"I found a way to let you win
But I never really had a doubt
Standing in the light of your halo
I got my angel nowHo trovato un modo per lasciarti vincere
Ma non ne ho mai davvero dubitato
In piedi alla luce della tua aurea
Adesso ho il mio angelo„Beyoncé
Glasgow, 7 Agosto 2018
Velia
«Stai a casa tua, è mia sorella.» lo punzecchiò Valentino, rimettendolo al suo posto.
«È la mia ragazza.» puntualizzò Paulo, ridendo.
«And she's my friend. What're we going to do? (Ed è mia amica. Cosa facciamo?)» chiese Caeleb, facendo capolino tra i due.
«You've just talked to her. (Le hai appena parlato.)» sbuffò mio fratello.«Yeah, but you're always with her. I'm only a poor friend flown from the States to meet the best Italian girl all over the universe. (Sì, ma tu sei sempre con lei. Io sono solo un povero amico arrivato dagli USA per incontrare la migliore Italiana dell'universo.)» fece un finto broncio il nuotatore.
«Oh, Cal, you make me cry! (Oh, Cal, mi fai piangere!)» mi asciugai una lacrimuccia immaginaria.«Non è che se io non parlo Inglese abbastanza bene da potermi infilare nella conversazione...» la voce di Paulo mi distolse dall'allegro teatrino che avevamo messo su.
«Ciao Ezechiele.» sorrisi, guardandolo, mentre, con la fronte corrucciata, cercava di capire che piega stesse prendendo il nostro discorso.«Ciao Vel.» mi sfiorò una guancia con la punta delle dita. «Non stavi bluffando, sapevi di poter vincere.»
«No, ma avevo voglia di fare la sborona.» ammiccai.
«Ovviamente.» mi diede un buffetto sul naso. «Ti vorrei vedere più spesso così.»
«Così come?» mi sedetti al suo fianco, giocherellando con le dita della sua mano.«Felice. Perché le cose funzionano, perché noi funzioniamo.» guardò le nostre dita intrecciate.
«Basta poco per farmi felice. A me basti solamente tu.» appoggiai la testa alla sua spalla, mentre scrutavo con attenzione il piano vasca, su cui stava scendendo Adam Peaty, che avrebbe nuotato i 50 rana.
«Resto con te. Non vado da nessuna parte, per nessun motivo.» mi circondò le spalle con un braccio.
«Allora sarò felice.» sorrisi.**********
Spostai lo sguardo dallo schermo del computer al viso di Paulo che, con il mezzo sorrisetto malandrino di chi sapeva di essere nel torto marcio ma non ci stava ad ammetterlo, mi stava riempiendo i capelli di palline di carta.
«Mi fai rispondere all'ultima e-mail o pensi di finire tutta la carta presente sulla faccia del pianeta?» gli chiesi, retorica, appoggiando il mento sul palmo della mano. «Hai sei anni?»
«Quando hai finito ti devo dare una cosa.» evitò di rispondere, mentre beveva il mate.
«Se mi facessi finire...» borbottai.
«Se finissi...» mi fece il verso, ridendo.
«Dici sul serio?» sbuffai, esasperata. «L'Inter mi invita alla cena di gala del club.»«Già adesso mandano gli inviti?»
«Wanda Nara deve comprare il vestito.» alzai le spalle, ovvia, mentre spegnevo il PC. «Fatto.» mi passai una mano tra i capelli, togliendo i resti del tovagliolo che Paulo aveva maciullato. «È bello avere un fratello-agente che fa tutto per te, vero?»«È fantastico.» guardò fuori, oltre le vetrate del bar dell'hotel. «Allora, vieni?» mi porse una mano, conducendomi verso l'ascensore.
«Atleti atleti e poi non facciamo neanche le scale.» sorrisi.
«Piantala che detesti fare le scale.»
«Quello sei tu che cerchi un alibi e dai la colpa a me.»«Non è vero, io sono un fidanzato per bene e mi preoccupo della tua salute.» si difese.
«Sento le unghie che stridono contro i vetri dopo questa scusa campata per aria.» scoppiai a ridere.
«Che simpatica.» mi spinse delicatamente contro la parete della cabina, appoggiando le mani ai lati della mia testa.«Sei così bello...» gli accarezzai i capelli, perdendomi nei suoi occhi cerulei. «Ti amo, Paulo, sempre di più.»
Lui si limitò a lasciarsi andare ad un sorriso dolce, che durò fino a quando le porte si aprirono e noi uscimmo dalla cabina. Una volta nella camera dell'Argentino, feci come mi era stato detto: mi sedetti sul letto ed attesi che Paulo mi portasse quello per cui mi trovavo lì: uno scatolone gigante.«Apri.» mi esortò, incoraggiandomi con lo sguardo.
«Devo avere paura di te o del suo contenuto?» indicai prima Paulo, poi lo scatolone.
«Se non lo apri, non lo sai.» mi rispose, enigmatico.
All'interno dello scatolone, alto più o meno un metro, ce n'era un altro, appena più piccolo.«Non l'hai fatto sul davvero.» abbozzai un sorriso esasperato, accorgendomi che le scatole si rimpicciolivano un paio di centimetri ogni volta che eliminavo uno strato di imballaggio. Fondamentalmente ogni contenitore era più piccolo del precedente solo per lo spessore del cartoncino ondulato. «Non puoi essere serio.»
«Infatti sono super serio.»«Dai, Ezechiele, uffa.» aprii un cartone della dimensione di una scatola da scarpe. «Potrei imballarci tutta la roba che ho in casa e avanzerei pure dello spazio.»
«Anni ed anni di duro accumulo.» rise lui, felice del fatto che mi stessi innervosendo. «E pensare che mia mamma voleva buttare via tutto...»«Chiediamoci perché. Alicia è una grande donna, dovresti prendere esempio da lei.»
«Non capisce l'importanza del riuso.» mi contraddisse.
«Ah sì?» litigai con lo scotch di una scatola delle dimensioni di un dizionario. «Magari ha semplicemente già capito che uno tende a dimenticare tre quarti delle cose che conserva.»paulodybala
paulodybala Me vuelves loco💞
velia paulodybala La finisci di prendermi in giro? Per il compleanno ti regalo uno scatolone vuoto☹️
valentino16 velia Ma taci che sembri quasi (quasi eh) bella😊
velia valentino16 Grazie Vale, anche tu non sei uno scarafaggio, quando hai il casco in testa e non ti si vede in faccia😇
miralem_pjanic velia valentino16 Che bella la fratellanza
paulodybala velia Gracias mi Amor per rovinarmi sempre i post🥰
velia paulodybala Colpa di Vale😒Continua...
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Da Milano col pallone
FanfictionQuando, alla fine del 2017, Paulo Dybala aveva lasciato la sua storica ragazza, Antonella Cavalieri, non si aspettava che Federico Bernardeschi lo coinvolgesse in un vero e proprio inseguimento, organizzato al solo scopo di trovare una nuova fidanz...