"La pioggia inganna,
È una bugiarda
E prende in giro molti,
Perché sembra solo acqua
E invece son ricordi„Gionnyscandal
"Ci sono quelli che quando piove prendono l'acqua
E quelli che passano asciutti tra una goccia e l'altra
I ricordi affiorano, come le bolle in questo calice,
Affollano la mente come i detenuti il carcere„Marracash
Paulo
«Vabbè, Fede, devo vedere se Rebecca, la ragazza di Nicolò, riesce a venire domani, così magari riesco ad andare alle qualifiche di Vale.»
«Fa' pure, ci sentiamo.» scosse la testa in mia direzione Bernardeschi.«Allora buonanotte, 'notte Ezechiele.» ci salutò.
«Buonanotte Velietta.»
«Come fai a...» dissi, prima che m'interrompesse.
«Ho imparato a mie spese quanto tu sia pedante. E Linda è la mia allenatrice.»
«Ma...»«Ragazzi, basta!» intervenne Federico.
«Cos'è, la serata dell'"interrompiamo Paulo se prova a dire qualcosa"?» chiesi, con una risata sarcastica.
«Io la chiamerei più "interrompiamo le persone inutili se provano a dire qualcosa".»«Velia, sono sopravvissuto un quarto di secolo senza di te, quindi sei inutile tanto quanto me.» sputai.
«Sei lì a rompere l'anima a Federico, c'è qualcosa che non torna.»«Ringrazio il cielo di non averti come sorella, Valentino deve avere un qualche potere magico per sopportarti.»
«Ti è andata bene, allora, perché avresti preferito restare orfano di entrambi i genitori, che crescere con genitori come i miei.»«Non dirlo mai più!» sbottai.
«Cosa? Che essere orfani è bello?» ripeté. «Non avere un padre è meglio che avere un padre per cui non esisti.»
«Velia!» la rimproverò Federico.«Prova a non avere un padre, poi mi dici quanto bello possa essere. Vivere con la consapevolezza di aver trascorso con lui pochissimo tempo, di essere a corto di ricordi... prova, prova, poi vediamo chi ride.»
«È una gara a chi ha avuto l'infanzia più brutta?»
«O a chi ha avuto la meno bella, vedi tu.» scrollai le spalle.
«Ezechiele, vaffanculo.»
«Vacci tu. Anzi, se vuoi ti ci porto in braccio. Non sia mai che tu debba correre sotto la pioggia.»
«Paulo!» fu il mio turno di venire rimproverato.«Io... io non ho mai corso sotto la pioggia. Mia nonna diceva sempre che c'erano quelli che si bagnavano e poi c'ero io, che passavo asciutta tra una goccia e l'altra e, sarà stupido, ma da piccola ci credevo davvero...» ridacchiò. «O meglio, ci speravo, perché ovviamente non succedeva mai. La nonna mi aspettava sempre con un asciugamano e mi scaldava... le gocce di pioggia sono ricordi, che senso ha correre via?»
Tacqui, senza sapere cosa rispondere. La colpa di tutto il litigio era probabilmente mia, ma anche lei c'aveva messo del suo rispondendomi male e toccando vari tasti dolenti, ed io non sapevo assolutamente cosa fare o dire per risistemare le cose.
«Ok, ragazzi, basta. Fatevi un esame di coscienza, domani mattina voglio una presa di posizione da parte di entrambi.» s'impose Federico.
«Ci credi più tu che noi.» commentò Velia.
«Non è questione di crederci, è forza di volontà. A nanna che è tardi.»
«Fa' il bravo con Linda.» l'ammonì lei, prima di riattaccare.Quella ragazza era un fulmine a ciel sereno che, squarciando il manto turchese, minava alla mia tranquillità.
«Rimani a dormire.» mi esortò Federico.
«Non penso...»
«Siete due imbecilli. Resta qui.»
«Vedi anche tu che è impossibile parlarle!» sbottai.
«Siete voi che siete incapaci di intrattenere una conversazione normale. Io parlo con tutti e due senza problemi. Vai a farti una doccia.»**********
Al suono insistente di una sveglia che non era la mia, aprii gli occhi. Mi sollevai svogliatamente dal letto ed individuai la causa del mio risveglio - il cellulare - sulla scrivania, con un post-it gigante a forma di mela attaccato sullo schermo, che recitava: "buongiorno Paulo, sono a comprare il pane".
Sbadigliai e staccai il foglietto, per poi riattaccarlo sulla scrivania e sbloccare il telefono, trovandovi una nota vocale di Federico.
«Argentino, dormito male? In cucina ti ho preparato la colazione, in bagno dei vestiti puliti perché, sinceramente, chi andrebbe in giro con addosso quella roba che indossavi ieri?» camminai fino al soggiorno.
«Ti ho comprato un biglietto per Valencia, parti tra due ore e mezza, ho già fatto il check-in online.» sgranocchiai un biscotto integrale, dopo averlo inzuppato nel caffellatte.
«Ti ho preparato un trolley con alcuni vestiti e ti ho comprato un mazzo di rose azzurre per Velia.» finii la colazione. «Valentino ha il tuo pass per il circuito, quando arrivi in territorio Iberico prendi un taxi e va' da lui.» andai in bagno a vestirmi, ancora mezzo intontito e non del tutto conscio di cosa mi stesse accadendo attorno.
«Sono o non sono il tuo compagno di squadra preferito? E voi siete o non siete troppo stupidi per capirvi da soli? Paulo, ti voglio un bene dell'anima, butta tutto all'aria e ti uccido.»
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Da Milano col pallone
FanfictionQuando, alla fine del 2017, Paulo Dybala aveva lasciato la sua storica ragazza, Antonella Cavalieri, non si aspettava che Federico Bernardeschi lo coinvolgesse in un vero e proprio inseguimento, organizzato al solo scopo di trovare una nuova fidanz...