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Sono passati alcuni giorni da quando glielo detto. Ha ripreso a lavorare ma senza minimamente guardarmi o parlarmi. C'è il gelo tra di noi. Anna mi ha detto che si confidato dicendole che sua sorella sembra aver capito che lui ha bisogno ANCHE di lei. Non so cosa volesse intendere con quel «anche» ma ho sempre più paura che le cose continueranno a stare così. Mi spaventa tutto ciò perché a quel punto non glielo avrei neanche detto. Forse era meglio che pensasse che fossi andata a letto con un altro almeno una valida motivazione per non parlarmi l'aveva.
È vero che io non ero stata corretta nei suoi confronti e gli avevo mentito ma questa cosa di non parlarmi nemmeno a lavoro mi pesava. Un conto era ciò che facevamo in negozio un conto era fuori.
“guarda che puoi stare lì tutto il tempo che vuoi tanto te lo già detto cosa penso” ero appoggiata alla porta che portava al magazzino e lo guardavo mentre sistemava la scatola che aveva appena preso.
“ mi sono un attimo incantata. Torno di la” sta zitto “ avevamo detto che ci saremo comportati a lavoro come professionisti invece ti stai comportando come un bambino” gli dico subito dopo.
“ l'unica certezza che avevo eri tu, ma hai preferito rompere tutto”
“ ti ho già detto che mi dispiace Simone. Io non posso fare altro. Ti ho chiesto anche scusa per come sono fuggita. ”
“ non me ne faccio nulla dei tuoi mi dispiace e dei tuoi scusa. Io volevo che tu fossi sincera con me. Volevo che tu fossi la persona che ho sempre pensato che eri. ”
“io sono quella ma anche quella che scappa per le paure”
“ scappa solo perché pensa che le situazioni facendo così si risolvano. Invece no, non liberi un nodo dalla corda lasciandolo per terra. ”
“ per quanto ancora mi rinfaccerai tutto questo? ” chiedo. Sentivo gli occhi pizzicare. Stavo per piangere davanti a lui.
“ per quanto voglio io. Ti ho sempre compresa. Sempre Emma. Mi sono ritrovato invece una persona che neanche conoscevo. Tu non ti rendi conto del dolore che fa quando scopri che una persona sta mentendo. Io.. pensavo che dopo aver saputo di Monica di tutta la mia vita tu non ti fossi ritrovata nella condizione di ferirmi.”
“ tu sei stato il primo a ferire me. Non ti sei fidato dicendomi che eri sposato. Mi tenevo lontano dal tribunale perché ti VERGOGNAVI DI ME” urlo.
“ ma che cazzo stai dicendo? Io non mi sono mai vergognato di te, mai, io non so chi cavolo ti abbia messo in testa queste cose Emma ma io sono sempre stato sincero. Quando non ti ho detto di Monica non era perché te lo volevo nascondere per tutta la vita, non sapevo come l'avresti presa, non sapevo nemmeno se saresti rimasta con me. Sai che penso che tu saresti scappata a costo di non guardarmi in faccia. ”
“ io non so cosa avrei fatto ma avrei voluto saperlo”
“quindi tu mi stai dicendo che hai fatto la cosa per ripicca? Siccome io non ho detto quello tu non mi hai detto di nostro figlio?”
“ non ho detto questo! Ma anche tu non sei stato carino e il primo ad avermi ferito sei stato tu”
“ perché io sono stato bene vero?” si avvicina e quasi avevo paura di cosa potesse fare. Simone non mi aveva mai fatto del male ma lo vedevo che era arrabbiato. “ ti sei dimenticato di come mi sono sentito. Ti sei dimenticato di cosa stavo per fare altrimenti non mi diresti queste cose adesso. ” mi dice appoggiando le mani sul marmo.
“ stiamo qui a rinfacciarci le cose quando dovremmo stare in pace per il bene di nostro figlio” attacco.
“ oh certo! Adesso ci pensi che dobbiamo stare in pace, prima che potevo starti vicino non ci hai pensato”
“Simone hai avuto quattro mesi tra casa e ospedale. Io invece avevo bisogno di tranquillità come cazzo te lo devo spiegare. Non ho retto la pressione ok va bene sono fuggita non dovevo farlo. Ma è successo. Mi dispiace te lo già detto!” gli rispondo sempre più nervosa. Non riuscivo a fargli capire che in realtà mi faceva male ciò che avevo fatto, ma se non avevo fatto così ci saremo solamente fatti del male. Io non ce l'avrei fatta solamente a fare ospedale e casa con la pancia e le nausee. “ non sei l'unico che stato male e ci sta male adesso. ”
“ non serve a niente piangere sul latte versato dopo aver fatto determinate cose” sbuffo. Mi ero scocciata. Non mi voleva venire incontro, va bene, mi sarei fatta da parte.
“ senti ho capito che tra di noi tutto sì è rotto. Che non te ne sta bene una. Che ti ho fatto male. Ho capito che non mi guarderai più come prima. Quindi mi metto da parte e non ti rompo più le scatole ma possiamo almeno avere un rapporto normale e civile. Tra un paio di mesi nascerà nostro figlio. Io la guerra come quella che hai con Monica non la voglio fare. ” affermò sincera. Lo sento sospirare. Mi guarda negli occhi per la prima volta in tutto il giorno. Non mi risponde. Riprende a fare quello che stava facendo e io resto di nuovo lì a guardarlo.

«É difficile a volte ricostruire qualcosa che si è completamente rotto. Raccogliere ogni coccio per far combaciare tutto un altra volta. Il fatto è che una volta incollato ogni pezzo non sarà come prima»










* Ragazze scusate l'enorme ritardo e se ieri non ho pubblicato. Ma ho il delirio di influenze in casa. Corri a destra e sinistra. Lavoro. Da preparare pranzo e cena. Se vi dico che mi sono appena sdraiata da stamattina che sono in piedi mi credete?
Ho scritto il capitolo poco fa!non so nemmeno come è uscito boh 😂
Buonanotte vi voglio bene*

𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora