20.

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Avevamo mangiato benissimo. Emma per tutta la cena mi ha lasciato un sacco di sensazioni positive. Volevo incomiciare a stare con lei seriamente. Sono agitato parecchio perché non saprei nemmeno come dirglielo. Magari non vuole.
“Simo che succede?” mi chiede dopo che ho pagato il conto.
“ niente”
“ sei strano ad agitato. Devi dirmi qualcosa?” vorrei tanto dirti tutto Emma. Veramente. Non ce la faccio più a tenermi questo fardello grande dentro di me. Ma non riesco nemmeno a parlarne.
“si” le dico. La faccio sedere in macchina, decido di portarla allo zodiaco, il posto dove si vede Roma dall'alto. Amavo quel posto e volevo condividerlo con lei.
Una volta arrivati, sbarra gli occhi per la vista immensa che si vede.
“ è bellissimo qui” mi dice. Mi stringe la mano portandomi vicino al muretto.
“Emma senti...” i suoi occhi incrociano i miei. Le farfalle nello stomaco si fanno sentire. Il cuore non lo so tamburella velocemente. Non mi ricordo nemmeno cosa dovevo dirle. Respiro profondamente. “ io e te ci stiamo frequentando da un mese esatto...”
“Simo se vuoi interrompere questa cosa dillo subito” scuoto la testa. Aveva capito male. Le accarezzo una guancia.
“ fammi finire ti prego!” annuisce “ dicevo che da un mese che ci vediamo dopo lavoro. Stiamo insieme a casa tua. Io ho ancora tante cose da raccontarti della mia vita, non solo su mia sorella, ma adesso mi viene difficile da dirti. Non so quando accadrà. Ci sono delle cose che mi fanno solo male a ricordarle. Ricordare di aver amato qualcuno che poi mi ha preso in giro. ”
“ parli della tua ex fidanzata?” annuisco.
“ vorrei trovare le parole per dirti tutto ma mi muoiono in gola. ”
“ quando sarai pronto me lo dirai. Non c'è fretta Simo!” non ero d'accordo con questa frase. Non sarei mai stato pronto. Se lo avesse scoperto sono sicuro che tra noi sarebbe finita. Non mi guarderebbe nemmeno in faccia.
“ stasera ti ho portato qui per passare una serata diversa. A me piace stare a casa tua accoccolati nel divano o sul letto. Mi piace persino il tuo caratterino. ”
“ c'è un «ma» non riesci ad andare oltre al dolore causato da quella persona?’ mi chiede preoccupata. Sta per scendere dal muretto in cui era seduta. Non volevo assolutamente che andasse via. Io voglio lei.
“ non è questo Emma. Io...- la costringo a guardarmi negli occhi - vorrei... Ecco... Vorrei provarci a stare insieme a te.” butto fuori il fardello che tenevo nello stomaco per tutta la serata.
“ mi stai chiedendo di passare da una frequentazione a un fidanzamento?” non riesco a capire dalla sua voce se è contenta o meno.
“ si. Emma tu mi piaci. Mi piaci dal primo momento che ti ho vista al negozio. Mi piaci quando ti punzecchio è ti arrabbi. Mi piaci quando sei intenta a lavorare e sei concentrata. Mi piaci la sera quando siamo solo io e te. Mi piaci quando sei dolce. Mi piaci quando sorridi perché non puoi capire quanto mi renda felice il tuo sorriso. Mi piaci perché mi rendo conto che questo sentimento che sento per te, potrebbe diventare più forte ed essere qualcosa di serio, importante. Mi piaci è basta. È vorrei solamente che tu da oggi fossi solo mia. ”
“ Simo” si butta sopra di me. Sento che piange mi sta bagnando il collo. “ anche tu mi piaci, anche se dicevo il contrario. Mi fai stare bene ogni giorno che passa. Quindi la risposta è sì. ” mi fiondo nelle sue labbra morbide. Il bacio è veramente intenso e passionale. Ci stacchiamo a corto di fiato.
Appoggia la sua fronte alla mia.
“ adesso allora posso considerarti la mia ragazza” annuisce felice stringendomi le braccia intorno al collo.
“ tu invece il mio ragazzo ” appena dice quella frase sento che il cuore mi sta per esplodere. Incrocia le gambe intorno al mio bacino e torna a baciarmi. Le mani si spostano per lungo la spina dorsale. Iniziava a sentirsi comunque un po' di umido.
“ andiamo a casa?’ mi chiede dolcemente con le labbra incollate ancora alle mie.
“ casa tua?”
“ dove vuoi. Basta che stiamo insieme. ”
“ andiamo da te. Perché da me ho ancora gli scatoloni per casa e non ho mai sistemato un cazzo!’ inizia a ridere.
“ ok allora una di queste domeniche vengo a casa tua e sistemiamo tutto a dovere!”
“ ci sto!” ero pronto a cambiare tutto. Mentalmente ringrazio i miei genitori da lassù. Credevo che Emma me l'avessero mandata loro. È il mio angelo.

Arriviamo a casa di Emma, le bacio il collo mentre tenta di aprire la porta ridendo perché le faccio il solletico. Continua invano a cercare la serratura.
“Simo, fermo un secondo” mi dice mentre continuo a baciarla.
“ sei così divertente che quasi quasi continuo” le dico. Vedo che infila la chiave nella toppa e scatta la serratura. Entriamo. Butta in terra le chiavi compresa la borsetta si attacca al mio collo. Riprendo a baciarla. Aggancia le braccia intorno alla mia vita, la spingo verso la camera da letto che ad oggi conoscevo a memoria anche se non eravamo andati mai oltre, ci piaceva passare del tempo a farci le coccole guardando cavolate sulla TV. È la prima volta però che probabilmente avrei dormito da lei. Stavamo per fare un passo importante.
“Ti voglio” sussurra al mio orecchio mordendolo leggermente. Mi fa impazzire!
“anche io” le rispondo con la voce rauca. Ero preso troppo dal volerla che non riuscivo nemmeno più a parlare. La appoggio delicatamente sul muro della stanza. Le faccio alzare le braccia per permettermi di toglierle completamente il vestito che portava. Il reggiseno di pizzo mi stava facendo eccitare ancora più di quanto lo fossi già. Era una vera bomba sexy! Con la lingua traccio ogni parte del suo collo succhio un po' la sua pelle, domani avrebbe avuto qualche segno ma non mi importava voleva dire che era stata mia. Scendo lungo la scollatura, la mia faccia tra i suoi seni prosperosi. Le mie mani giocano il l'accetto del reggiseno. Emma spinge la testa sempre più in mezzo al suo seno. Con un gesto automatico sgancio il reggiseno che vola via. Lei mi leva la maglietta restando a petto nudo.  Mi accarezza lentamente fino ad arrivare ai jeans che sgancia facendolo cadere per terra. Con i piedi me ne libero velocemente. Riprendo a baciarle il seno, con la mano destra palpo quello sinistro con la bocca traccio il confine del capezzolo destro. Lo succhio un po' facendole scappare un gemito forte. La sollevò da terra portandola sul letto. Le lascio dei baci sulla pancia levo il suo perizoma bianco di pizzo pure quello. Con la testa salgo per guardarla negli occhi, incollo le mie labbra alle sue, la mia mano invece scende giù sulla sua intimità. È bagnata. Gioco un pochettino con il suo clitoride.
“Simo”
“ dimmi...” le dico mentre vedo che in arca la schiena dal piacere “ dimmi cosa vuoi Emma?” infilo un dito dentro.
“ oddio!” le sento dire mentre muovo un dito dentro e l'altro sul clitoride.
“ continua ti prego” mi dice in pieno piacere. Con la bocca traccio ancora il suo collo e i suoi seni. Fino ad arrivare lì. Lecco e succhio il suo clitoride compresi tutti gli umori che stanno uscendo. Le gambe le tremano e vicino ad un orgasmo.
“ simo, sto venendo” urla poco dopo. Respira profondamente. Mi leva i boxer, gioca con il mio amico, mi eccito tantissimo. Mi guarda negli occhi baciandomi, la sua lingua è dentro la mia bocca, muove ancora sempre più velocemente su e giù. Sono in preda al piacere.
“aaah siii” urlo.  Quando sto per venire si blocca e se l'ho mette dentro. Respiro. Si muove sopra di me. Facendomi vedere le stelle.
“ ah ah ah sì sì. ” urlo.
“ più giu” ribalto la situazione senza uscire da lei. Torno a baciarla mentre spingo sempre più veloce fino a toccare ogni parte di lei dentro.  Spingo un colpo più forte e veniamo insieme. Resto per qualche secondo dentro di lei. “ dimmi che prendi la pillola” annuisce accarezzandomi la schiena bagnata dal sudore. Esco da dentro di lei e l'abbraccio. Appoggia la testa sul mio petto con il respiri ancora affannati dallo sforzo.
“Ti adoro” le dico prima di chiudere gli occhi e addormentarmi con tra le braccia.

𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora