"Non rispondere allo stolto secondo la sua follia, che tu non gli abbia a somigliare„
Proverbi, 26-4
Velia
Sbloccai l'iPhone più per passare il tempo che per necessità, la truccatrice era andata a recuperare un'altra tonalità di ombretto, che aveva lasciato nell'altra stanza, ed io, con la faccia imbrattata di polverine varie, speravo facesse in fretta: il giorno più brutto della mia vita - sembravano non finire mai, era incredibile - doveva terminare il più in fretta possibile.
Paulo mi aveva chiamata una decina di volte il giorno in cui i miei avevano avuto la brillante idea di costringerci a raggiungere il Giappone ed io mi ero limitata a ignorarlo, come se il non parlargli avesse potuto in un qualche modo mettere a tacere i sensi di colpa che mi laceravano dentro.
"Quando ti passa chiamami"
"E sei online, puoi anche rispondermi" mi scrisse nel momento in cui aprii Whatsapp. Qualcuno lassù doveva avercela con me."Non ce l'ho con te, giuro"
"Ah no?"
"No, Pau, va tutto bene. Devo solo boicottare un matrimonio, niente di che"
"Boicottare un matrimonio? Cosa stai dicendo?"
"Scrivendo" lo corressi.
"Fa lo stesso, hai capito"
"La verità. Dammi un paio d'ore, boicotto il mio matrimonio e torno"
«Trovato!» la truccatrice spalancò la porta, entusiasta, mentre sventolava con foga una palette.
«Che gioia.» borbottai, arricciando il naso e bloccando il telefono: quella tipa capiva l'Italiano meglio di me.
«Cos'è questo muso lungo? Ti stai per sposare!» mi riprese.«Appunto! Li vedi questi?» indicai gli anelli che mi aveva regalato Paulo. «Il mio ragazzo...»
«Fa lo stesso il tuo ragazzo, Subaru è ricco. A cosa ti serve un fidanzato, se non a finanziarti lo shopping?»
«Io detesto fare shopping.»
«Avessi io la tua fortuna... non sai cogliere le occasioni che la vita ti offre.»La lasciai parlare della mia presunta stupidità, perché persino la Bibbia riporta che mettersi a discutere con gli stolti è peggio che essere stolti, preparandomi docilmente tra strati di tulle, brillantini, paillettes e veli vari. Una volta pronta, uscii dalla stanza, ai limiti della disperazione, tirata a lucido come una Barbie ancora nella confezione.
«Sei bellissima!» esclamò Valentino, facendomi fare una piroetta.
«Ah sì? Finché non mi metterò a piangere così tanto che il trucco si scioglierà andando a macchiare ogni cosa...» abbozzai un sorriso. «Mr Macchina non vorrà mai sposare un panda.»
«Ed io cosa faccio per evitarmi quella? È così ingiusta la vita.» scosse la testa.«O i nostri genitori sono così pirla? La tua affermazione è opinabile, la mia no.» giocherellai con il polsino della manica sinistra dell'abito.
«Hai parlato con Paulo?» fermò la mia mano, prima che sgualcisse il pizzo.
«Gli ho scritto.» annuii.
«E cos'ha detto?»«Non ne ho idea.» alzai le spalle.
«Non ti ha risposto?» corrugò la fronte.
«È un po' diversa la faccenda. Non ho letto la sua risposta.» lo corressi.
«Gli dici che sposi un altro dopo che l'unico a farti la proposta è stato lui e...»
«Nah, gli ho detto che boicotto il mio matrimonio per tornare da lui.»«L'hai traumatizzato, povero Argentino!» mi riprese, spingendomi leggermente. «Nicolò aveva così ragione quando diceva che in una relazione sei una bella bega. Anzi, sei un caso umano. Se il tuo boicottaggio fantastico non dovesse andare in porto?»
«Andrà in porto di sicuro. Deve andare in porto. Ci manca solo che sposi Mr Macchina.» feci una smorfia al solo pensiero.«Anche il tuo matrimonio con Paulo doveva andare a buon fine, no? E guarda ora in che situazione ci troviamo.» indicò prima se stesso, poi me. «Se me lo avessero detto due mesi fa, mi sarei messo a ridere.»
«Quello anche nei confronti del mio ipotetico matrimonio con Paulo.» tentai di sdrammatizzare. «È che... io boh, non so cosa fare.» mi massaggiai le tempie con gli indici. «È tutto così surreale che non riesco nemmeno a pensare lucidamente.»«O meglio, quando penso lucidamente mi viene da piangere tantissimo e mi sento in colpa perché Paulo non si merita tutto questo, poi mi vengono i sensi di colpa e vado in paranoia perché è solo colpa mia se lui è in questa situazione incredibile e mi viene da piangere ancora di più ed inizio a delirare, come sto facendo ora.» mi lamentai.
«Che ansia, detta così. È assurdo, quasi più della situazione stessa.»«Ragazzi, qual eleganza! Siete pronti per congiungervi in matrimonio con i vostri fidanzati?» chiese, retorico, nostro padre, entrando in soggiorno con passo felpato, la sicurezza di chi sapeva non sarebbe stato contraddetto. «È giunta l'ora che lasciamo codesta dimora perché a breve tu verrai condotta al talamo da Subaro e tu condurrai al talamo Yukaku.» si avviò verso la porta.
«Io cago e Mr Macchina. Dove siamo finiti? Avessero dei nomi normali, almeno...» borbottò Valentino, seguendo nostro padre.
«Che cattiveria.» scossi la testa. «Magari è simpatica, che ne sai?»
«Non è che se tu hai Paulo come scusa ed io non ho una Paula da sfruttare a mio piacimento, Io cago deve essere simpatica e me la devo pure sposare.» obiettò.«Troviamole un altro nome in codice, per favore.» lo scongiurai. «Magari capisce cosa diciamo, non è il massimo.»
«Romelu. Yukaku, Lukakau, più o meno...» propose.
«È già meglio. Romelu e Mr Macchina. Scandalosi.»
«Noi, loro o i loro nomi in codice?»
«I nostri genitori.»
«Andiamo?» domandò nostro padre, al che ci limitammo ad annuire e a seguirlo.
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Da Milano col pallone
FanfictionQuando, alla fine del 2017, Paulo Dybala aveva lasciato la sua storica ragazza, Antonella Cavalieri, non si aspettava che Federico Bernardeschi lo coinvolgesse in un vero e proprio inseguimento, organizzato al solo scopo di trovare una nuova fidanz...