90. Pacchianate

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"Mi piace avere amici rispettabili; mi piace essere il peggiore della compagnia„

Jonathan Swift

Velia

«Vel!» esclamò Wanda, correndomi incontro. Piazza Duomo era grande, certo, e piena di gente, ma una nuvola di capelli biondo platino non passava inosservata, soprattutto se la proprietaria ne era l'Argentina.

«Ehi, Wan, come va?» la abbracciai, felice di rivederla dopo un po' di tempo.
«Velia!» un altro piccolo tornado ci raggiunse, Antonella era una bambolina dal carattere estremamente frizzantino.

«Ciao bella.» abbracciai anche l'altra Argentina. «A cosa devo questa super accoglienza?» ci dirigemmo verso il solito tavolo della Rinascente, per l'aperitivo del martedì, un rituale che non si compiva da un po'.
«Ti sposi, no?» chiese la più piccola delle Sudamericane.
«E allora?» corrugai la fronte. Era normale sposarsi.

«Abbiamo un matrimonio da organizzare!» esclamò, tutta elettrizzata, battendo le mani.
«Esatto!» Wanda estrasse un taccuino brillantato dalla capiente borsa che aveva con sé.
«No, no, oh, ferme tutte.» cercai di interrompere quel macello. «Avete parlato con Paulo?»
«Sì. È il motivo per cui non c'è.» annuì la bionda.
«Mi ha abbandonata, l'infame.» borbottai.

«Conto veloce degli invitati.» stabilì Antonella, la calcolatrice già aperta sul telefono. «Venticinque calciatori per squadra, più o meno...» borbottò.
«Per quindici squadre, metti che non invitiamo tutti tutti.» annuì Wanda.

«Invitiamo cosa, che sono io a sposarmi?» domandai.
«Hai ragione.» la mora mi ignorò di proposito, sorseggiando un po' di Aperol dal suo calice.
«E poi tutti quei tipi che girano in tondo in macchina.» si massaggiò il mento. «Saranno almeno venti anche loro.»

«Forse sono di più, ma alcuni li possiamo tagliare fuori. Ad esempio, questo.» la bionda indicò Lance Stroll. «Lui non serve.»
«Lui è pieno di soldi ed i suoi sono in affari con i miei. Si tiene.» schiaffeggiai appena la mano della mia amica.

«E quello con le calze orribili?» domandò Antonella.
«Danny? Lui è un grande, si tiene. Ma non stavate stilando una lista veloce per conteggiare grossomodo gli invitati?» chiesi.
«Ok, allora mettiamo venti che va bene così. Poi, quelli che rischiano di schiantarsi ovunque in moto.»

«Eh, quelli sono tanti.» annuì la mora. «Facciamo sempre venti-venti-venti?»
«No, dai, scarteranno qualche Spagnolo. O i Sudafricani. Ed i Giapponesi? Non possono invitare tutto il mondo. Possiamo stimare una trentina di Italiani, più dieci stranieri bonus.» propose Wanda.

«Siamo a 435. Più i parenti, gli altri amici, le fidanzate, quelli che nuotano, qualche disabile... 800 persone.» sentenziò Antonella, chiudendo l'applicazione.
«Voi siete matte. Io non voglio tutta quella gente al mio matrimonio.» mi opposi. «E neanche Paulo.»

«Eh, allora...» Wanda corrugò la fronte. «799. Poi ci serve un tema. Avete pensato a qualcosa?»
«Non ci serve un tema!» sbuffai. «Non ci serve niente di tutto questo. Non possiamo cambiare argomento? Tipo, Anto, chi era quel ragazzo...»

«Quello con cui è uscita ieri?» la bionda mi diede corda.
«Wan, il matrimonio.» la mora invalidò il mio tentativo di cambiare argomento.

«Ci serve un tema. Un giorno. Un posto. Un wedding planner. Un'atmosfera fantastica. Dei vestiti da favola. Magari i fuochi d'artificio...» Antonella iniziò a sognare ad occhi aperti.

«E le lanterne... sì, di notte con le lanterne. In Sardegna o in Sicilia. O su un qualche lago nel Nord Italia. Iseo, Garda, Como...» continuò Wanda. «Un po' come Frozen. Francesca adora quel film.»

«Tutto sui toni del Tiffany! O del lilla? Pizzo, tulle, raso. Rose. E peonie.»
«E le lucine tra i rami degli alberi?»
«Marshmallow.»
«Chiffon e merletti per un tocco bohémien.»

«O anche un tocco di Grecia Antica, con leggeri drappi ridondanti, oro e bianco.»
«Gli acchiappasogni, le corone di fiori, le trecce... sarà bellissimo.» proseguirono con lo scribacchiare cose sul taccuino.

«Pazze!» le additai. «Non voglio nemmeno un quarto di tutte quelle cianfrusaglie. Niente cose che attirino la polvere. Niente soprammobili. Niente cose appese. Niente caramelle gommose. Niente cartoni animati. Niente lucine di Natale. Niente Venezia, Roma, Palermo, Siracusa. Niente laghi. Niente mare. Niente montagna. Niente Grecia. Niente pizzo appeso in giro. Niente pacchianate. Niente bohémien. ¿Claro?» le fermai.

«Ma santo cielo, è geniale!» Wanda si batté una mano sulla fronte. «Perché non ci ha ancora pensato nessuno? Organizziamo un matrimonio in un capannone asettico, tristissimo, disadorno e, soprattuto, vuoto. Tutti seduti per terra.» si picchiettò il mento con la penna.

«Non intendevo quello, perché devo essere sempre io quella strana della compagnia?» mi strinsi il ponte del naso tra il pollice e l'indice. «Niente esagerazioni, a mio parere. Che poi, dovrei parlarne con Paulo.»

«Non ne avete ancora parlato?!» chiese Antonella, scioccata, la voce più alta di un paio di ottave.
«No.» sbuffai. «No.» cercai di calmare gli ormoni.
«Vel, sei un disastro! Siete un disastro. Grazie al cielo ha chiesto a te di sposarlo.» ridacchiò l'Argentina.

«Ehi! Non ti permettere di parlare così del mio ragazzo.» finsi di imbronciarmi. «Se volete possiamo stilare una prima e provvisoria lista degli invitati, così avrete carta bianca per i tavoli, quando avremo scelto la location.» mi mostrai accondiscendente. «Va bene?»

velia

velia Io che mi fingo accondiscendente con il sorriso più finto di questo mondo quando paulodybala mi abbandona ad organizzare il matrimonio con wanda_icardi e con anto_cavalieri (love you girls, Paulo tu un po' meno)

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velia Io che mi fingo accondiscendente con il sorriso più finto di questo mondo quando paulodybala mi abbandona ad organizzare il matrimonio con wanda_icardi e con anto_cavalieri (love you girls, Paulo tu un po' meno)

paulodybala Ops😇
  valentino16 Ti parla ancora paulodybala? Incredibile
  paulodybala Siamo in macchina da mezz'ora e non ha ancora spiccicato parola valentino16
  valentino16 Ah, ecco, era troppo bello per essere vero paulodybala

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