2.

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Anna era arrivata da poco e le avevo fatto conoscere Simone. Che ad ogni ragazza faceva il cretino. Ogni volta che lo guardavo mi venivano gli istinti omicidi. Non sopportavo che si comportasse come un galletto della situazione. Nel mio negozio soprattutto, avevo tenuto tutto questo tempo per avere un decoro giusto.
“ carino eh?” mi dà un colpo di spalla.
“ è un gallo.” le rispondo.
“ Emma non è che ti piace?” scoppio a ridere.
“ ma cosa stai dicendo? È qui solo da due ore..  ma secondo te... Mi può piacere uno in così poco tempo?”
“ quando uno critica così vuol dire che qualcosa c'è!!” la guardo scioccata. Stava dicendo un sacco di cazzate.
“ ciao bella ragazza... Torna a trovarci!” la voce di Simone mi riporta a guardarlo. Aveva 30 anni è si comporta come un coglione.
“Simone potresti comportarti decentemente... Sembra che non vedi una tipa dal 400' per favore!” rispondo nervosa. Ma era possibile?
“ non ho fatto nulla” si giustifica.
“ si invece. Ci provi con tutte.”
“ hai venduto 20 profumo e abbiamo aperto da poco... Anziché ringraziare ti stai lamentando” mi risponde a tono. Sto per rispondere quando entra un altra ragazza. Simone la saluta, poi le fa l'occhiolino... Decido di non guardare più mi allontano nel di dietro. Sto impazzendo. Non è possibile veramente che possa ogni volta fa quelle cose con tutte. Ci tengo al mio lavoro. A questo negozio ho sudato per renderlo come è oggi. Sono arrabbiata.
“Emma” vedo Lucia la ragazza che mi consegna sempre il suo profumo entrare nel magazzino.
“ ehi, come stai? Non avevamo appuntamento oggi!”
“ no. Ma domani volevo che tu venissi a sentire la nuova collezione. Lo sai che ci tengo tanto. I miei ragazzi hanno lavorato sodo. Non potevo non invitarti”
“ ma certo che verrò. Perché non dovrei...?”
“ perché in realtà hanno fatto un organizzazione di coppia”
“eh? Dovrei venire con qualcuno per forza di sesso maschile. Dai Lucia lo sai che sono single e sono stata male. Io non voglio venire con nessuno”
“ho visto il nuovo lavoratore. Perché non ci porti lui .. sarebbe carino. Così almeno esci un po' e non stai sempre a casa”
“ con quel cavernicolo al massimo ci esce Anna. Io non vado da nessuna parte” rispondo.
“sento un leggero fastidio... ”
“ci prova con tutte Lucia..  non lo sopporto ed è qui da poche ore .  Pensa che se è bravo dovrò assumerlo. ”
“ è solo in prova?” annuisco.
“ sai che sono pignola. ”
“ lo so. Però sembra abbastanza carino... ”
“ non fa altro che provarci con ogni persona del suo sesso opposto. Ogni ragazza che entra lui occhiolino, guarda i sederi e si avvicina troppo a loro. Mi innervosisce. Ci tengo a questo lavoro. Non voglio...”
“ ehi calmati. Nessuno ti porterà via nulla Emma. Quel ragazzo è qui per lavorare. Se si comporta così tu reguardiscilo semplice no? E poi mi sa che ti piace”
“pure te no eh!” esclamo. Ero già stanca di questa situazione.

La giornata era finita. Simone stava finendo di scrivere gli ultimi codici dei profumi venduti. Anna era andata via da poco e io ero ancora la. Aspettavo che andasse via pure lui per chiedere.
“ non hai nessuna intenzione di andare a casa?” chiedo mentre prendo le chiavi dalla borsa. Appoggia il quaderno.
“ in realtà non ho nessuno che mi aspetta.” mi risponde spiazzandomi.
“ io sto chiudendo. Sono le otto di sera magari è ora che tu vada a mangiare”
“ si adesso vado” Prende la giacca, appoggia la mano sulla maniglia.
“simone..” si volta “ domani vieni pure a lavoro” gli dico.
“ sono assunto?” chiede quasi con la speranza.
“ no. Sei in prova per una settimana. ” gli rispondo. Annuisce. Esce dal negozio e resto di nuovo sola. Piena di pensieri. Piena di tutta quella giornata che mi aveva parecchio stancata. Lui non aveva fatto altro che urtarmi. Per l'intero Giorno aveva venduto un sacco di profumi - non potevo dire il contrario- ma con quell'atteggiamento da ragazzo che ci provava con tutte. Anna ogni tanto se la rideva perché io passavo per controllare e lui era lì che consigliava, impacchettava a volte altre invece le guardava soltanto.
Non sapevo come fare per andare all'evento di Lucia. Non glielo avrei chiesto manco morta... Ma ci dovevo andare. Il mio negozio a Roma non era mai mancato e non poteva di certo mancare adesso. Ci doveva essere una soluzione. Prendo tutto e vado via. Spengo ogni luce e chiudo la serranda.
Simone mi ritorna in mente, non sapevo come, ma la sua faccia quando sperava di essere assunto mi aveva messo un po' di dolcezza nel cuore. Forse ne ha bisogno. Io mi sono comportata da stronza o in realtà lo ha fatto semplicemente per farmi pena.
Decido di salire in macchina e di lasciare perdere questi pensieri.

Il giorno dopo

“Simone mi potresti portare quei due pacchi in magazzino?” gli chiedo.
“ ma.. stavo servendo!” mi dice.
“ ci pensa Anna. Non ti preoccupare. ” annuisce. Prendende ad uno ad uno il pacchi che gli avevo chiesto. Li sistema dove gli indico.
“ perché stai cercando di mettermi i bastoni tra le ruote? Sono arrivato ieri è già pensi che io non vada bene per il tuo negozio” afferma nervoso. Non stavo capendo questa sparata.
“io non ti sto mettendo i bastoni proprio da nessuna parte. Questo di spostare i pacchi tocca anche ad Anna. Non sei l'unico che lo fa!”
“ si ma stavo servendo una cliente”
“ non perdi nessuna corona. Ora come torni di la ce ne sarà un altra Simone. ”
“ sei solo gelosa perché quella ragazza era bellissima. Non volevi che mi comportassi come penso sia giusto fare!”
“ ma che cosa stai dicendo?”
“ieri non hai fatto altro che lamentarti. Oggi invece mi fai spostare i pacchi da non poter stare con i clienti. ” si lamenta ancora. Incredibile! Nessuno mi aveva mai trattato in questo modo. Ma come si permetteva?

“ sei fuori strada Simone. Se ti avrei voluto fuori... Ti avrei cacciato ieri.. invece sei ancora qua. Non mi piace come ti comporti con le ragazzine, hai trent'anni e..”
“ a trent'anni non ci si può divertire?”
“ fuori di qui fai quello che vuoi... Per me puoi anche farti tutta Roma non mi interessa. ”
“ non puoi di certo dire che non hai venduto”
“ non ho detto questo. Ti sto dicendo che ciò che ti ho fatto fare era semplicemente perché lo fa anche la tua collega. Io sono ben disposta al dialogo, se mi tratti così però non ci sto”
“ non hai solo tu un bel seno e un bel culo. Dovremmo pur guardare tutti...”
“ non qua dentro. Abbi almeno la decenza di contenerti. Te le sei mangiate tutte con gli occhi ieri...”
“ io non so dove tu viva. Ma secondo me dovresti scopare di più!” mi dice andando via di nuovo nel negozio. Ho ancora gli occhi sbarrati dall'affermazione. Ma questo ragazzo non è normale? Dovrebbe essere un uomo e parla così ad una donna!

𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora