Una settimana dopo.
Le cose tra me ed Emma non vanno proprio. Non ci parliamo da quel giorno in cui le caduta la scatola addosso. Anna mi ha detto che era solo una botta. Infatti, ora sta bene. Cammina tranquillamente.
Oggi dovrebbe dirmi se mi assume o meno. Ma niente. Tutto tace. Apro la scatola nuova delle fragranze arrivate per metterle nello scaffale. La mia collega è uscita poco fa per una commissione chiesta da Emma.
“ possiamo parlare?” mi guarda appoggiata all'entrata del magazzino.
“ adesso?”
“ si”
“ potrebbe entrare qualcuno” le dico. Alludo al fatto che aveva già fatto un casino quel giorno in macchina.
“ sarò breve non ti preoccupare!”
“ ok d'accordo!” mollo quello che sto facendo e la raggiungo per poter ascoltare meglio. Mi siedo sullo sgabello di fronte a lei.
“ ok.. allora volevo dirti che... Ti assumo. Ho visto il lavoro che fai, nonostante non mi piacesse il tuo modo di fare all'inizio, sono contenta di averti in negozio. Ho scelto bene. ”
“ c'è un «ma» vero..?” chiedo
“ no. Simone non c'è nessun «ma». Era questo che volevo dirti. Mi dispiace per averti trattato male i primi giorni, ho notato però che stai lavorando bene, Anna mi ha detto che l'aiuti tanto quindi non posso non darti questo lavoro. ”
“ grazie mille” scendo da dove sono seduto. La travolgo in un abbraccio. Ero veramente felice di questa notizia. Iniziavo a vedere la luce in fondo al tunnel. La faccio girare.
“Simone mettimi giù però .. mi gira la testa” faccio come mi dice.
“scusami mi sono fatto prendere dall'euforia. Non puoi capire quanto sia importante per me questa notizia” gli dico.
“ tranquillo. Avevo capito che aspettavi tanto. ”
“ quindi da domani posso venire tranquillamente senza dovermi preoccupare se mi prendi o meno”
“si. Questo il tuo lavoro adesso. Hai diritto un giorno alla settimana libero. Ti metti d'accordo con Anna poi. Per me non ci sono problemi” annuisco e torno a fare quello che stavo facendo. Lei invece sta ferma a guardarmi per cinque minuti poi va via.È scesa ormai sera. Il freschetto entra dalla porta principale dopo l'ennesimo cliente della giornata. Chiudo la cassa contando prima il fondo. Sistemo tutto ciò che c'è in giro. Sento un forte rumore da dietro. Così corro.
“Emma un altra volta?” dico ma stavolta c'è un pacco di profumi per terra lei no.
“ porca miseria!” sento dire poco dopo mi sposto leggermente in avanti e trovo lei con una mano che le sanguina. Dopo essersi fatta male a un piede ora la mano.
“ che stai facendo? Emma il vetro non si raccoglie con le mani. ” le dico rimproverandola del fatto che sicuramente si era rotta la mano così.
“mi sono tagliata con la taglierina mentre aprivo la scatola che poi è rotolata in terra. 300 euro di profumi. Mi sento male!” dice disperata. Mi avvicino a guardarle la mano. Ha un taglio grande. La tiro verso di me facendola sedere sulla sedia che usava sempre qua dietro.
“ ti è scappata?” annuisce. “ hai il pronto soccorso qui?”
“ si lì infondo. È dentro una scatola trasparente bianca ” mi dice. Faccio come mi ha detto prendo l'occorrente e torno da lei.
“ sei un uragano combina guai! Guarda che ti sei combinata. Come minimo qua ci voglio 5 punti. ”
“che ? Sei pazzo? No no che punti sto bene!’” alzo un sopracciglio come per capire se stava dicendo sul serio. La taglierina le aveva tagliato un po' il palmo.
“ Emma guarda... Qui sei aperta.”
“ ma non è così profondo!” protesta.
“ io credo invece di sì. ” tampono il sangue che continua ad uscire. Gliela fascio ma credo proprio che debba andare al pronto soccorso.
“ senti secondo me devi andare a fartelo vedere. Se vuoi ti accompagno.” propongo guardandola negli occhi. Perdo un battito.
“ ma io sto bene”
“ la tua mano no Emma però”
“ Sei così testardo!”
“ ha parlato quella che dopo il casino in macchina mi ha tenuto il muso per giorni interi”
“ non lo fatto apposta”
“ no a telegramma Emma!” affermò prendendo una scopa per raccogliere tutto quel profumo che stava iniziando ad intossicarci dall'odore. Inizio infatti a tossire.
“ che vuoi fare?” le dico mentre vado verso il negozio che per fortuna avevo già chiuso.
“ok mi arrendo. Portami al pronto soccorso... Resteremo lì per ore intere”
“ non ho niente da fare io” le dico sorridendo. Si mette il giubbotto l'aiuto a prendere la borsa. Chiudo la serranda al posto suo.
“ vieni in macchina con me o devo prendere la tua? Sai com'è... Non vorrei che poi la gente parlasse” le chiedo guardandola di nuovo.
“ quando la finirai di rinfacciarmi quella mattina?”
“finché non capisci che hai esagerato” le dico. Decide di andare con la mia. La cosa mi sorprende parecchio, aspettavo mi dicesse che voleva andare con la sua. Si siede sul posto affianco a me. Metto in moto portandola al pronto soccorso.Sono passate tre ore e siamo ancora fuori. Emma però sta perdendo ancora sangue e sta diventando un po' bianca in viso.
“Emma ehi guardami”
“ mi sento debole. Mi fa male la mano. ” mi dice.
“ ehi no no... Emma non ti addormentare. ” le dico. “ qualcuno mi aiuti. ” urlo mentre tutti mi guardano. Fanculo la fila. “ sta perdendo i sensi!” urlo ancora. Vedo un infermiera mollare la cartella avvicinarsi. Chiedermi di portare Emma in infermieria immediatamente.
“Emma oh! Non fare scherzi! Sto qui. ” non risponde però.
“ la appoggi sul lettino. Che ha?’
“ sì e tagliate una mano a lavoro. Con una taglierina. Ha perso un sacco di sangue.” confesso. L'infermiera mi guarda un po' scioccata. Come se non dovesse avere il codice verde. Chiama il medico che visita Emma priva di coscienza. Mi chiede di uscire e aspettare fuori.
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𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 ❤️
Fanfiction𝑬𝒎𝒎𝒂 𝒅𝒊𝒓𝒆𝒕𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆 𝒅𝒊 𝒖𝒏 𝒏𝒆𝒈𝒐𝒛𝒊𝒐 𝒅𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒇𝒖𝒎𝒊 𝒅𝒆𝒄𝒊𝒅𝒆 𝒖𝒏 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒅𝒊 𝒂𝒔𝒔𝒖𝒎𝒆𝒓𝒆 𝒒𝒖𝒂𝒍𝒄𝒖𝒏𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒂𝒊𝒖𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒍𝒂 𝒔𝒖𝒂 𝒍𝒂𝒗𝒐𝒓𝒂𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆 𝒆 𝒂𝒎𝒊𝒄𝒂 𝑨𝒏𝒏𝒂. 𝑰𝒍 𝒏𝒆𝒈𝒐𝒛𝒊𝒐 𝒆̀...