"Dico bene ma, se mi chiedi come va
Va bene, bene, bene, ma non benissimo„Shade
Velia
«Mauro, mi vuoi male?» chiesi all'Argentino, che prontamente spostò l'inquadratura dal mare alla sua faccia abbronzata.
«Non era mia intenzione.» rise. «Era solo per farti sentire un po' in vacanza.»
«Sì, proprio.» gli mostrai le scomode seggioline dell'aeroporto Olandese che ci ospitava da un quarto d'ora. «Non puoi capire quanto mi senta in vacanza. I miei nipoti preferiti?»«I tuoi unici nipoti?» inquadrò i bambini. «Credo stiano mandando a monte l'idea di costruire un castello di sabbia.» Valentino prese in braccio Isabella, correndo verso il mare.
«Tesori belli.» sorrisi. I bambini mi piacevano, non era una novità per nessuno, e sapevano tirarmi su di morale in un batter d'occhio.«Come va?» tornò ad inquadrarsi.
«Bene ma non benissimo ti piace, come risposta?» sospirai. «Non lo so, non so niente.» borbottai, esasperata.
«Mi sembri in periodo di esami.» rise lui, alla faccia della mia situazione terribilmente disastrosa.«Più o meno è così, sembra che in queste poche ore i giornalisti si siano triplicati, per non parlare dell'attenzione mediatica che ha scaturito...»
«Il vostro bacio?» alzò le sopracciglia, con fare malizioso.
«La mia qualificazione agli Europei.» conclusi la frase, fulminandolo con un'occhiataccia.«E dai, non ho detto niente di scandaloso, siete voi che fate cose scandalose in giro per il mondo.» mise su un broncio adorabile.
«Un bacio, Maurito, un bacio.» alzai gli occhi al cielo.
«Cosa state facendo, princesa?»«Finta?» gli chiesi, come a voler trovare una risposta che non c'era. «Marc è Marc e...»
«Paulo è Paulo, lo so anche io, ma non ho capito cosa stiate facendo.» mi interruppe. «Cioè, ti piace Marc...»
«Non dire idiozie!» lo fermai subito.«Io almeno le dico solo, tu le fai anche.» obiettò. «E non sono sicuro che questa sia un'idiozia.»
«Non può non essere un'idiozia... non voglio che sia una cosa seria.» quasi piagnucolai. «Come lui non vuole. È così che deve essere.»«È un'imposizione che vi date, non c'è scritto da nessuna parte che deve per forza essere così.»
«Mi stai spingendo tra le sue braccia? Non difendevi Dybala fino a due giorni fa?» chiesi, retorica.«Ti sto cercando di far capire che siamo giovani. Se non viviamo adesso, quando dovremmo farlo? Stai con Márquez, se ti fa stare bene, altrimenti torna con Paulo. Trovane un altro, oppure stai da sola.»
«Sarebbe tutto più facile se lui non mi avesse lasciata!» sbottai.
«Tu l'hai messo nelle condizioni di lasciarti.» mi fissò, con aria decisa. «Velia, tu hai fatto in modo che la situazione precipitasse.» le sue parole mi colpirono come uno schiaffo in pieno volto.«Non lo vuoi in ospedale, appena uscita ti fiondi da Neymar, ti presenti in Inghilterra con Lewis, scappi a gambe levate perché ti aspettano per le protesi, lui ti viene a trovare due volte e si mette nei casini con Allegri per te, ti consola dopo il derby, c'è sempre, anche quando non lo vuoi, e tu?» vide che stavo per crollare.
«Tu gli dici che qualche ora passata in compagnia sua e di altre persone vale come il resto. Che non può ballare con Antonella seppur tu possa passare del tempo con Mario.» si passò una mano tra i capelli.
«Una relazione si basa sulle piccole cose. Il tempo da dividere, la distanza da cancellare, gli spigoli da addolcire.» sussurrò. «Non piangere, princesa, va tutto bene.» mi asciugai un paio di lacrime, che erano sfuggite al mio controllo. «Hai fatto ciò che ritenevi fosse giusto e non te ne faccio una colpa. Solo, entrambi siete dalla parte del torto.»
«Sono un disastro.» borbottai. «Ti voglio bene.»
«Ti voglio bene anche io.» mi sorrise appena. «E non volevo farti piangere. Va' da Marc, adesso, è là dietro che ti aspetta.» accennò al fondo della sala con lo sguardo.«Davvero...» esalai.
«Vai. È lì apposta. Anche Paulo si è rifatto una vita, no? Poi, oh, tu gli hai scritto il papiro e gli hai risposto al telefono. È abbastanza.»
«Non sono capace neanche di tenermi un ragazzo.» tirai su con il naso.«Succede, quando si ha l'imbarazzo della scelta.» fece un sorrisetto sghembo. «Se hai bisogno, io ci sono.»
«Infatti ringrazio il cielo ogni giorno per averti incontrato.» sorrisi a mia volta. «Ci sentiamo, Maurito, grazie mille.»
«Figurati, bella, è sempre un piacere.» riattaccò.Mi asciugai le ultime lacrime con il lembo inferiore della maglietta, alzandomi in piedi, e raccolsi i capelli in uno chignon disordinato, mentre scorgevo con la coda dell'occhio i Márquez che si avvicinavano.
Marc spintonò Alex, guardandolo male, e gli sbraitò qualcosa che non capii, in Catalano stretto. Fece dondolare la testa con fare saccente quando Alex quasi inciampò su se stesso, prima di raggiungermi ed avvolgere le braccia intorno alla mia vita, lasciandomi un bacio umido sulla guancia. Forse era così che doveva andare.
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Da Milano col pallone
FanfictionQuando, alla fine del 2017, Paulo Dybala aveva lasciato la sua storica ragazza, Antonella Cavalieri, non si aspettava che Federico Bernardeschi lo coinvolgesse in un vero e proprio inseguimento, organizzato al solo scopo di trovare una nuova fidanz...