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“Se mi guardi così, se mi sfiori così, se avvicini la tua bocca al mio orecchio, oh non finirà bene, ma ti prego no. Non smettere, non smettere mai. La notte è benzina. La notte incatena. La notte è questa faccia allo specchio, oh. E ora cade giù Pure una lacrima. Nel frattempo sto ridendo. Sento una musica ogni volta che ti sto accanto quando ti perdo E poi ci ripenso come se fosse la fine del mondo.

No, non avere paura quando vai a dormire sola. Se la stanza sembra vuota e se senti il cuore in gola Non avere paura
Mi prenderò cura io di te, oh”  Emma cantava questa canzone mentre rientravano a casa. Mi piaceva particolarmente vederla così felice e spensierata. È quella canzone ci rispecchiava tantissimo. Mi sarei preso cura di lei se me lo avesse permesso. Avevo iniziato a pensare che tutte quelle cose che avevo detto, di rovinarle la vita o semplicemente che non possa essere felice con me non erano giuste da dire. Dovevo provarci. Dovevo contare su di me.
“ che c'è?” mi chiede smettendo di cantare guardandomi. Appoggiando una mano sulla mia coscia.
“ quando sei euforica mi piaci ancora di più”
“sono realmente felice. Oggi il lavoro è andato alla grande. Abbiamo venduto un sacco di profumi. E ho te. ”
“ sull'ultimo punto sono felice anche io. ” parcheggio sotto casa di Emma una volta arrivati. Scendiamo dalla macchina, avvolgo Emma con un abbraccio ed entriamo poi nel suo portone andando verso l'appartamento.

Una volta dentro, appoggiamo tutto nell'attacco panni e ci dirigiamo in cucina.
“ ricanta un po' quella canzone di prima?” le chiedo. Si volta guardandomi negli occhi.
“ dai smettila stupido! Mi vergogno!”
“ ma no. Sei brava. Canta su”
“ non me le ricordo più le parole”
“ non è vero dai!” la prendo con il solletico mentre mi punta un mestolo addosso.
“ non prendermi in giro o ti picchio”
“ eddai! Cantala un po' che ti costa. .”
“ma perché amo?”
“ perché mi piaceva come la cantavi.”
“ solo? Non vuoi ridere di me”
“ no! Volevo soltanto sentirtela cantare!” non la prenderei mai in giro. Volevo solamente sentirla cantare quella canzone che sembrava davvero nostra.
“No, non avere paura quando vai a dormire sola. Se la stanza sembra vuota e senti il cuore in gola. Non avere paura. Mi prenderò cura io di te ” canticchia guardandomi negli occhi. Le bacio le labbra lasciando scivolare la mia lingua dentro la sua bocca. L'appoggio al mobile della cucina affianco al frigo.

mhm. Era per questo che mi chiedevi di cantare” scuoto la testa. Appoggiando le mie mani sulle sue guance.
“ no. Perché questa canzone mi ricorda noi. Appena ti sentivo cantarla ho avuto alcuni flash in testa. Vorrei fare tutto quello che dice la canzone. Prendermi cura di te. ”
“ lo fai Simo davvero”
“ voglio farlo ancora. Ho bisogno di te. Ho bisogno proprio di viverti. Di sentirti vicino. Di amarti. Perché davvero te merita tanto tanto. ” mi mette la mano sulla bocca. Era un vizio ormai che avevamo già dal primo giorno.
“ tu meriti tanto. Sono sicura che i tuoi genitori ora ci stanno guardando è ti vedono felice sereno. Realizzato. Perché hai un lavoro. ”
“ spero vivamente che sia cosi” alzo gli occhi per non fare cadere le lacrime. Era davvero un tasto dolente.
“ non ti devi vergognare Simone. Se vuoi piangere fallo ok? Sei al sicuro con me. ” mi accarezza le braccia. Passandole poi sotto la maglietta per accarezzarmi la schiena. I suoi polpastrelli scatenano in me dei brividi.
“ è difficile. Lo è sempre stato. Non riesco spesso ad esternare il macigno dentro di me.”
“ devi allora buttarlo fuori. Non ti obbligherò a farlo, ma ricordati che devi farlo. Ti fai solo male a tenere dentro. ” le lascio un bacio a stampo e mi abbraccia. E lascio dei baci sul suo collo mi coccola un po'.
“vorrei che mia sorella capisse un po'. Che comprendesse determinate cose..”
“ non devi forzare le cose Simo. Quello avverrà piano piano.”
“ come fai?” le chiedo.
“ a fare cosa?”
“ a vedere le cose sempre migliori. Anche trovare le soluzioni”
“ non trovo soluzioni migliori. È questo ciò che devi fare. Le parole mi vengono spontanee perché sei tu amore”
“ sei davvero speciale. Non li dico tanto per.  Sono sincero” sorride. Mi bacia mordendomi le labbra. Ci mettiamo cucinare. Quando suona il telefono di Emma.
“ mom” mi irrigidisco capendo che sua madre. Si allontana verso il salotto lasciandomi per qualche minuto da solo.
La vedo tornare, sorridente, mi lascia un bacio sul braccio scoperto dalla maglietta visto che fa caldo qua dentro.
“ se vuoi domani possiamo chiamare i miei genitori di sera così te li presento”
“ fai sul serio allora?” annuisce.
“ pensavi che non fosse così?”
“ pensavo che non volessi veramente correre. ”
“ io voglio stare con te. Quindi la mia famiglia viene su tutto è devi conoscerla anche solo tramite telefono ma devi” la prendo in braccio è la faccio girare. “ ehi piano tigre o mi farai cadere. ” rido. “ mangiamo dai che qua ho una fame da lupi”
“ quando mai!” ridiamo insieme. Ci sediamo a tavola per mangiare finalmente quella buonissima pasta alle zucchine che avevamo preparato insieme.

𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora