22.

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Siamo tornati da poco dalla nostra giornata fuori. Erano le sei e mezza del pomeriggio. Emma sì stava facendo la doccia.
“piccola.. vado a casa a farla anche io. Torno tra poco. ” le urlo dalla porta del bagno. Sento il box doccia aprirsi, poco dopo apparire in accappatoio con il turbante in testa.
“ sicuro che torni stasera?”
“ certo perché non dovrei?” le chiedo prendendo il suo viso tra le mie mani.
“ magari sei stanco e vuoi stare qualche ora senza di me” i suoi occhi sono cupi. Scuoto la testa in segno di negazione.
“Emma non voglio stare nessuna ora senza di te. Vado solo a farmi la doccia, così da poter portare il pigiama con il cambio per domani”
“ allora preparo la cena e ti aspetto.” annuisco felice. Mi sorride. La bacio. Passo per salotto recupero il telefono ed esco da casa sua. Mi appoggio al muro. Sentivo un grosso peso addosso. Non potevo continuare a mentirle.
Apro l'iPhone è leggo i messaggi di Monica. Mi chiedeva di vederci. Non ne avevo nessuna intenzione. Compongo il numero.
“che vuoi?”
“ vederci. Dobbiamo Simone.”
“ non ho niente da spartire con te” scendo le scale di fretta raggiungendo la macchina.
“Simone per favore!”
“ Monica ma cosa vuoi? Io e te ci siamo lasciati. Hai un figlio con Michele. Avete tradito entrambi la mia fiducia ma che devo fare?”
“ non è suo figlio è tuo figlio. ” scoppio a ridere. Lo sapeva bene che non era mio. Sapeva bene che il test di paternità aveva dato padre al cento per cento il mio migliore amico.
“smettila! Sei solo una poveraccia! Falsa. Vi siete sentiti scopati a mia insaputa. Ti ha messo incinta è vuoi continuare con la storia che è mio figlio. Basta. Io ho la mia vita. Tu la tua. Non chiamare più. Non mandare più messaggi. ”
“Simone non ti permetto di parlarmi in questo modo. Non puoi chiudere così. Noi siamo ancora...”
“ finirà molto presto questa cosa non ti preoccupare. La sentenza mi darà ragione è te ne andrai a fanculo!” chiudo la chiamata in faccia. Lancio il telefono dentro la macchina. Prendo a pugni lo sterzo della macchina. Ero nervoso. Arrabbiato. Non ne potevo più.
Quando sarebbe finito questo inferno?
Maledetto me che si messo a lavorare in quella villa! Perché non un altro lavoro?
Che avevo fatto di male per innamorarmi di questa ragazza?
«Sentite io avevo chiesto un po' di pace che è arrivata. Ma se queste due, sia Sara che Monica continuano a rompere.. io non riesco a vivere. Non so nemmeno come parlare con Emma. Datemi una mano. Lo so che vi sto chiedendo troppo ma, non ce la faccio più! Mamma papà sta diventato tutto un inferno, quando dirò ad Emma la verità non mi parlerà più. Ho bisogno di voi »
Continuo a fissare il cielo sentendo il viso bagnarmi. Stavo piangendo. Ero stanco di tutte quelle pressioni. Forse era giusto andarsene per sempre come stavo facendo prima di trovare quel lavoro.
Metto in moto e parto verso casa.

Una volta arrivato, scavalco tutti gli scatoloni che ho da anni in giro. Devo proprio sistemarla questa casa. Non ci si può più vivere così. Roba in terra. Lenzuola buttate dentro le scatole.
Decido di andare a fare la doccia senza pensarci più. Il telefono durante il tragitto aveva incomiciato a squillare ma non avevo più intenzione di arrabbiarmi. Dovevo stare con la mia ragazza e a sentire una delle due avrei rovinato sicuramente tutto.
Dovevo trovare le parole per dirle quello che portavo dentro da tanto tempo. Quello di cui lottavo tutti giorni per andare avanti.

“ Simo” Emma mi chiama. Dopo la doccia sono passato qui. Lasciando ciò che non mi serviva a casa. Avevo lei con me. Mi sarebbe dovuto bastare. Quindi il telefono non era importante. Caso mi servisse sarei passato a prenderlo in mattinata prima di andare a lavoro. “ oggi sei particolarmente teso quindi andiamo in camera che ti faccio un massaggio. ”
“ una massaggiatrice tutta per me” annuisce “ wow mai avuta in vita mia!” esclamo facendola ridere. Le prendo la coscia è cade su di me.
“ dai andiamo. Altrimenti non te lo faccio più!”
“ ok ok donna” ci alziamo. Spengo la TV. L'abbraccio da dietro. “ hai cambiato profumo alla fine?”
“ una persona mi ha detto che mi sarebbe stato bene. ”
“aveva ragione”
“ è stato bravissimo quella sera. Pensavo ne potesse combinare qualcuna. ”
“un uomo da mille risorse.”
“beh si... Un po' un uomo con dei segreti da scoprire. So che però dietro a quelle cose c'è anche un uomo molto dolce e bambino” d'istinto mi viene da sorridere. Mi aveva dipinto come un uomo ai suoi occhi diciamo speciale. Il mio cuore era felice ma non troppo. Dovevo dirglielo.
Dai Simo. Puoi farcela.“ forza sdraiati leva la maglietta che ti sistemo io” rido per il modo in cui lo ha detto. Il suo accetto adorabile. Mi sdraio a pancia in giù dopo essermi tolto la maglietta. Sento la crema gelata sulla pelle sobbalzo un po'. Poco dopo le sue mani. Amavo come riusciva a toccare ogni punto della mia schiena. Muoveva il dorso della mano su e giù ma con tutta la dolcezza del mondo.
“ Emma” la chiamo. Dai Simone forza... Devi solo dirgli cosa sta succedendo tra te e Monica da quando vi siete lasciati. Ci sei andato vicino ieri.. ora manca una parte.
“shhh. Zitto. Non pensare a nulla. Rilassati. ” mi lascia un bacio sulla nuca e decido di non dire niente.

*Spazio autrice: piccolo regalino per voi..  sta per arrivare la tempesta 🌬️🌬️🌬️🌬️
Buona lettura è grazie a tutte *

𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora