Sono passati esattamente cinque giorni, finalmente, oggi ci mandano a casa. Nathan sta da dio mangia e dorme. Speriamo che continui così. È molto coccolone. I nonni sono letteralmente impazziti dalla felicità, specialmente mio padre che quando veniva a trovarlo continuava a spupacchiarlo per tantissimo tempo. Sara e vittoria non fanno altro che baciarlo e riempirlo di coccole. Ed Erik non vede l'ora di vederlo credere per correre a calcio con lui. Ho una famiglia veramente unità, sono contenta che la sorella di Simone abbia capito gli errori e abbia fatto pace con Simone. Ecco, Simone invece non fa altro che coccolare me poi suo figlio e rincomicia. Mi dedica tutte le attenzioni del mondo e non vedo l'ora di essere a casa per stare un po' con lui sul divano. In questi giorni mi è mandato tantissimo. Ci vedevamo due ore scarse. Un ora a pranzo e un ora a cena. Per me è difficilissimo. Dimenticavo della mia amica Anna, che per omaggiare la nascita mi ha regalato un enorme fasciatoio che ancora non avevo comprato così da poter cambiare Nathan direttamente lì e non sul letto o sul tavolo. “ allora siamo pronti” ecco il mio principe arrivare con la carrozzina nuova di zecca che i miei genitori insieme a vittoria ci avevano regalato. “ noi siamo primissimi ” dico. Simone prende il nostro piccolino e lo mette dentro coprendolo bene e chiudendo con il bottone il rivestimento. “ sei bellissima” “ sei il solito esagerato” “ andiamo?" Annuisco. Passiamo prima infermieria per togliermi la cannula e firmare i moduli di dimissione. “ Signorina questo è appuntamento con la sua ginecologa tra un mese. Mi raccomando faccia mangiare il bambino ogni tre ore o a seconda delle sue esigenze. Lo attacchi bene al seno. Se gli deve fare il bagnetto stia attenta alla attaccatura del cordone ombelicale che con il tempo piano piano si staccherà. Nathan pesa a stamattina 3.450 ha perso un po' ma è buono come cosa. ” “ non abbiamo bisogno di nessuna aggiunta?” il dottore scuote la testa. “ no signorina. Al momento il suo seno é abbastanza sostanzioso. Cerchi una pediatra per fare la visita del mese al bambino” “ grazie mille gentilissimo” Simone mi prende per un fianco mentre mi metto a guidare la carrozzina. “ finalmente torniamo a casa tutti” dico poi guardandolo. Usciamo dall'ospedale. “ non vedo l'ora di coccolarvi tutti e due” “ io di stare sul divano con te amo” “ ti sono mancato così tanto?” annuisco. Arriviamo vicino alla macchina, Simone stacca la navetta dalle ruote e la mette dietro, prende poi il mio viso tra le sue mani e mi bacia. Non è un normale bacio a stampo ma un vero e proprio bacio. Mi era mancato davvero tanto. “ mo sì che è buongiorno come si deve” mi dice una volta che ci stiamo staccati e ridacchiò. “ buongiorno allora” gli dico mi sorride. Entro in macchina stando dietro con il bambino e lui sale davanti per guidare.
Simone parcheggia la macchina sotto casa. Mi aiuta a scendere e a portare il bambino su nel nostro appartamento. Giro la chiave una arrivati davanti al portone e lo apro. “ casa dolce casa” dico. “Emmaaaa” Sara urla correndo mi incontro, mi abbraccia o meglio mi travolge. “ ciao cognata” “ sei informa. Ciao bellissima.” entriamo definitivamente a casa e Simone sistema il pupo sul divano con tutta la navicella avendo lasciato le ruote giù in macchina. “amore di zia, ma sei sveglio!?” “ non se ne perde una!” affermò ridendo. “ benvenuto a casa. ” “ Sara guarda che vuoi prenderlo non c'è bisogno che aspetti che ti dica di farlo eh!” le confermo mentre la vedevo tentennare a farlo. Si gratta la testa imbarazzata. “ che.. pensavo non volessi” “ perché non dovrei? ” “ è tuo figlio. Di solito le mamme sono gelose di questo. ” “ io non sono gelosa. Ti conosco poi è so che non gli faresti mai del male a tuo nipote” la vedo sedersi sulla punta del divano. “ ho sempre paura di fare qualcosa di sbagliato. Sento i rimorsi dentro di me per essermi comportata da cattiva nei confronti di Simone. Avrei dovuto stargli vicino quando i nostri genitori sono morti, lui non ne aveva colpe è vero che dovevano accompagnarlo a quella vacanza ma è stato il destino a decidere per loro e per lui. Me le sono andata da Roma come una ladra lasciandolo quasi morire con l'alcool e con il fatto di Monica. Lo lasciato nelle mani di una persona che in realtà non lo ha mai amato. ” mi avvicino prendendole le mani. “Sara, Simone ti ha perdonato devi vai avanti. Lo so che non è facile perché gli errori si pagano con il tempo. Ma siamo sempre qui tutti insieme e lui ti vuole bene. Quello che è successo in passato ormai deve diventare un lontano ricordo. Esci divertiti, ricordati che qua hai sempre un appoggio. ” “ sei una ragazza d'oro. ” “ smettila che mi fai arrossire. Ora prendi tuo nipote e coccolatelo” le dico sorridendo. Prima di prendere Nathan che ci guardava ogni tanto mi abbraccia.
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