"E scelgo ancora te
Anche oggi che
Che non è facile
Non è sufficiente
Abbracciarsi un po'„Giorgia
valentino16
Avere quasi (altrimenti si arrabbia) 24 anni e dormire come una bambina di 2, velia ti si vuole bene💙🖤
paulodybala spiega alla tua ragazza che la tesi di laurea non si scrive da solapaulodybala Come fa a non avere caldo? Ci saranno 30°C all'ombra... e, per la cronaca, quei due cuoricini Interisti mi infastidiscono alquanto🤦🏻♂️
valentino16 Anche a me infastidisce che il tipo di mia sorella sia Juventino ma c'est la viePaulo
Sorrisi e posai il cellulare sul tavolo della cucina, prima di versarmi un bicchiere d'acqua fresca ed addentare una mela: mia mamma si aspettava che facessi merenda, proprio come quando, una ventina di anni prima, io ed i miei fratelli interrompevamo le partitelle di calcio per correre in casa a reclamare del cibo.
«Cos'è quel sorrisetto, Paulito?» mi chiese, entrando in cucina e sedendosi su uno degli alti sgabelli di fronte a me. «Cos'ha fatto tu novia?»
«Perché pensi abbia fatto qualcosa?» finsi di cadere dal pero.«Perché sei mio figlio, perché non sei bravo a mentirmi, perché ti conosco da 24 anni...» contò sulle dita.
«Ok, ok, basta.» scoppiai a ridere. «Non fa niente, dorme.»«Dorme?» aggrottò la fronte. «Sei completamente andato.»
«Mamá, con lei è tutto diverso, è tutto facile, mi sembra di conoscerla da una vita.» mi lasciai un po' andare.«Ah, l'amore.» commentò, sognante. «Invitala a cena.» propose poi.
«Cosa?!» tossicchiai appena, per non soffocarmi con la mela.«Lo chiamavano Biancaneve.» sorrise. «Perché no, a fine maggio parti per il ritiro, lei ha gli ultimi esami prima della laurea...»
"Hai da fare stasera?" le scrissi.
"Accompagno al cinema Tommi ed Egle, oggi la piccoletta compie gli anni. A casa non ha una situazione fantastica, vorrei distrarla un attimino"
«Invita tutti, che saranno mai un paio di bocche in più da sfamare?» domandò mia mamma, che stava controllando il contenuto del frigo con aria critica.
"Venite a cena qui, mia mamma è già ai fornelli"
"Sicuro? Non voglio che Alicia si stanchi"
«Non la conosco, ma sono sempre più convinta che quella ragazza sia un tesoro.» commentò lei, leggendo il messaggio. «Se non vengono, mi offendo.» stabilì risoluta.
"Ha detto che se non venite si offende"
"Non sia mai! Veniamo, ti amo"
«Vengono.» finii il bicchiere d'acqua.
«Vengono? Perfetto.» scrisse un'ultima parola sulla lista della spesa. «Queste sono le cose da comprare. Più il regalo della bambina.» mi mostrò il foglietto.«Come facciamo a comprare un regalo per una bambina che non conosciamo?» mi grattai il mento.
«Non è importante il regalo in sé, perché non si aspetta un regalo. Puoi prenderle anche un casco di banane, fai un giro e decidi. Muoviti che devo cucinare.» mi spinse verso la porta di casa, porgendomi il portafoglio, le chiavi ed il cellulare.«Mi stai cacciando da casa mia?» sorrisi.
«Finché siamo sotto lo stesso tetto devi rispettare la volontà di tua madre.» mi rimproverò, con finto tono autoritario.
«Claro.» alzai le mani, in segno di resa.**********
Vederla lì, davanti a me, con un sorriso leggermente imbarazzato e carico di scuse, mi convinse che sì, alla fine mia mamma aveva avuto una buona idea.
«Ciao, Ezechiele.» sussurrò.
«Ciao.» le spostai una ciocca di capelli dal viso e mi persi per un istante nel verde dei suoi occhi. «Tommi! Come stai, ometto?»
«Benissimo, zio Paulo!» esclamò, tutto felice, sotto lo sguardo dolce della mamma.«E tu devi essere Egle.» continuai, in direzione della bambina che, gli occhioni spalancati, teneva la manina a Velia.
«Sei il fidanzato della zia?» inclinò la testa da un lato, come a studiarmi meglio.
«Sì...» temporeggiai.
«E ti chiami Paulo?» assottigliò lo sguardo.
«Sì...»«Mi piaci!» esclamò poi, abbracciandomi all'altezza della vita, dove arrivava con le sue braccine corte.
«Tanti auguri, piccolina.» le accarezzai la schiena.«Paulo!» mi richiamò Tommaso, afferrandomi un lembo della camicia che indossavo.
«Dimmi.» mi abbassai alla sua altezza, lasciando che Velia ed Egle entrassero in casa.«Hai già la mamma, non puoi piacere anche a lei, altrimenti io cosa faccio?» si lamentò.
«Tommi, lo imparerai col tempo: è dura la vita di noi troppo belli, piacciamo a tutti.» allargai le braccia. «E sai un'altra cosa?» scosse la testa. «Io sceglierò sempre la tua mamma.» sorrise.«Paulo, basta fare delle chiacchiere, vieni ad aiutarmi ad apparecchiare la tavola.» intervenne mia mamma.
«Il dovere chiama.» mi prese in giro Tommaso.
«Vado io.» si propose Velia. «Signora, si accontenta anche di me?» fece capolino in cucina.«Far lavorare gli ospiti. Mio figlio non ha capito niente nella vita.» borbottò.
«Mamma, ti ho sentita!» le urlai, in tutta risposta.
«Bene!» mi rispose lei. «E, Velia, dammi del tu, per favore. Potresti essere mia figlia, no?»
«Magari fossi tua figlia, Alicia, magari. Sarei di sicuro una persona migliore.»
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Da Milano col pallone
FanfictionQuando, alla fine del 2017, Paulo Dybala aveva lasciato la sua storica ragazza, Antonella Cavalieri, non si aspettava che Federico Bernardeschi lo coinvolgesse in un vero e proprio inseguimento, organizzato al solo scopo di trovare una nuova fidanz...