18.

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“ci vediamo domani allora?” le dico prima che apra la porta. Siamo sotto l'appartamento di Emma. Tengo ancora con la mano sulla sua coscia.
“non vuoi salire? Mangiamo qualcosa e poi stiamo un po' insieme. Sono solo le otto di sera.”
“ mi stai proponendo di stare con te anche oggi?”
“ beh sì non ho la febbre però vorrei restassi. Se non ti va non fa niente” spengo la macchina che avevo lasciato accessa. Le indico di aprire.
“ resto. ” mi sorride. Scendiamo dalla macchina e saliamo in casa. Mi prende la mano mentre entriamo in ascensore. Non lo aveva mai fatto.
“che c'è?” le chiedo guardandola negli occhi. Si sposta davanti a me. Mi appoggio all'ascensore mentre sale, allargò leggermente le gambe per farla stare meglio vicino.
“ niente. Che non avevo notato quanto i tuoi occhi brillino oggi!”
“anche i tuoi brillano. Non te ne rendi conto di quanto. Oltretutto parlano. ”
“ e cosa ti dicono ora?”
“ mi dicono che se non mangiamo tra poco finirà molto male” inizia a ridere. Le portiere si aprono. Lei esce e io la seguo. Entriamo in casa, ci leviamo i giubbotti non troppo pesanti ormai è quasi arrivata la primavera. Lei mi trascina sul divano iniziando a baciarmi.
“ehi bestiolina che ti prende?”
“ uno : non chiamiami bestiolina. Due: non ti bacio da tutta la giornata. Tre: lasciami fare”
“ io ti lascio fare quanto vuoi.. sappi però che poi non ci devono essere ripensamenti se..”
“ non sono ancora pronta per quello. ”
“sei vergine?” mi dà uno scappellotto. “aia. Te sei matta!”
“ma posso essere vergine se sono stata anche con uno prima di te? ”
“che ne so io.. magari sei dell'idea che prima del matrimonio non si fa niente”
“ sei solo un po' imbecille! Comunque no non lo sono. Non voglio correre. Volevo solo baciarti un pochino” mi fa gli occhi dolci a cui non so proprio resistere.
“ mi arrendo muscat!” le dico. Stiamo buttati sul divano, le sue labbra toccano la mia guancia poi il collo. I baci solo delicati e intesi. Appoggio le mani nella schiena che scendono lungo il suo sedere. Glielo palpo fino a farla salire un po' più su. La gonna si alza leggermente scoprendo le sue gambe coperte dalle calze velate. Alzo gli occhi al cielo perché sapevo che saprei impazzito da lì a poco. Le labbra di Emma toccano le mie, la sua lingua incontra la mia giocando a una strana lotta, sembra uno scambio di saliva. Mi morde il labbro. Sento che a poco avrei perso la concezione di tutto... Se non volevo correre dovevamo fermarci.
“Emma” la richiamo prima che lei possa baciarmi di nuovo.
“che succede?”
“ qua finisce male. È meglio che ci mettiamo a cucinare” le dico cercando di non essere sgarbato. Mi sorride maliziosa però.
“ sei già messo così male?” mi chiede stronza fino all'anima. Capovolgo la situazione ora è sotto di me. Alzo la sua gonna facendole sentire come stavo messo.  Avevo un enorme gonfiore nei pantaloni. Sbarra gli occhi.
“ credo che mi serva una doccia fredda!” le successo nell'orecchio. Sento la sua mano sganciate i pantaloni.
“ non ti servirà...” sussurra anche lei mentre le lascio alcuni baci sul collo e sulla spalla che avevo liberato leggermente dalla maglietta che portava. Quando sento la mano destra dentro le mie mutande la guardo.
“ che fai?” le chiedo guardandola negli occhi. Mi bacia.
“ rilassati. Ti aiuto solo a calmare gli ormoni” mi viene quasi a ridere. La sua voce è proprio andata è sexy.
“ non avevi detto che non volevi correre?” le domandò mordendole la guancia.
“ si. Una sega non fa mai male a nessuno però...” sbarrò gli occhi per il poco lingua ciò fine che ha usato.
“ mhm allora...” mi guarda annuisce e adesso sta imbarazzata. Pazzesco come riuscisse a essere sexy e bambina allo stesso tempo. Riprendo a baciarla mentre con la mano muove su e giù il mio amico.
“Emmaaa...” la chiamo in preda dall'organismo che stava arrivando “ per Dio!” esclamo poco dopo essere venuto. La guardo negli occhi intensamente. Le mie mani finiscono sulla amica che è già bagnata. Ci gioco un po'. La sento asimare e poco dopo urla dal piacere. La blocco in un bacio. Inarca la schiena è viene anche lei. Respiriamo poco dopo insieme. Ritiro la mano bagnata dai suoi umori allungandomi a prendere un fazzoletto vicino. Mi pulisco e lei fa lo stesso. Riprende poi a baciarmi.
Finiamo per morderci un po' a vicenda.
“ andiamo a cucinare?” mi chiede senza interrompere il nostro contatto. Annuisco. Mi alzo da sopra di lei che si alza dopo. Mi chiude i pantaloni baciandomi a stampo.
Leva le scarpe mettendole sul tappeto del salotto è andando in cucina.
«io avevo detto che volevo si fidasse di me ma non pensavo cosi. Grazie comunque» dico sottovoce stringendo la collana con la croce che portavo al collo.
Mi sistemo meglio così la raggiungo per preparare questa famosa cena.
Mi stavo affezionando particolarmente a lei.  Ci stavamo frequentando da solo due giorni  e io sentivo ogni parte di me legarsi a lei.
Non sapevo se stessi facendo la cosa giusta, volevo comunque vivermela, avevo bisogno di positività nella mia vita. Ed Emma in poche settimane nonostante gli scontri era riuscita a darmene un po'.

𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora