95. penultimo capitolo.

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Sono passate due settimane da quando viviamo a casa nostra. Nathan è super felice della nuova cameretta e anche della sala giochi. Simone ha fatto fare anche uno stanzino per noi e per le mie creazioni. Abbiamo un salotto grandissimo con la cucina. La nostra camera da letto grande e una camera in più in caso volessimo allargare la famiglia. Abbiamo un enorme giardino dove il nostro piccolo nelle giornate di sole correre fino allo sfinimento.
Sono veramente felice.
Simone ha fatto firmare il nuovo contratto a Sara dal proprietario di quell'appartamento. Adesso potrà viverci lei.
“ a tavolaaaa!” urlo mentre Simone giocava con Nathan a costruire un enorme palazzo.
“ alliviamo mamma” mi risponde il piccolino. Sento che vanno in bagno perché l'acqua del rubinetto è aperta. Poco dopo arrivano davanti a me. Nathan sale sul suo seggiolone attaccato al tavolo. Simone al mio fianco invece.
“ eccovi” dico. Servo la pasta al sugo a tutti e mi siedo.
“ come è andata oggi?” mi chiede Simone mettendosi due pennette in bocca.
“ difficile riprendere a lavorare ad ogni orario”
“ dai vedi che ti abitui di nuovo ai ritmi'
“ grazie per aiutare le ragazze se non ci fossi tu”
“ 6 mani sono meglio di quattro lo sai?”
“ oh sì che lo so. Se non ci fossi tu però”
“ grazie per la fiducia”
“ papà” Nathan interrompe il nostro discorso gli sorridiamo.
“ me la compri l'altalena da mettere in giardino?” chiede. Simone mi guarda glielo avevo proibito avevo terrore di questa cosa appesa all'albero di casa.
“ credo che tu lo debba chiedere alla mamma”
“ pecche? ”
“ perché in queste cose c'è bisogno anche del parare della mamma” risponde Simone. Pensavo gli confessasse la mia paura.
“ io..”
“ mamma, papino po' comprare l'altalena?". Mi guarda attentamente come se una risposta negativa gli avesse creato chissà quale male.
“ ok va bene. Ma non quella attaccata all'albero. Papà chiede ad uno di farla fare direttamente in giardino come quelli del parco”
“ siiiii ” batte le mani felice e finisce di mangiare.

Dopo aver finito di pulire mi butto sul divano. Il bambino gioca sul tappeto, Simone mi tira per i fianchi avvicinandomi a lui.
“ dimmi” gli dico.
“ ci deve essere per forza qualcosa per abbracciarti?”
“ no. Pensavo volessi dirmi qualcosa!”
“ assolutamente no. Voglio solo tenerti vicino. Stiamo spesso distanti o stiamo insieme con lui o uno dei due sta comunque con lui e insieme abbracciati solo a letto. ”
“ il tempo scorre troppo velocemente”
“ appunto Emma. Non voglio perdere nessun momento con te e con lui. ”
“ quando vuoi io ci sono lo sai” annuisce.
“ non sai quanta voglia il abbia di fare l'amore con te adesso. Di poterti stringere nuda. ” sento le guance avvampare. “ non smettere mai di imbarazzarti. Non smettere mai di guardarmi così come adesso. Non smettere mai di diventare rossa se ti faccio un complimento e non smettere mai amami morirei” confessa appoggiando la sua faccia all'interno del mio collo.
“ non sai proprio mentire tu eh” sapevo che avesse qualcosa da dirmi.
“ mi conosci ormai. ”
“ comunque non smetterò di fare niente di tutto ciò che mi hai detto perché sarebbe come morire anche io. Sei parte di me e del mio cuore. ” mi volto per lasciargli un bacio sulle labbra. Simone spesso aveva queste piccole paranoie e paure ed io ero pronta per dargli attenzioni.
Da quando era nato Nathan cercavo in ogni modo di non farlo sentire messo da parte, lo coinvolgevo in tutto ciò che facevo da sola e con nostro figlio. Gli dicevo di amarlo e che era la mia vita. Perché era esattamente così senza di lui sarebbe morta una parte di me. Lo amavo alla follia.

ultimo flashback

Oggi Nathan avrebbe compiuto un anno, Emma e Simone avevano organizzato un grande festa. La casa era piccola ma per le persone importanti ci stavamo.
Sara aveva invitato gaia la fotografa anche per fare delle foto pazzesche.
Emma e Simone invece avevano invitato Anna e Filippo, vittoria con Erik e i genitori di Emma che erano saliti in Italia apposta per il loro nipotino.

La sala era stata addobbata di palloncini celesti e con il numero 1. Erano tutti veramente felici di questo traguardo. Nathan stava crescendo ed era un bambino solare e tranquillo. Diventava una peste come tutti gli altri bambini ma era la loro gioia più grande.

Al momento della torta, Emma prende in braccio Nathan e Simone al suo fianco.
“ tanti auguri a te. Tanti auguri a Nathan. Tanti auguri a te” cantano.
“ dai piccolo principe soffia” Emma e Simone nei giorni prima avevano cercato di provare a fare soffiare il piccolo con scarsi risultati. Al tre di Cornad i genitori di Nathan soffiano sulla candelina è scatta l'applauso.
“ auguriiiii”  urlano tutti
“ auguri piccolo nostro ” dice Emma baciandolo tutto. Gaia immortalava ogni momento.
E proprio mentre Emma taglia la torta che il piccolino tirandosi  su -  dopo essere stato messo a terra per giocare con i suoi amichetti dell'asilo nido che avevano invitato - inizia a camminare piano piano due e tre passetti e poi il sederino per terra.
“Emma hai visto?” urla Simone lei scuote la testa non capendo.
“nathan fai vedere alla mamma” afferma il nonno mettendolo in piedi, Nathan all'inizio non è sicuro tiene stretta la mano grande di Cornad poi dopo vede Simone abbassarsi alla sua altezza avvicinandosi di poco e il bambino inizia a fare dei piccoli passi. Facendo piangere sia mamma che papà.

Un anno il piccolo Nathan aveva reso speciale tutto quel tempo che stava scorrendo.
Le ferite erano state curate e tante cose erano passate.
L'amore era il suo pannolino profumato. La sua pelle delicata. Il suo sorriso. La sua risata. Le sue parole senza senso. Il suo muoversi buffamente. Il suo imparare ora a camminare. Un anno di amore puro.

Fine flashback.

La candelina

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La candelina. La torta. L'allestimento. 🌈

Immaginate Nathan in uno dei servizi fotografici fatti da Gaia per il suo primo compleanno così

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Immaginate Nathan in uno dei servizi fotografici fatti da Gaia per il suo primo compleanno così. 💙

𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora