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Tre settimane dopo.

Pioveva a dirotto a Roma. L' acqua viene giù decisa, col suo rumore copre ogni cosa, persino i suoni dell’esistenza quotidiana, le voci, le parole, lo sgusciare delle auto che procedono lente come una processione ordinata e stanca. A volte l’acqua viene giù fitta e picchia sull’asfalto come tanti spilli che cadendo con irruenza penetrano il manto stradale. Mentre guardo un angolo di cielo per cercare con avidità qualche brandello di azzurro, mi accorgo che lì, nel punto dove è più nero, le nuvole si accalcano con una rapidità sorprendente, si gonfiano e si allargano a dismisura fino ad incutere timore. Adesso avanzano con fare minaccioso e mentre procedono, rimandano sulla terra una luce grigiastra che si posa sulle case, sugli alberi e i lampioni delle strade. Ecco, ora tutto è come una vecchia foto in bianco e nero.
Mi sentivo sempre più sola. Simone non si era fatto più vedere. Anna mi diceva che dovevo cercarlo magari stava male ma niente. L'altro giorno è passata sua sorella in negozio, pensava fosse ancora a lavorare da me. Le ho spiegato tutto dicendogli persino che era colpa sua se suo fratello da una parte era sparito. Mi ha guardato in cagnesco come se avessi sbagliato a parlare. Ma almeno su quello Simone ne aveva parlato è ci soffriva un sacco.
La solitudine mi stava mangiando. Non sapevo neppure come stava. È questo mi preoccupa tantissimo. Per quanto io potessi essere arrabbiata con lui non facevo altro che pensare al fatto che avrebbe potuto lottare, forse lo avrei perdonato volentieri. Invece, mi ha detto di essersi innamorato di me quel giorno e poi solo dei documenti del tribunale è riuscito a darmi.
Da una parte li c'era scritta la verità.
“ Emma perché non lo chiami?”
“ eh?” non avevo sentito la sua domanda. Ero troppo assorta nei miei pensieri. Quasi avevo dimenticato che la mia amica era in casa con me.
“ ho detto perché non lo chiami?”
“ avrà cambiato numero. E poi perché dovrei farlo io? Quello che ha sbagliato è lui”
“ in amore non conta chi sbaglia per primo. Conta chi fa il primo passo per fare pace. Sono sicura che gli farebbe piacere”
“ tu lo senti?” chiedo. Alza le spalle. Incredula mi avvicino a lei prendendola per un polso. Un tuono mi fa sobbalzare.
“ Anna tu senti Simone?”
“ gli scritto un messaggio perché ho pensato all'ultima volta che l'ho visto, ubriaco, bottiglie per terra e soprattutto quella puzza di bruciato dentro casa. Gli ho chiesto semplicemente come stava. L'unica cosa che mi ha risposto è stata non ti preoccupare per me pensa ad Emma. ” mi guarda negli occhi.
“ vedi lui sta bene” scuote la testa. Si siede sul bordo del divano e torna a guardarmi negli occhi.
“Emma lo sai pure tu che non è vero. Sai pure tu che potrebbe essere finito di nuovo in un circolo virtuoso brutto. ”
“ non mi interessa Anna. Lo ha voluto lui. ”
“ah si? Hai pensato quanto potesse essere complicato dirti che era sposato? Lo avresti ancora voluto?”
“ non lo so ”
“ Emma”
“ ok no. ”
“ hai pensato a come potesse sentirsi dentro con tutto quello che stava succedendo intorno a lui?” scuoto la testa. Il pensiero non era mai ricaduto a ciò che aveva passato in precedenza, mi ero sentita ferita proprio nel momento in cui gli stavo dando piena fiducia. Lo guardavo negli occhi mentre mi diceva che voleva dirmelo ma non ci è riuscito.
“ non lo fatto Anna. ” intreccia le sue mani fissandomi ancora. 
“ e sai perché Emma ? - non sapevo cosa risponderle. - te lo dico io: perché il dolore ti ha talmente accecata che non hai saputo guardare oltre il tuo naso. Simone avrà sbagliato a non dirtelo ma sono sicura che se solo il tempo gliene avrebbe dato modo lo avrebbe fatto. Ti ha portato a casa sua nonostante tutto. Anche con il rischio di trovare le foto e l'anello. ”
“  non lo assolvere da ciò che ha fatto. E sempre un uomo senza le palle. Non vedi, anziché, provare a farmi capire il contrario ha mollato. Quanto pensi sia innamorato uno quando fa così?”
“Emma, Simone è convinto che tu possa essere felice senza di lui perché la sua vita fa troppo schifo per poterla mischiare alla tua. ” mi sputa in faccia queste parole. Sento il cuore farsi ancora più piccolo. Se prima ero consapevole che forse, potesse essersi messo nei casini questa cosa mi mette paura.
La mia amica mi lascia un bacio sulla guancia uscendo da casa mia. Lascio poco dopo che le lacrime bagnino il mio viso. Avevo trattenuto tutto questo tempo le sensazioni di dolore che provavo al pensiero che non lo avrei più rivisto.
Avevo provato ad accantonare tutto quanto, quando alla fine era rimasto lì fermo nel mio cuore ad aspettare di uscire fuori. La pioggia batte forte sulla finestra adesso. I tuoni si fanno più forti.
Mi siedo sul divano tiro la coperta e tremo.

Simone dove sei?

𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora