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Emma era parecchio strana stasera, dopo che si era sentita male era come se fosse bloccata nel dirmi qualcosa.
Ormai la conoscevo bene. Non sapeva nascondere molto le cose.
Mi bruciavano le gambe , un po' meno le braccia e l'addome. Prima che mio suocero vada via lo blocco. Per quel poco che riesco a fare. Si volta preoccupato.
“Dimmi”
“ Emma cos'ha?” chiedo. Respiro profondamente cercando di non affaticarmi molto.
“ in che senso Simone?”
“ oh andiamo Cornad.. mi volete prendere in giro per molto. Dopo che si è sentita male è strana.”
“ no Simone. Emma è solo preoccupata per te”
“ non mi pare preoccupazione per me. È come se mi nascondesse qualcosa. ”
“ non so nulla. ” scuoto la testa. Sapevo benissimo che era il contrario.
“ so bene che la proteggi. Se c'è qualcosa con me dille che me lo può dire. So bene che è andato tutto a puttane quello che sarebbe servito ad aiutare ancora di più la profumeria. ”
“Simone, Emma non è arrabbiata con te perché non hai portato avanti l'evento. Anzi... Sai bene quanto lei tenga a te”
“ Cornad, Emma non crede in te stessa questa poteva essere l'occasione giusta per darle un po' di autostima” mi sorride.
“ si vede proprio che sei innamorato. Faresti tutto ciò che dovrebbe renderla felice. ”
“ è quello che fa un uomo che ci tiene. Ho fatto anche questo con Monica ma non posso paragonare le due situazioni. Ciò che provo con Emma non lo mai provato prima. ”
“ stai tranquillo. Emma non è arrabbiata con te. Adesso riposa ci vediamo domani” annuisco ma appena lo vedo uscire.
“Cornad di ad Emma che per qualunque cosa si deve ricordare che affrontiamo la cosa insieme. Non può scappare ancora. ”
“ d'accordo.” va via e resto da solo senza nessuno. Entra l'infermiera per medicarmi ogni ustione.
Quando ero la dentro il locale, le immagini dei miei genitori si facevano vive, ho rivissuto quella giornata.
Vedevo mio padre fare la curva, frenare nel ghiaccio e poi tutto un rumore strano. La macchina si ribaltava sentivo dolore ovunque anche in quell'occasione. Mia madre che urlava molto forte. «Stiamo cadendo nel burrone. »
Mio padre che non rispondeva più. « Simone stai tranquillo ci verranno a salvare» le ultime sue parole prima di chiudere definitivamente gli occhi e io sentivo il sangue scorrere nella testa.
Sentivo il fuoco prendere parte delle mie gambe è bruciare senza sosta ma non riuscivo proprio a muovermi. Quando sono svenuto ho visto mia madre. Mi accarezzava dicendomi che non era il mio posto con loro. Che presto mi sarei svegliato. Stavo in ambulanza mi diceva. Non riprendevo conoscenza. Mi diceva:«Simone tieni duro! Quella ragazza ha bisogno di te non puoi lasciarla sola adesso». Non so cosa intendesse per adesso, ma io non volevo lasciare Emma, l'avevo trovata ed era diventata l'essenziale della mia vita. Quando mi sono svegliato in ospedale ero in una stanza bianca. Il medico mi aveva fatto già tre scosse di energia perché ero più morto che vivo.
Ho chiesto al medico di non dire niente a nessuno. Non volevo far preoccupare inutilmente, ero vivo e cosciente. Sapevo cosa avevo fatto.

____________

Era quasi alba non avevo dormito per niente al mondo. Tutto mi riportava alle immagini del locale, al fatto che qualcuno ci vuole del male. Ho paura per Emma. Non posso fare niente per proteggerla adesso che sono in ospedale. Oggi verrà per ora di pranzo. Durante la mattina farò una seduta con un infermiera di antidolorifici e di cura per le ustioni. Si stanno prendendo cura di me non posso lamentarmi.
“Simone non dormi?” il mio compagno di stanza che è arrivato due orette fa è stato ricoverato per un inalazione di gas. Poveraccio pure lui.
“ no. Mi brucia tutto. Nonostante abbia la flebo di antidolorifici addosso. ”
“ che hai combinato posso saperlo?” mi sposto con le dita la mascherina definitivamente. Lui fa lo stesso. Non dovremmo in realtà!
“ ho salvato una ragazza in un incendio. Mi sono calato nelle vesti da pompiere. Solo che non sono addetto a queste cose. Ero in un locale per un evento e poi ha preso fuoco”
“santo cielo! Sei miracolato!’
“credo che non sia ancora arrivato il momento di raggiungere i miei angeli. Anche lei me lo ha detto!” dico parlando con me stesso.
“ lei chi?” mi chiede curioso.
“ mia madre” sorrido a quelle immagini di lei bella come il sole.
“ è morta?” annuisco.
“ con mio padre. Sono l'unico sopravvissuto da un incidente strada. Non lo so come ho fatto ma sono ancora vivo. ”
“ capisco. ”
“ ho paura per la mia ragazza in realtà”
Dico tirando fuori le preoccupazioni con uno sconosciuto.
“ perché?”
“ sono convinto che fuori di qui ci sia qualcuno che ci vuole male e io so anche chi è..” proprio in quel momento mi arriva un messaggio. Rosanna mi aveva portato il telefono che i carabinieri con i rilievi avevano trovato sul bancone dei profumi. L'unica cosa che non aveva preso fuoco.
« lo so che sei vivo. Tranquillo. Non è finita qui. Me la pagherai cara Simone. Hai voluto la separazione e non riconoscere Samuel come tuo figlio. Adesso te e la tua ragazza ne passerete ancora. ATTENTO!»
leggo e rileggo quel messaggio. I brividi si impossessano del mio corpo.
Unica cosa che pensa il mio cervello è:

Monica ---- Emma

Si vuole vendicare. Vuole farci del male. È questo sarà solo l'inizio.

𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora