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“ Simo” Emma mi chiama mentre siamo sdraiati sul divano dopo aver cenato. “ ti posso chiedere una cosa?”
“ certo”
“ più chiedere forse è proporre”
“ dimmi”
“ adesso che andrò in maternità dall'ottavo mese la ginecologa mi aveva detto che avrei forse fatto bene a iniziarla un po' prima per riposarmi. L'ultimo mese è il più difficile perché mi sentirò molto pesante. Quindi ti andrebbe di prendere le redini tu del negozio. Nel senso di prendere il mio posto” sbarro  gli occhi non mi aspettavo una cosa del genere.
“Emma sei sicura?”
“ non lo chiederei a nessun altro. Nemmeno ad Anna. Se fosse per me lavorerei fino all'ultimo giorno ”
“ mi stai dando nelle mani il tuo negozio. La tua profumeria” le dico. Lei annuisce. Mi accarezza il ciuffo.
“ io mi fido di te come di nessun altro. Se non ci fossimo visti ancora per molto forse sarei rimasta o avrei chiesto a vittoria di pensarci lei. Ma poi sai Erik da controllare. ”
“ non so proprio cosa dire. Mi hai preso alla sprovvista. Pensavo che mai avresti lasciato il tuo negozio in mano ad altri. ”
“ ma tu non sei gli altri. Tu sei tu. Il mio fidanzato e il padre di mio figlio. Te lo detto mi fido di te. Vorrei che tu guidassi gli stagisti nei nuovi profumi ti farò vedere come si fa. Che ti prendessi in carico anche di tutte quelle profumazione che arrivano. ”
“ e Anna poverina?” chiedo preoccupato che resti da sola.
“Anna ha lavorato per anni senza un supporto in ogni caso vittoria mi ha detto che lei dal momento che Erik sarà a lavoro potrebbe passare a dare una mano. ”
“ hai pensato proprio a tutto?” annuisce. Le lascio un bacio a stampo.
“ giuro che non mi aspettavo questa cosa. ”
“ accetti?”
“ certo che accetto amore.”
“ so che la mia profumeria è in buone mani con te.”
“ grazie per questa immensa fiducia. Ora fatti coccolare per bene” ridacchiò mentre glielo dico. Mi giro di fianco e siamo faccia a faccia, ancora la pancia non prendeva grande spazio quindi ci stavamo molto bene sul divano in due.
“ diventerò un palla da calcio” mi dice strofinando i nostri nasi.
“ per me sarai bellissima lo stesso”
“ dici?” annuisco. Ero convinto di questo, era bella adesso non osavo immaginare come lo fosse dopo. Ogni minuto che passava per me Emma diventava ancora più splendente. I suoi occhi celesti emanavano una luce particolare proprio tipica di quella quando stai per diventare mamma.
“ dico che per me sarai sempre bella. Per me lo sei anche con un sacchetto in testa ”
“ non esagerare”
“ esagero invece. Senti avevo pensato una cosa ma non so se a te piace l'idea!” mi guarda “ perché non ci facciamo un servizio fotografico io e te con il pancione. Potrebbe essere un bel ricordo!”
“ come ti è venuta questa idea? ” mi alzo dal divano e apro il cassetto dove tenevo i ricordi con i miei genitori. Torno da lei mettendomi seduto che fa la stessa cosa.
“ quando ero piccolo mi piaceva guardare le foto dei miei genitori, da quando si sono conosciuti al momento che hanno messo al mondo Sara e me. È da quando sono morti che non lo guardo”
“ non lo hai più aperto?” scuoto la testa.
“ quando lo prendevo in mano quelle immagini tornavano davanti a me. La macchina si ribaltava velocemente e la voce di mamma che urla forte. ”
“ ora cosa è cambiato?” mi chiede prendendomi la mano.
“ tutto. Ho te vicino. Non sono più solo a guardarlo.”
“ amore mio” mi abbraccia dal collo tenendomi stretto per alcuni minuti. Sentivo gli occhi pizzicare ma dovevo farmi forza.
“ lo guardiamo insieme ti va?” le chiedo dolcemente.
“ si certo che mi va” mi risponde. Con le mani tremanti apro finalmente l'album. Ci sono un sacco di foto. Emma non aveva mai visto i miei genitori.
“ questo è mio padre e lei è mia madre” glielo indico nella foto in bianco e nero che avevano fatto fare apposta il giorno del loro matrimonio.
“ sono bellissimi Simo. Assomigli tutto a papà.”
“ lo dicevano in tanti. Io ne andavo orgoglioso. ”
“ che lavoro faceva papà?” mi chiede accarezzandomi la nuca.
“era un ingegnere. Era bravissimo. Tutti si affidavano a lui. A Roma parlavano bene sempre di lui. Era un bravo padre è un bravo marito. A mia madre non e mai mandato nulla. ”
“ mamma lavorava?”
“ prima di rimanere incinta di mia sorella si. Faceva la casalinga. Andava in alcune case a pulire.”
“ devi essere fiero di loro”
“ lo sono. Anche se quando andavo a scuola non ero il ragazzo modello che avrebbero voluto a differenza di Sara che era un genio, io sono molto orgoglioso di essere loro figlio. Sono speciali per me.”
“ lo vedo” giriamo alcune pagine e vediamo la prima foto di Sara da piccola.
“ tua madre era bellissima e Sara anche. Guarda che nasino che aveva. ”
“ anche io lo avevo così da piccolo”
“ lo porti ancora così amore. Il tuo naso è perfetto”
“ grazie” ridiamo insieme. Giro altri fogli con altre foto fino ad arrivare alle mie foto da piccolo. Emma sembra impazzita del tutto appena vede me al mare con il costumino.
“ eri così patatoso da mangiare amore. ” urla dalla felicità. “ no guarda qui... Ma che stavi facendo?” indica una foto di me sul muretto a casa della nonna di sotto c'era la piscina che in fotografia però non è stata presa.
“ mi lanciavo come ogni volta che vedevo un muro. Mamma mi rimproverava perché comprava i pantaloni e io il giorno dopo li rompevo.”
“ speriamo tuo figlio non prenda da te allora” rido. Le lascio un bacio a stampo e riprendiamo a guardare le foto. Finché Emma non mi ferma.
“voglio farlo questo servizio fotografico. Voglio che nostro figlio abbia dei ricordi del genere. Sono sicura che saresti in grado di fargli vedere anche chi erano i nonni. ” ecco che lascio andare le lacrime. Pensare i miei genitori non avrebbero mai conosciuto mio figlio era come una coltellata ma sapevo anche che loro da lassù potevano vedermi al contrario di lui che non li avrebbe mai visti.

𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora