e ardeva dal desiderio di poter vedere quanto bello potesse essere il suo ragazzo con il mare come sfondo alle spalle.
Aveva deciso di portare la sua amata macchina fotografica, voleva immortalare quel giorno, voleva immortalare Federico in ogni suo momento.
-"Perché mi hai portato al mare?" Gli chiese Federico e si tolse le scarpe nere dell'adidas.
-"Non trovi sia bellissimo?" Gli domandò di rimando il moro e lucidò per bene l'obbiettivo del suo gioiellino, come amava definire la sua macchina fotografica.
-"Assolutamente." Rispose il più piccolo e diede uno sguardo sereno al mare. "Non c'è nessuno." Constatò.
-"Meglio per noi." Replicò Benjamin sorridente, si aiutò con le mani, si alzò dal telo da mare verde acqua e si avvicinò al suo ragazzo per dargli un bacio sulla guancia. "Almeno potrò godere solo io di questo meraviglioso spettacolo." Aggiunse e gli cinse i fianchi con un braccio.
-"Io sono invisibile?" Sbuffò il biondo e aggrottò la fronte.
-"Lo spettacolo, il mio spettacolo, sei tu."

-"Perché hai portato la macchina fotografica?" Gli chiese Federico e, con la testa bassa, scalciò via un piccolo cumulo di sabbia.
Il moro non si lasciò sfuggire quell'occasione, punto l'obbiettivo sul suo ragazzo, sistemò la messa a fuoco e click, una nuova foto tutta per lui ritraente il suo ragazzo.
Aprì la galleria e guardò soddisfatto ciò che aveva appena creato.
C'era Federico, stretto nella sua felpa azzurra, il cappuccio di questa sulla testa, lo sguardo basso, un piccolo sorriso sul suo volto e l'oceano e il cielo a fare da sfondo alla sua bellezza.
-"Per questo." Rispose.
-"Per scattarmi una foto?" Domandò confuso il più piccolo, con le mani nelle tasche della felpa e aggrottò la fronte.
Prima ancora che se ne potesse rendere conto si ritrovò, ancora una volta, vittima dello scatto continuo del suo fidanzato.
-"Per scattarti tante foto." Lo corresse Benjamin. "Guardati, sei bellissimo con la fronte aggrottato." Sorrise mentre osservava la foto appena scattata.

Un'altra foto.
Federico sorridente.
Un'altra ancora.
Federico mentre parla.
Ancora un click.
Federico che osservava l'oceano sognante.
L'ennesima foto.
Federico mentre si morde il labbro.
Un altro ricordo racchiuso.
Un filo di vento, il primo della giornata, toglie il cappello al biondo e gli scompiglia i capelli.
Un flash.
Federico mentre si sistema i capelli.
Un momento d'amore racchiuso in una foto.
Le loro mani intrecciate verso il cielo.
La fotocamera finisce nella sabbia.
-"Federico!" Una lamentela.
Tutto cambia.
Benjamin si ritrova davanti all'obiettivo.
Benjamin che si lamenta.
Benjamin con il broncio.
Benjamin che finisce a scoppiare a ridere per la risata del suo ragazzo.
Benjamin che scuote la testa.
Benjamin che fa la linguaccia.
Benjamin che guarda ammaliato il suo ragazzo dietro la macchinetta.
Una breve corsa verso di lui.
L'obbiettivo viene girato.
Le loro labbra si uniscono.
Un click.
Il loro amore fa impallidire il mare.
Un ricordo.
Un ricordo che non scomparirà.
Una foto.
La loro foto.

Midnight Kiss || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora