Asilo
Sto aspettando l'orario per prendere Nathan dall'asilo ieri ci siamo divertiti un sacco al parco. Lui ama stare in mezzo al prato e alla natura. Ho promesso ad Emma che quest'estate l'avrei portata a Malta dai suoi genitori e saremo rimasti per un mese. Così da poter far conoscere a Nathan i posti dove è nata e cresciuta la sua mamma. E poi sono curioso anche io di vedere questa piccola isola che Emma mi racconta da tempo.
" papinooo" eccolo che appena entro dentro per prenderlo mi salta addosso.
" ciao amore. Come è andata oggi?"
" tutto benissimo. Ho mangiato la pasta al sugo la mozzarella"
" uh che buono. Allora sei stato bravissimo"
"la mamma la fa più buona la pasta ma tu non dirlo alle maestre " rido mentre gli infilo il giubbotto.
" no tranquillo non dirò nulla" gli metto la sciarpa e il cappuccio per via del freddo fuori. Eravamo a febbraio e a Roma c'erano due grandi.
" salutiamo la maestra" annuisce. Mi prende la mano sorridendomi. Questi piccoli gesti mi facevano sentire importante. Mi facevano capire che sono sulla strada giusta con lui. Salutiamo la maestra e andiamo via. Una volta in macchina lo metto nel seggiolino con le cinture allacciate.
" papà"
" dimmi"
" perché non compriamo dei cioccolatini alla mamma così glieli diamo stasera?" gli sorrido subito. Nathan amava fare le sorprese ad Emma, che si scioglieva in nano secondo quando gliele faceva vedere. Per ogni disegno fatto piangeva perché le sembrava che il tempo volasse sempre troppo velocemente.
" io dico che un ottima idea. Adesso mi metto dalla parte del guidatore e andiamo a prendere i cioccolatini alla mamma"
" sarà felice?" mi chiede con gli occhi uguali a quelli di Emma.
" amore la mamma è sempre felice quando le fai queste sorprese" batte le mani contento e soddisfatto. Lo porto al centro commerciale, compriamo i cioccolatini anche qualcosa per cena e infine passiamo dal fioraio affianco per prenderle tre rose blu. Nathan era innamorato di quel colore che iniziava a farlo ad amare anche a noi.
" grazie per avermi accontentato papà" gli scompiglio i capelli.
" per così poco campione"
" per me è tanto"
" giusto hai ragione" mi sorride e torniamo in macchina. Emma dovrebbe aver chiuso il negozio prima, visto che adesso avevamo da gestire un bambino aveva deciso poi chiesto anche a me di aggiustare i vecchi orari. Così chiudiamo dal lunedì al venerdì alle 17:30 mentre il sabato e la domenica facciamo degli orari spezzati, la mattina dalle 8:00 alle 13 mentre il pomeriggio dalle 15:30 alle 20. Vittoria nel weekend non lavora e Nathan sta da lei così gioca insieme al cuginetto. Abbiamo deciso così per poter guadagnare un pochino di più anche se le vendite non ci sono mai mancate.
Emma sta formando anche un nuovo profumo non mi ha accennato neanche il nome. Sono sicuro però che sarà qualcosa di speciale. Tra qualche giorno potrà presentarlo all'evento che si terrà in centro a Roma con le più importanti marce d'Italia. Sono orgoglioso di lei e di tutto ciò che si è creata.
" eccoci a casa"
" papà però le diamo tutto adesso eh!" la fretta di vedere la reazione della madre mi faceva ridere e sorridere allo stesso tempo. Era uguale a lei in queste cose impaziente come non mai. Gli assomigliava tanto anche di faccia anche se Emma diceva che era la mia fotocopia.
Lo faccio scendere dalla macchina sganciandogli le cinture e lui corre al pianerottolo. Sa che deve stare fermo lì altrimenti mi arrabbierei tantissimo.
Io ed Emma gli cerchiamo di insegnare che quando si scende dalla macchina non si correre e non si attraversa senza aver dato mamma e papà, c'è solo una condizione come quella di adesso avendo il cancello dell'appartamento che porta poi al pianerottolo interno gli è stato consentito di scendere e di andare verso la porta. Abbiamo sempre gli occhi su di lui perché potrebbe accedere sempre di tutto proprio come adesso mentre prendo il tutto dal cofano le mie mani si muovono dentro mentre i miei occhi guardano Nathan fermo lì. Chiudo successivamente la macchina e lo raggiungo. Saliamo poi le scale perché in questi giorni l'ascensore è fuori uso e arriviamo a casa.
" mammaaaaa" urla dentro casa una volta che ho aperto. Emma è sdraiato sul divano e Nathan la travolge.
" amore mio ciao"
" ciao mammina" le strizza le guance facendomi sorridere. Chiudo. " guarda cosa ti abbiamo comprato"
" che cosa?" chiede Emma curiosa. Mi avvicino a loro. La mia ragazza mi sorride vedendomi subito prende Nathan in braccio. " che cosa avete combinato?"
" niente sorpresa senza bacio"
" ok rimedio subito" mi bacia a stampo. Ma nostro figlio prontamente ci stacca. Davanti agli occhi di Emma faccio apparire la scatola dei suoi cioccolatini preferiti ripieni di gianduia e le rose.
" oddio!"
" ti piacciono mamma?"
" certo amore. Grazie. Io vi amo"
" anche noi per questo vogliamo fartelo sapere " sorrido e bacio prima Nathan e poi lei.
Questa era la mia famiglia.Immaginate così il piccolo Nathan in uno scatto fatto da Emma e Simone.❤️
Secondo flashback
Nathan erano diversi giorni che cercava di tenersi in piedi ma ancora non ci riusciva. Simone ed Emma cercavano di stimolarlo a tenersi ben saldo a quello che aveva affianco ma puntualmente si ritrovava con il sederino per terra e rideva per fortuna.
Questo giorno è diventato speciale, era una domenica di maggio il piccolino aveva 11 mesi tra un mese sarebbe stato il suo primo compleanno. Il caldo era arrivato ed Emma aveva deciso di invitare Filippo con Anna che erano fidanzati ufficialmente. La mamma di Anna stava meglio e tutti erano più sereni soprattutto la figlia. Filippo aveva perso la testa per Anna da voler cambiare definitivamente tutto, aveva già deciso di lasciare la Germania ma ad oggi aveva una motivazione in più. Vittoria invece era a casa del ragazzo che stava frequentando ed Erik era rimasto con l'amichetto Vincenzo perché era stato invitato è per questo che la sorella di Emma aveva accettato quell'appartamento, aveva paura e non aveva torto. Il padre di suo figlio la aveva presa in giro.
"Simooo alzati dai" disse mentre cercava di farlo alzare sapendo bene che era sveglio.
" è domenica rilassati Emma. Vieni qui!"
" no. Devono venire i nostri amici oggi a pranzo sono già le undici" rispose mezza scazzata. Simone se la rideva sotto il lenzuolo, conosceva ormai Emma è quando si invitavano le persone diventava nervosa e un po' isterica anche.
" guarda che se non cucini adesso non muore nessuno. Dai Emma vieni qui!" le disse di nuovo.
"Simo ti prego. Non voglio che ci sia casino a casa"
" e non ci sarà!" nello stesso frangente che loro parlavamo, Nathan era passato sul letto gattonando, arriva al braccio di Emma.
"ma....mma" si volta di scatto.
"Simo, hai sentito? Ha detto mamma vero?" il suo fidanzato sorride e annuisce. " amore mioooo" lo stringe a se.
" ma...MMA. PA..pà " dice il piccolino guardandoli.
" oddio!" Simone si avvicina abbracciandoli entrambi. " vi amo"
" anche io vi amo"Fine flashback.
*Spazio autrice: ciao ragazze, eccomi di nuovo tra di voi. Vi comunico che mancano due capitoli+ quello finale per chiudere la FF.
Vi ringrazio sempre tutte: • a chi commenta
• a chi mette solo like
• a chi fa entrambe le cose
• a chi non fa niente di tutto questo ma legge comunque.
Grazie infinite. ❤️ *
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𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 ❤️
Fanfiction𝑬𝒎𝒎𝒂 𝒅𝒊𝒓𝒆𝒕𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆 𝒅𝒊 𝒖𝒏 𝒏𝒆𝒈𝒐𝒛𝒊𝒐 𝒅𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒇𝒖𝒎𝒊 𝒅𝒆𝒄𝒊𝒅𝒆 𝒖𝒏 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒅𝒊 𝒂𝒔𝒔𝒖𝒎𝒆𝒓𝒆 𝒒𝒖𝒂𝒍𝒄𝒖𝒏𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒂𝒊𝒖𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒍𝒂 𝒔𝒖𝒂 𝒍𝒂𝒗𝒐𝒓𝒂𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆 𝒆 𝒂𝒎𝒊𝒄𝒂 𝑨𝒏𝒏𝒂. 𝑰𝒍 𝒏𝒆𝒈𝒐𝒛𝒊𝒐 𝒆̀...