È sera, sono ancora a casa di Emma. Le preparo la cena visto che la febbre ancora non vuole proprio scendere. Sto bene con lei. Non mi sento solo. Non penso hai tanti problemi che mi stanno accompagnando da quando ho lasciato Monica. Avevo pensato che non sarei mai più riuscito a fidarmi di qualcuna. Ero stato preso in giro nel vero senso della parola.
Ho deciso di farle un po' di brodo, avevo visto la mamma farlo quando era ancora in vita, sarebbe servito ad Emma per stare un po' meglio. È speravo che la mamma fosse orgogliosa di me.
“Ehi ma che fai?” la voce di Emma risveglia i miei pensieri facendomi voltare completamente alla sua figura.
“ no tu che fai qui? Devi riposare. Vai a stenderti di nuovo. ” le dico.
“ simo ho un po' di febbre non sto morendo”
“ non stai morendo. Ma prendi freddo. Quindi vai in salotto al caldo. ”
“ non c'è bisogno che mi prepari la cena.. io...” mi avvicino a lei. Prendendola per fianchi appiccicandola al mio corpo. Noto il suo viso andare a fuoco. È non per la febbre alta.
“ tu niente. Oggi ci penso io a te. Quindi stai tranquilla. Rilassati un po'. Ti chiamo io per cena ok?” le sue labbra si stendono in un sorriso.
“ ok ma solo perché non ho voglia di controbattere ancora” mi risponde ancora un po' sul punto di voler continuare a rispondermi a tono.
“ ecco meglio che così non sprechi energie.” le dico. Mi da una botta sul petto facendomi ridere. Si alza sulle punte lasciandomi un bacio a stampo. Questo non me lo aspettavo!
“ ladra!” le dico mentre la vedo andare in salotto.
“ anche tu te ne sei rubato alcuni prima. ” alzo gli occhi al cielo, era impossibile, doveva avere l'ultima parola altrimenti non era contenta. Così non le rispondo è torno a controllare i fornelli. Preparo una Hamburger per tutti e due. Prendo poi la padella piccola è verso il contenuto della brodo dentro. Cercando di non sporcare abbastanza. Pesco le due patate che avevo messo all'interno è butto tutto il testo della verdura nella pattumiera. Nel frattempo che aspetto che bolle lavo la pentola che avevo sporcato. La ripongo nel piano quando sento due mani sul letto, dei baci sulla schiena, d'istinto sorrido.
“ non ce la fai proprio a restare in sala a riposare eh? ”
“ sono sola di la... Tu sei qui” mi risponde cercando di giocarsi la carta sicuramente di aiutarmi. Ma non vincerà.
“ sei sempre stata da sola bellezza non mi pare che tu sia morta!” esclamo con le parole che mi aveva detto settimane fa.
“ è hai ragione! Ma oggi sono in compagnia è non mi va di stare lì sola” mi volto per avvolgerla tra le mie braccia. Le lascio alcuni baci sul collo.
“ non sei sola io sono lo stesso qui. ”
“ mhm mhm” le mie mani su nuovo su e giù su tutta la sua schiena. Si incastra perfettamente con il mio corpo. Mi appoggio al lavello per tenerla ancora vicino a me. Butto un occhio al brodo per vedere se bolle ma ancora nulla.
“ per quanto è pronto?”
“ tra non molto. Le Hamburger sono già pronte. Devi solo aspettare che questo brodo bollisca da buttare poi la pasta e il gioco è fatto!”
“ quindi non puoi venire di la a farmi due coccole”
“ Emma che mi chiede di farle le coccole... La febbre sta parlando per te?” la prendo in giro. Sapevo in questo momento che non era il suo stato di malessere a non parlare.
“ non prendermi per i fondelli. Ti sto per cacciare di casa se l'ho fai un altra volta” ridacchiò. Le mie labbra si appoggiano sulle sue. Prima solo un bacio a stampo poi un altro più passionale. Le nostre lingue si incastrano facendo una lotta che conoscevano per la terza volta. Mi ero limitato prima a soli baci normali. Senza andare oltre.
“ non mi caccerai da qui anche perché poi come fai ?”
“ faccio non ti preoccupare! Se continui però a baciarmi in questo modo, ti contagio è siamo fritti per il lavoro!”
“ non importa! ” le dico spostandole i capelli dietro e tendoli in mano in una cosa. Era bellissima. “ l'importante che stai bene tu” le dico sincero. Non importava adesso di me. Era lei che stava male è volevo che stesse meglio.Dopo aver cenato ci spostiamo in cucina per sistemare i piatti. Nonostante i numerosi solleciti di andare a stendersi non mi ha ascoltato. Adesso ci siamo sdraiati entrambi sul divano. In realtà io sono sopra di esso. Lei è sopra di me. Abbiamo le gambe intrecciate come oggi pomeriggio.
“ i tuoi genitori possono essere orgogliosi di te” mi dice all'improvviso spegnendo la TV capendo che non c'era niente di interessante.
“ lo spero tanto ”
“ non posso esserne certa ma credo proprio di sì. ” appoggia le mani sul mio petto è su esse la sua testa mi guarda negli occhi.
“ avrei voluto tanto sentirli parlare ancora. Avrei voluto che non ci fosse questa guerra tra me e mia sorella. ”
“ forse tua sorella è solamente ferita. Ovvio che è di cattivo gusto darti la colpa. Non può essere tua se sono andate così le cose. Ma anche per lei erano i suoi genitori. Spesso ognuno di noi gestisce il dolore in maniera differente.”
“ non è odiandomi che i nostri genitori torneranno. ”
“ hai ragione su questo. Adesso lei cosa vuole?”
“ la casa. Io non ci abito più da quando ho fatto di 18 anni. Lei l'ha lasciata per andare a Milano con il suo ragazzo. Ma entrambi siamo proprietari di una casa che non usiamo mai”
“ è per questo che oggi eri in tribunale” sento una fitta allo stomaco. Sapevo che mentirle non era giusto ma aprire l'altro discorso in questo momento avrebbe rovinato tutte le cose tra di noi. Avrei voluto più tempo per parlarne. Forse quando la cosa fosse solida tra di noi.
“ si. Non potevo non esserci”
“ ti chiedo scusa per stamattina. Ho esagerato. Non dovevo darti la colpa. ”
“ non devi Emma. Anche tu hai le tue ragione. È poi questa mano è un po' una rottura di coglioni” la faccio ridere scacciando via l'aria strana che si stava per creare.
“ la devo pure medicare. Non ne ho voglia”
“ allora visto l'orario io dire che: vai a metterti il pigiama ti disinfetto la ferita è poi vado a casa”
“ vuoi già andare via?”
“ no. Però poi si fa tardi è domani se stai meglio vorrai aprire il negozio quindi.. non possiamo fare tardi” le dico. Mi sorride. Mi lascia un bacio sulle labbra è va in camera.
Mi piaceva è stasera ne avevo avuto la conferma.
Mi piaceva lei. Mi piaceva stare con lei. Mi piaceva il suo sorriso. Mi piaceva come mi guardava.
Metto le mani sul viso cercando di restare più razionale possibile.
STAI LEGGENDO
𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 ❤️
Fanfiction𝑬𝒎𝒎𝒂 𝒅𝒊𝒓𝒆𝒕𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆 𝒅𝒊 𝒖𝒏 𝒏𝒆𝒈𝒐𝒛𝒊𝒐 𝒅𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒇𝒖𝒎𝒊 𝒅𝒆𝒄𝒊𝒅𝒆 𝒖𝒏 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒅𝒊 𝒂𝒔𝒔𝒖𝒎𝒆𝒓𝒆 𝒒𝒖𝒂𝒍𝒄𝒖𝒏𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒂𝒊𝒖𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒍𝒂 𝒔𝒖𝒂 𝒍𝒂𝒗𝒐𝒓𝒂𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆 𝒆 𝒂𝒎𝒊𝒄𝒂 𝑨𝒏𝒏𝒂. 𝑰𝒍 𝒏𝒆𝒈𝒐𝒛𝒊𝒐 𝒆̀...