Questa mattina il sole spendeva per Roma. Tra i vari profumi avevo sentito Emma parlare con Lucia di un evento importante. Era da quel giorno che non mi interessavo più di queste cose. Quell' occasione importante fu sprecata perché poi non si fece più nulla con le provette, nonostante Emma - a detta di vittoria - aveva provato a rifarle visto che Monica le aveva distrutto di tutto di nuovo.
Vedo Anna intenta a scrivere tutti i codici sul bancone così mi dileguò nel dietro.
Il magazzino era pieno di profumi nuovi che ci avevano mandato e prima di metterli in commercio Emma doveva selezionare ogni fragranza femminile e maschile.
Mi avvio nel suo ufficio con l'intento di capire alcune cose. Busso.
“ chi è?”
“ sono Simone posso entrare?” la porta si apre due secondi dopo. Il suo faccino stanco la diceva lunga su tutto ciò che stava facendo.
“ dimmi. È successo qualcosa di la? Devo venire a controllare?” scuoto la testa. Entro dentro prendendo al volo uno sgabello mi ci siedo e lei la vedo sedersi dal lato opposto. “ Perché sei qui allora?”
“ non ho più voglia di tenerti muso. Mi sono stufato di entrare qua dentro e trovarti già indifferente. ”
“ mi ci hai portato tu a questo. ”
“Emma senti io non ho intenzione di continuare a farti la guerra. Non ti ho ancora perdonato per avermi mentito, infatti ho bisogno di tempo, ma sappi che butto giù le armi”
“ mi stai dicendo che vuoi avere un rapporto civile con me?” annuisco. La chiacchierata con Sara mi aveva fatto capire che non dovevo perdermi nient'altro del mio bambino.
“ lo faccio per nostro figlio”
“ immaginavo tranquillo” mi risponde malinconica. Vedo che si morde il labbro. “ mi dovevi dire solo questo?”
“ ti ho sentito parlare con...”
“ Simo no. Stavolta farò a modo mio. Non verrai all'evento anche perché non c'è bisogno che qualcuno mi accompagni. Posso andare da sola. ”
“ perché non posso venire? Prima di quello che mi è successo io ho svolto ogni evento con te”
“appunto! Prima di quell'incidente... ”
“Emma non accadrà più niente.” scuote la testa. “ho chiuso con Monica. Ti sei persa dei passaggi importanti di questi mesi. Il giudice ha fatto le sue dovute indagini, Michele è il padre di Samuel ”
“ tu hai chiuso con lei, ma nessuno ti dice che lei abbia capito di lasciarti in pace soprattutto se viene a sapere che ci frequentiamo di nuovo. Non voglio mettere in pericolo né te e né nostro figlio”
“ è vero nessuno me lo garantisce, sono consapevole però che io devo avere la mia vita e lei la sua è pare averlo capito. Fatti accompagnare solo per questa volta.”
“ anche la prima volta hai detto così. ” mi dice facendomi nascere un sorriso al ricordo di quel giorno.
“sono stato anche bravo. ”
“ l'evento è settimana prossima ho tempo per pensarci. Non ti prometto nulla”
“ ok non ti metterò fretta. ” mi alzo da dove ero seduto. Sto per avviare verso la porta.
“Simo” mi volto “ sono contenta che tu abbia messo da parte l'orgoglioso anche solo per il nostro bambino. ”
“ non posso vivere di rimpianti e sopra credo che abbiamo sprecato troppo tempo. Alla prossima ecografia avvisami perché vorrei venire anche io” noto che nel suo viso nasce un sorriso. Mi avvicino, forse è presto per il gesto che sto facendo, io però non so andare contro natura. Quando la vedo sorridere mi scoppia il cuore. Niente è cambiato dentro di me dopo questi quattro mesi. Sono ancora arrabbiato con lei per il suo comportamento.
“mi dispiace” mi dice guardandomi negli occhi. Siamo faccia a faccia molto vicini. Respiro il suo respiro. Sento il suo profumo entrare nelle mie narici mi accorgo che usa sempre quello che gli avevo consigliato tempo fa. Non rispondo alle sue parole. Le mie labbra si appoggiano sulla sua fronte tenendole premute per un po' sulla pelle. La mia mano accarezza quella pancia che mai avrei pensato di vedere in questo periodo. Quel piccolo esserino pare sentirmi e volersi fare sentire anche lui. I brividi si impossessano del mio corpo. Emma dopo che mi stacco dal bacio sulla fronte mi guarda, tiene gli occhi lucidi le sorrido.
“ sono qua adesso e non andrò via. Ci sarò per il nostro bambino” annuisce. Sapevo che fosse voleva sentirsi dire anche altro visto il momento in cui ci trovavamo ma non mi sentivo pronto. Non volevo spingermi troppo oltre a quello che già stavo facendo. Poco dopo mi sorride ed esco dalla stanza. Mi appoggio su uno scaffale cercando di non piangere dalle emozioni. Ero felice in quel momento.

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𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 ❤️
Фанфик𝑬𝒎𝒎𝒂 𝒅𝒊𝒓𝒆𝒕𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆 𝒅𝒊 𝒖𝒏 𝒏𝒆𝒈𝒐𝒛𝒊𝒐 𝒅𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒇𝒖𝒎𝒊 𝒅𝒆𝒄𝒊𝒅𝒆 𝒖𝒏 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒅𝒊 𝒂𝒔𝒔𝒖𝒎𝒆𝒓𝒆 𝒒𝒖𝒂𝒍𝒄𝒖𝒏𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒂𝒊𝒖𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒍𝒂 𝒔𝒖𝒂 𝒍𝒂𝒗𝒐𝒓𝒂𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆 𝒆 𝒂𝒎𝒊𝒄𝒂 𝑨𝒏𝒏𝒂. 𝑰𝒍 𝒏𝒆𝒈𝒐𝒛𝒊𝒐 𝒆̀...