3. Sfacciataggine

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"Facebook è scomodo meglio Whatsapp
Quindi se non ti dispiace ci sentiamo là
Giuro che ti fisserei un'eternità
Se vuoi sarai il mio cantiere nella terza età

Shade

Paulo

Tornammo negli spogliatoi inzuppati, un po' per il sudore, un po' per la pioggia che scendeva incessante su Vinovo. Il campo non era ancora diventato una vasca di fango in cui sguazzare come maiali, quindi le nostre divise da allenamento si erano mantenute più o meno "pulite", però la sensazione di essere già stati sotto la doccia quando, in realtà, le gocce d'acqua tiepide erano solo un lontano ricordo, era tutt'altro che piacevole.

«Paulo!»
«Berna, cosa urli che sei a dieci centimetri di distanza?»
«Dieci di distanza e otto di dislivello. Come si sta lì in basso?»

Mi sfilai la felpa, senza dargli retta.

«Guarda qui.»
Sventolò davanti alla mia faccia il cellulare, al che dovetti afferrarlo per capire cosa stesse cercando di mostrarmi: il profilo Instagram della ragazza di Milano.

«Douglas!» gridò poi. «Mi devi una cena.» concluse, quando il Brasiliano lo raggiunse.

«Miracolo.» borbottai, aprendo una foto a caso.

«L'hai trovata?» domandò l'undici.
«Ovvio. E so anche alcune cose fantastiche su di lei.» rispose il trentatré.
«Sputa il rospo che lui non sta più nella pelle.»
«Voi siete scemi.» commentai, scuotendo la testa.
«Dubito.» rispose il Carrarese, sentitosi chiamato in causa. «Siamo nati lo stesso giorno!» trillò, entusiasta. «16 febbraio 1994. È stata la prima donna ad esordire in Serie A, con l'Inter. Ha segnato una doppietta nel derby.» continuò.

«La partita peggiore della mia vita.» s'introdusse Mattia, che stava andando a lavarsi.
«Siete stati imbarazzanti.» lo derise il Carrarese.
«Parla lui che giocava ancora nelle giovanili...» gli rispose il numero due, mandandogli un bacio volante prima di azionare il getto dell'acqua.

«Ora nuota. È alta un metro e settantadue, bionda naturale, non fidanzata, Interista sfegatata, super amica di Mauro Icardi, che è anche il suo calciatore preferito in assoluto. Ha un fratello gemello, Valentino, che corre in moto. Una sua strana mania è quella di scegliere un solo giocatore da sostenere per Nazione, quindi tu» mi indicò «sei automaticamente fuori dai giochi. Solo l'Italia fa eccezione.»
«E il Brasile?» chiese Douglas.
«Neymar.»
«Ha solo amici calciatori?» domandai io.
«No. Anche Wanda Nara.»
«Ah be', allora...» commentò l'undici.
«E la tua ex, Antonella.»
«Mai 'na gioia.» commentò di nuovo il Brasiliano.
«Come mai ha smesso di giocare a calcio?» chiesi io.
«Non lo so.»
«Il fratello?»
«Campione del mondo in Moto3 e in Moto2, abita con lei.»

«Chiedile di uscire.» intervenne Mattia, uscito dalla doccia.
«Cosa?!»
«Tanto vai a Milano sotto Natale.»
«Sì, ma...»
«Niente ma!»
«Non ci siamo neanche parlati... o meglio, lei mi ha parlato, più o meno...»
«Ti ha parlato?» mi interrogò Douglas.
«Hai presente quando mi ha lanciato il pallone per la rimessa?»
Al suo annuire, continuai.
«Mi ha detto di segnare e vincere la partita.»
«Dammi il cellulare.» intervenne Federico.
«No.»
«Paulo.»

Il tono di Mattia mi fece sbuffare ma, consapevole di essere alle strette, consegnai il dispositivo elettronico.

«Dunque... Instagram... Velia...»
«Berna non fare cazzate.» lo ammonii.
«Quando mai io faccio cazzate?» si difese.
«Sempre?»
«Tanto il profilo è il tuo.»
«Appunto, per questo mi preoccupo.»

Digitò ancora qualcosa, poi mi passò il telefono.

"Ciao, vuoi uscire con me?"

"Perché mai dovrei uscire con uno Juventino?"

"Perché sono bello?"

Sbattei la testa contro al muro di mia spontanea volontà: chi sarebbe potuto essere così sfacciato?

«Ti ho detto di non farmi fare delle figure da cioccolatino!» lo rimproverai.
«Adesso, da cioccolatino, non siamo ancora a quel livello... lo definirei più livello-caramella. Da' qua che ti organizzo un appuntamento epico.»
«A questo punto fa' quel che vuoi.» sbottai, lasciandogli il cellulare ed infilandomi in doccia.

Passati alcuni minuti, Federico comparse con un sorriso trionfale disegnato sul volto.

«Domenica dopo la partita al bar dietro lo Stadium. Ha una gara a Torino.» snocciolò, veloce. «E hai anche il suo numero. Instagram è scomodo, meglio Whatsapp.»
«No comment.» mi arresi alla sua intraprendenza.

Finimmo di prepararci e poi uscimmo quasi tutti insieme dallo spogliatoio.

«Quindi tu la conosci...» mi informai da Mattia, per avere un'idea del tipo.
«Tutta Milano la conosce. Ha fatto sognare l'Inter e penare il Milan.»
«E perché ha smesso?» chiesi di nuovo.
«La gente parla ma non sa cosa dice, aspetta che sia lei a raccontartelo.»

Il suo sguardo si incupì e decisi di non toccare quel tasto dolente.

«Se tifa Inter perché la conosci così bene?»
«È stata la fidanzata di Mario Balotelli per cinque anni, tra alti e bassi. La prima volta che ci siamo visti è stato un Milan-Inter combattutissimo. Avevo fatto un brutto intervento su Balo. All'intervallo mi ha detto che l'avrei pagata cara. Qualche anno dopo ci ha segnato una doppietta, dopo aver dribblato un difensore. Lo stesso entrambe le volte. Indovina chi?» concluse, sorridendo. «La partita peggiore della mia vita. In bocca al lupo.»

Da Milano col palloneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora