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Flashback.

Ciao Emma,

Sono seduto sul pavimento di casa mia. Davanti a me si ripete più volte la tua faccia alla reazione per la verità. Vedo la tua ferita. Il tuo cuore farsi in mille pezzi.
Quando ti ho visto per la prima volta davanti al negozio ho pensato che non avevo mai visto niente di più bello. Ho preso tutto a giocare perché avevo paura di avere brutte reazioni su di te se ci avrei provato dall'inizio. Infatti, avevo ragione.
La mia storia con Monica inizia quando avevo vent'anni, suo padre Fabrizio mi ha preso a lavorare nel suo giardino della villa, ne avevo bisogno.. dovevo uscire velocemente da quel buco nero che stavo attraversando. L'alcool mi stava uccidendo - penso che forse sarebbe stato meglio cosi-  volevo cambiare vita, il mio amico Filippo che ora non vedo più mi aveva praticamente detto che mi sarei trovato bene.
Dopo una settimana che sono stato lì, sono finito a letto con Monica, non avevo mai provato quelle sensazioni. Era tutto nuovo per me.  Avevo esigenza di star con lei. Non sto qui a spiegarti tutta la storia iniziale.
La verità è che: siamo stati un anno nascosti, quando suo padre ci ha scoperti - come ti ho già detto - non ha parlato per giorni poi la cosa che ci ha lasciato spiazzati nel suo silenzio è che se volevo restare e stare con sua figlia avrei dovuto sposarla. Non ero d'accordo. Avevo ventuno anni è non ero pronto per un passo del genere, la prima cosa che ho fatto è stata parlane con Sara. Lei mi ha detto subito di accettare. Che non mi sarebbe più capitata un occasione del genere. Mi sembrava sincera. Così ho accettato. Ci siamo sposati due mesi dopo avercelo proposto suo padre.
Siamo stati insieme quattro anni. Poi nell'ultimo anno lei usciva con una comitiva mentre io lavoravo fino a sera. Li ha conosciuto un mio vecchio amico che non vedevo dalle superiori, era lo stesso ragazzo che aveva organizzato la festa in baita, si chiama Michele. Sono finiti a letto insieme. L'ho scoperto grazie a una foto di una ragazza che era in discoteca con loro.
Lo lasciata subito. Volevo andare via da tutto.
Quando un giorno è venuta a casa e mi ha detto si essere incinta. Non credevo alle mie orecchie. Non riuscivo a capire come potessi avere fatto ad averla messa incinta nonostante le precauzioni. Avevo ventotto anni, ho iniziato a pensare fosse un segno dei miei genitori, magari volevano che mi realizzassi. Sono tornato a casa da lei. Ma al quarto mese durante alcuni conti mentre parlavamo andando dalla ginecologa abbiamo discusso. Il bambino non era mio ma di Michele. Ero scioccato da tutto quanto. Incredulo. Ho fatto il test di paternità che mi ha dato ragione.
Ad oggi dopo due anni che io l'ho lasciata sto cercando di combattere per avere il divorzio. Lei invece vuole che adotti suo figlio perché Michele non lo vuole. Io non voglio nessuna responsabilità, non mi appartiene, quel matrimonio già dall'inizio non lo volevo.
Combatto per la mia libertà.
So che queste cose avrei dovuto dirtele fin dall'inizio, ma non volevo metterti nei miei casini, non avresti voluto un ragazzo pieno di queste problematiche. Tu non c'entri nulla con quello che mi sta succedendo.
Mi dispiace perché in questi mesi insieme io ho capito che potevo costruire qualcosa di bello con te. Dopo due anni di buio iniziavo a vedere la luce infondo al tunnel. Eppure non c'è nessuna luce.
Ti chiedo scusa per il male fatto.
Ti chiedo scusa per averti mentito.
Ti chiedo scusa se non sono stato coraggioso a dirti che ero sposato.
Ti chiedo scusa se non ho trovato il momento giusto per la verità.
Ti chiedo scusa per il cuore rotto.
Ti chiedo scusa se adesso stai piangendo.
Io.. MI SONO INNAMORATO DI TE.
AMO OGNI COSA DI TE. AMO IL TUO SORRISO. AMO COME AFFRONTI TUTTO CIO CHE TI CIRCONDA. AMO IL FATTO CHE COMBATTI SUL LAVORO. AMO QUELLO CHE FAI. AMO I TUOI OCCHI PERCHÉ PARLANO PER TE. AMAVO STRINGERTI LA MATTINA PERCHÉ IL TUO PROFUMO RIEMPIVA IL MIO CUORE.
AMAVO STRINGERTI.
AMAVO COCCOLARTI.
AMAVO TUTTO CIO CHE ABBIAMO FATTO FIN ORA.
NON SONO RIUSCITO A DIRTELO... FORSE NEANCHE QUI HO AVUTO LE PALLE TI AMO.
TI LASCIO ANDARE È GIUSTO COSI.
VOGLIO CHE TU SIA FELICE. CON ME NON LO SARESTI.
TI RINGRAZIO PER LE EMOZIONI CHE MI HAI FATTO PROVARE.
FINISCO QUESTA BOTTIGLIA DI VODKA CHE FA RIBOLLIRE UN PO SANGUE.
ADDIO.

FINE FLASHBACK

Arrivata a casa appoggio tutto ciò che ho nelle mani. Prendo i fogli tra cui c'è anche una lettera che non ho nessuna intenzione di leggere. Apro il cassetto e la metto dentro. Non ho nessuna intenzione di leggere certe cose che ha scritto. Ha voluto non dirmi niente tenendomi allo oscuro di tutto. Questo è il risultato. Fisso gli altri fogli. Sono dei documenti del tribunale.
C'è scritto che lui chiede al giudice il divorzio dalla moglie perché si è sentito preso in giro. Crede di aver agito troppo in fretta nello sposarsi perché lui l'amava. Mentre lei, lo ha tradito e ha fatto un figlio con quello che per lui era un amico. Ora non più.
Invece lei chiede che lui possa affidargli il figlio come padre perché quello vero non ne voleva proprio sapere.
Respiro mentre leggo ogni dettaglio delle sentenze. Ogni giorno in tribunale discutono sugli stessi punti come scrive l'avvocato di Simone. Quest'ultimo dibatte per volete del suo cliente che non proprio giusto che si prenda delle responsabilità non sue nonostante i due siano ancora sposati.
Non potevo credere a tutto ciò che Simone sopportava da tempo. Mi dispiaceva.
Ma lui non aveva fatto altro che mentirmi, non mi aveva detto niente di tutto ciò, anzi faceva finta di niente. Decido di lasciare i fogli sul tavolino è fisso il nostro profumo.
Ero felice quel giorno.
Eravamo una vera propria squadra. Le lacrime mi bagnano definitivamente il viso un altra volta. Il cuore è vuoto. Sono di nuovo sola. Decido di farmi una doccia per cercare di dimenticare tutto il dolore possibile immaginabile. Non avevo provato niente di simile neanche con Andrea. Mi ero innamorata di un bugiardo.
Mi lavavo velocemente, insapono i capelli ci passo l'acqua per andare via il sapone.
Infilo l'accappatoio ed esco dal bagno; andando in camera da letto. Ci trovo una sua felpa. Mi sento a pezzi. L'ho fatto entrare in casa mia cercando di volergli bene più possibile. Sento il telefono vibrare. Lo guardo. È lui.
Leggo il messaggio da fuori senza doverlo aprire.

« grazie di TUTTO. Del tempo passato insieme. Per aver sollevato il mio cuore da delle voragini che non andranno via.  È arrivato il momento di sparire. Addio Amore mio»

Ma dove stai andando Simone?
Potevo salvarti dalle voragini.
Ma non hai voluto.


• Completamente •

𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora