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Il giorno dopo.

La serata era finita nel migliore dei modi. Simone mi aveva portato a casa lasciandomi più volte dei baci. Dicendomi anche che dopo che mi aveva lasciato non c'era stato nessuna. Il mio cuore faceva le capriole perché era lo stesso per me. Non avrei poi minimamente pensato di farmi toccare da un altro soprattutto incinta. Simone per me era tutto. Io volevo esclusivamente lui, i casini però erano veramente troppi che la mente sì è annebbiata. Ora voglio rincomiciare da capo. Senza pensare al passato.

Simone sta passando a prendermi per una passeggiata al mare, me lo ha proposto questa mattina in un messaggio e vengono anche vittoria ed Erik. Oggi è domenica e volevo assolutamente passarla con loro e soprattutto con lui. Ho dormito un bel po' quindi sono veramente rilassata e tranquilla.
“Emmaaaaa" urla mia sorella dall'altra stanza.
“ dimmi che c'è?”
“ Simone è sotto. Ti vuoi muovere per favore. È mezz'ora che ti chiamo pensavo ti fossi sentita male” urla ancora.
“arrivo” prendo la borsa dopo aver infilato le scarpe e passo da lei. Vedo Erik bello pronto che mi sorride.
“ finalmente zia”
“scusate. Mi ero persa nei pensieri, possiamo andare. ” dico
“ si andiamo” scendiamo di sotto. Simone sta dentro la macchina che muove le dita sul telefono. Una volta arrivati la davanti, alza lo sguardo e ci sorride. Sì e pure adoperato con un seggiolino per Erik.
“ oh ma ciao sorelle muscat pensavo di stare qui ancora per molto!”
“ no no tranquillo. Emma come al solito..” le do una botta che la fa finire di parlare.
“ lo so. Avevo immaginato che fosse lei a fare ritardo. Ormai la conosco. ”
“ la volete smettere tutti e due!' protesto. Erik tira il pantalone di Simone che lo guarda subito.
“ oh campione!” lo prende in braccio lui si stringe al suo collo.
“ sono felice di vederti” gli confessa.
“ anche io piccoletto. ” gli bacia una guancia e poi siamo in macchina.

__________

Vittoria era andata al piccolo chiosco aperto  qua vicino con suo figlio mentre io ero rimasta con Simone. Sono  un po' in ansia perché non ero più abituata a stare con lui da soli. Nonostante la serata di ieri avevo ancora poche certezze di quello che poteva succedere.
“ stai bene?” mi chiede rompendo il silenzio tra di noi.
“ si.” sono imbarazzata. Guardo il mare davanti a me.
“ che succede? Ti vedo strana”
“ nulla. È che non sono abituata a stare sola con te. ” gli dico sincera.
“ neanche io. Però dovrai farci l'abitudine di nuovo. Anche perché tra un paio di mesi avremmo un pargolo insieme a noi. ”
“Simo tu vuoi starmi vicino perché ho tuo figlio in grembo o perché mi ami. Lo so quello che mi hai detto ieri. Ma sono confusa. Non so più cosa pensare. ” affermò non guardandolo in faccia.
“ pensavo di essere stato chiaro” respiro. “ ti voglio nella mia vita, interamente, non solo per nostro figlio. Emma io non credo di aver mai provato nulla di simile prima, nemmeno con Monica, non ti sto dicendo questo solo perché sei incinta. Io l'ho sempre pensato. ”
“ mi fa strano stare qui con te. Ho passato quattro mesi ad immaginare tutto. ”
“ i miei quattro mesi li ho passati casa e ospedale. Dovevo sempre stare attento a come vestirmi. Ho passato un bel po' di tempo in ospedale mi curavano le ustioni.
Dopo essere stato dimesso ho visto tua sorella, abbiamo parlato, mi diceva che non poteva avermi lasciato e che avresti dovuto farlo. Ma io capivo la situazione, pensavo che la cosa fosse più grande di noi e che potevi avere ragione sul fatto che certe cose ci spaventano al tal punto di scappare via. Ma lei sapeva che eri incinta, è lo so non era giusto che facesse la spia ma se lo avrei saputo prima io sarei tornato subito. Mi sarei preso cura di te”
“ eri tu quello bisogno di cure Simo. Io non ce l'avrei fatta a vederti quattro mesi in quelle condizioni” si alza il pantalone mostrandomi le cicatrici che gli erano rimaste.
“ ogni giorno le guardo penso che se non avrei salvato quella ragazza sarei rimasto con il rimorso. Sono convinto di aver fatto la scelta giusta anche se il costo era perdere la vita. ”
“ ho avuto paura quando mi hanno chiamato”
“ ti credo Emma. Penso anche che in questi mesi io avrei voluto averti vicino, avrei affrontato meglio le visite, ogni volta andavo lì con il pensiero che ero terribilmente solo”
“ hai detto ieri che c'è Sara con te. ”
“ Sara è tornata dopo quattro mesi quando tutto si era già sistemato. Sì e lasciata con il suo fidanzato sembra aver capito determinate cose. È pur sempre mia sorella. ”
“ quindi l'hai perdonata?”
“ si. L'ho perdonata ma a lei non l'ho detto. Le ho detto che sei incinta e che ero arrabbiato con te. Lei mi ha detto di capirti che forse non si meritava il mio perdono ma tu si. Che avresti avuto bisogno di me perché il tempo stringe e non si può recuperare”
“ per questo hai deciso di buttare l'ascia di guerra?” scuote la testa. Mi prende le mani.
“ no Emma. Io ti amo non voglio perderti più. Non voglio perdermi più nulla di te di lui e di noi. Io voglio rincomiciare ad essere quello che eravamo prima, lo so che ci vorrà del tempo, sono il primo a non voler correre ma lo voglio con tutto me stesso. ” gli sorrido abbracciandolo. Sono proprio buttata tra le sue braccia che mi avvolgono completamente.
“anche io ti amo ” mi sorride.
“ lo so. Lo vedo dai tuoi occhi che ti brillano. ” lo bacio a stampo.
“ me la fai conoscere tua sorella?” gli chiedo  prendendolo alla sprovvista.
“ quando vuoi...”
“ con Monica invece, come sono messe le cose?”
“ io e Monica non ci vediamo e sentiamo da quel giorno. So che si è fatta due mesi di arresto domiciliari per quello che ti ha fatto. So anche che il piccolo Samuel è stato affidato ai nonni perché lei non è in grado di guardarlo. Michele invece non si è fatto ne vedere né sentire.” afferma. “ devi stare tranquilla perché quel problema non esiste più. Ci sono solo noi. ❤️”

𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora