Eighty six.

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Due settimane.
Erano passate due settimane da quando Benjamin e Federico si erano visti l'ultima volta.
Dall'ultima volta in cui i loro si erano incrociati creando un contrasto tra cielo e terra, bene e male, buio e luce, Benjamin e Federico.
Dall'ultima volta in cui le loro mani si erano sfiorate creando un'arma contro il mondo.
Due settimane dall'ultima volta in cui si erano gridati amore nascosto tra parole di odio.
Due settimane dall'ultima volta in cui si erano visti e si erano sentiti una persona sola.
In quelle due settimane non avevano avuto alcun tipo di contatto tra di loro, nessun messaggio, nessuna telefonata, nessun incontro clandestino, nessuno sguardo che diceva più di mille parole, niente di niente.
Benjamin e Federico erano finiti.
Quelle settimane erano state dure per Benjamin, sentiva la mancanza del più piccolo, immaginava quanto fosse felice con Noah e questo gli corrodeva l'anima.
Da quando il ragazzo dai capelli neri era entrato nella loro vita nulla era stato più lo stesso, Federico prima di tutto.
Le cose però erano peggiorate da quando tra i due amanti era stato messo un punto senza che nessuno dei due se ne rendesse conto.
La loro relazione era finita così, da un giorno all'altro, avevano smesso di vedersi, di sentirsi, di abbracciarsi, di baciarsi, di consumare quel loro sentimento tra quelle calde lenzuola che gridavano amore, il loro.
Anche quando andava in discoteca il moro non era più lo stesso, non riusciva a divertirsi, cercava, tra le ragazze che lo accerchiavano, un paio di occhi che somigliassero a quelli del più piccolo ma non li trovava, in fondo, sapeva che era impossibile farlo.
Di Federico ce n'era solo uno, era unico, e lui se l'era lasciato sfuggire.
Aveva lasciato che qualcuno, uno come tanti, uno che non aveva nulla di speciale, uno che neanche assomigliava a lui, se lo portasse via, che facesse con lui quello che avrebbe dovuto fare lui.
Aveva lasciato che Noah si portasse via il cuore di Federico.
Quello che apparteneva a lui.
Federico era felice della vita che stava vivendo, aveva trovato qualcuno che lo amava per ciò che era, non gli chiedeva di nascondersi dal mondo, non gli diceva che era speciale ma poi lo tradiva con chiunque gli capitasse.
Noah ci teneva davvero a lui, glielo dimostrava giorno dopo giorno, gli riservava tantissime piccole attenzioni che lo facevano sorridere ma aveva un solo problema, forse piccolo o forse grande, per non dire enorme.
Noah non era Benjamin.
Nonostante cercasse di non pensare a lui non riusciva a non farlo, il moro era costantemente presente nei suoi pensieri.
Si pentiva di come erano finite le cose tra di loro, neanche si era reso conto che stavano per finire, non si erano detti addio, nemmeno ciao, si erano guardati senza sapere che sarebbe stata l'ultima volta.
Gli sarebbe piaciuto potergli dire, ancora una volta, per l'ultima volta, ciò che provava per lui, sperare che lui gli gridasse che anche lui lo amava, da sempre, gli sarebbe piaciuto chiarire le cose con lui ma non l'aveva fatto e non poteva più farlo.
Benjamin non faceva più parte della sua vita, forse non lo aveva mai fatto davvero, era destinato a diventare un ricordo.
Forse uno di quelli dolorosi, che soffri al solo ricordarlo ma di cui non puoi fare a meno, ma pur sempre un ricordo.
Un pezzo della sua vita.
Forse il più bello.

-"Noah?" Lo chiamò Federico, bloccò il telefono e lo lasciò cadere sulle sue gambe.
Noah e Federico si trovavano a casa del primo, da quando si erano fidanzati erano soliti starsene a casa a guardare qualche film, o anche solo a conversare, Noah non aveva mai cercato di fare nulla che potesse arrecargli fastidio, di nessun tipo.
Erano seduti sul grande divano color panna, stavano guardando uno stupido film, per cui Federico non provava alcun tipo di interesse, il biondo aveva le gambe distese su quelle del suo fidanzato e osservava distrattamente tutto ciò che gli provocava anche solo un minimo di attenzione.
-"Dimmi amore." Rispose il ragazzo dai capelli neri, gli mise una mano sopra la coscia, coperta dal pantalone verde petrolio, e si girò verso di lui per sorridergli raggiante.
Amore.
Lo aveva chiamato amore eppure non gli provocava alcun tipo di emozioni, o almeno non gli provocava le stesse emozioni che avvertiva quando era Benjamin a chiamarlo piccolino o anche solo biondino.
-"Brandon mi ha appena inviato un messaggio." Iniziò a parlare il più piccolo. "Ci ha invitato ad andare in discoteca con lui." Concluse.
-"A te va di andarci?" Gli chiese Noah e iniziò ad accarezzargli la coscia.
-"In effetti, sì." Ammise il biondo.
-"Davvero?" Gli chiese conferma il più alto, sembrava quasi incredulo. "Di solito a te non piace andare in quei posti." Aggiunse e fece una smorfia quasi di disgusto.
-"È da un po' che non vedo i miei amici, vedo a stento anche Brandon eppure convivo con lui." Rispose Federico. "Mi farebbe piacere vederli e se l'unico modo per farlo è andare in discoteca, allora, voglio andarci." Concluse e scrollò le spalle.
L'espressione sul volto del ragazzo dai capelli neri si incupì e abbassò lo sguardo, quasi come se avesse paura.
-"Ci sarà anche Benjamin?" Gli chiese.
Benjamin.
Al solo sentire quel nome sentì una morsa stringergli il petto e venne invaso da una miriade di sensazioni, emozioni.
-"N- non lo so..." Balbettò. "Non lo sento da settimane e, seppur ci fosse, non vedo a te, a noi, cosa debba importare." Continuò cercando di non far trasparire le sue emozioni.
-"In effetti hai ragione." Rispose Noah e tornò a sorridere. "Seppur ci fosse sarà occupato a farsi qualcuna, non penserà a noi." Aggiunse.
Il cuore del biondo si ruppe ancora un po' di più, quella era la realtà ma continuava a ferirlo.

Benjamin e i suoi amici, anche quella sera, si recarono in discoteca, quella di sempre.
Una miriade di persone l'affollavano, un forte odore di fumo, misto all'alcool, invadeva le narici dei presenti e li mandava fuori di testa.
Il moro e i suoi amici se ne stavano seduti sui divanetti, stavano finendo di cenare, se per cena si intendesse patatine e panini farciti con un po' di tutti, stavano parlottando tra di loro ma il ragazzo era assente, estraneo ai loro discorsi.
-"Ragazzi!" Attirò la loro attenzione Brandon.
-"Che cosa vuoi?" Borbottò acido il moro e prese un'altra patatina intinta nel ketchup.
-"Sei sempre così simpatico." Sbuffò l'amico e alzò gli occhi al cielo. "Comunque sta per arrivare Federico." Aggiunse.
A sentire quel nome il moro lasciò cadere la sua patatina e spalancò la bocca.
-"F- Federico?" Borbottò. "Verrà da solo?" Chiese.
-"No, verrà con Noah." Rispose Brandon. "Il suo fidanzato." Aggiunse.
Fidanzato.
Fidanzato.
Fidanzato.
Federico si era fidanzato.
Federico si era fidanzato con Noah.
Federico era di Noah.
Federico era felice con Noah.
Federico era felice.
Federico era felice senza di lui.
Benjamin si alzò dal divano, superò tutti i suoi amici e scese i pochi scalini che lo dividevano dalla pista da ballo.
-"Dove vai?" Gli chiese Brandon.
-"A divertimenti."
-"Non vuoi salutare Federico?"
-"No." Scosse la testa Benjamin. "Non voglio vederlo mai più."

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Ehi🌸
Innanzitutto mi scuso per non aver aggiornato ieri ma, come vi ho detto, ho avuto degli impegni, mi scuso anche per i problemi avuto con questo capitolo, per sbaglio l'ho cancellato, e incollato al suo posto l'inizio del nuovo capitolo, e ho dovuto riscriverlo.
Vi ringrazio anche per le sessantasei mila visualizzazioni, siete fantastiche.🖤
Se vi va ho pubblicato una piccola One Shot sugli Evak, Isak e Even di Skam, se vi va passate a leggerla.
Federico si è fidanzato con Noah e Benjamin non vuole più saperne di lui, tra di loro è finita?
Se volete entrare nel gruppo WhatsApp non dovete fare altro che mandarmi un messaggio con il vostro nome e numero.
Per qualsiasi cosa potete contattarmi qui o mi trovate su Twitter come @suarezgilliesIt.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci, Michi💕

Midnight Kiss || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora