64. La verità ✔️

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Il campanello suona incessantemente, mi chiudo l'accappatoio non ho fatto altro che pensare ad Emma. Al suo pancione. Al fatto che mi aveva sicuramente tradito con qualcuno. Cammino scalzo verso la porta che apro. Mi paralizzo.
" che ci fai qui?" chiedo. Spostandomi per farla entrare.
" ho bisogno di parlarti. Non mi sembrava il caso oggi mattina sulla strada"
" non credo tu mi abbia molto da dirmi "
" invece si. Simone per favore ascoltami"
" vado a mettermi qualcosa addosso. Siediti pure" le dico. Annuisce. Così torno in camera, faccio un respiro profondo e mi cambio in tuta da casa. Erano le otto di sera speravo non fosse venuta da sola. Ieri si è fulminato il lampione della strada e quindi era completamente buio.
"Eccomi" dico appena la vedo girarsi verso di me. Si stava guardando intorno. Mi siedo lontano da lei abbastanza però da poterla guardare negli occhi.
" cosa devi dirmi?" vedo che si strofina le mani nei pantaloni.
" non è molto facile quello che sto per dirti. È complicato. Mi sono preparata un discorso prima che ho dimenticato totalmente. "
" respira e poi mi dici" non potevo non preoccupatemi per lei. Era incinta non volevo si sentisse male.
" è dal giorno che mi sono sentita male in ospedale dopo il tuo incidente ho scoperto una cosa. Tu mi vedevi strana è avevi ragione. - inizio ad ascoltarla - non sapevo da dove cominciare. Tu eri lì bloccato con il corpo fasciato. Mi veniva in mente sempre Monica che voleva farci del male. Avevo una paura. Così ho tenuto nascosto questo segreto."
"emma non ti sto seguendo sinceramente. Che segreto hai nascosto? Intendi dire che mi hai tradito e non sapevi come dirmelo. Perché fino al giorno dell'ospedale tu eri solamente preoccupata per tua sorella. "
" non ti ho mai tradito Simone. Non avrei mai potuto fare una cosa del genere. Ti amavo troppo per farmi scopare da un altro" mi dice alzando la voce.
" continuo a non capire." non stavo seguendo il suo discorso.
" Simone io... Non ho trovato il coraggio di dirti una cosa importante. Veramente. Ho avuto paura del contesto. Non sono riuscita a lottare, è capisco che adesso tu possa arrabbiarti con me. " respira " quello che porto dentro di me,e di te sto aspettando un bambino. Io ti amo ancora e non avrei mai potuto farmi toccare da nessun altro che non fossi tu"
La notizia mi arriva dentro come un pugno nello stomaco. Non ci stavo veramente credendo. Era incinta di me. Aspettavamo un bambino è lei non mi ha detto nulla.
"Simo perdonami ti prego!"
"PERDONARTI? TU STAI FUORI COME UN BALCONE! MI HAI NASCOSTO UNA COSA COSI BELLA PER QUATTRO MESI EMMA. MA COME CAVOLO TI È SALTATO IN MENTE? COMEEE? " urlo fortissimo. La vedo spaventata. Respiro profondamente cercando di darmi una regolata Ma mi era diventato impossibile. Ero una belva. Non sapevo proprio da dove cominciare a cercare di darmi una calmata.
" io non ci posso veramente credere a ciò che hai fatto. Cazzo! Ti avevo dato tutto Emma! Tutto! "
"non urlare. Lo so che tu mi hai dato tutto."
" c'era bisogno di mentirmi in questa maniera?? Eh? Porca puttana! Pensavo di aver trovato qualcuno di leale che mi avrebbe detto sempre la verità. Ma invece... Anche tu come le altre. Uguale"
" io non sono come monica"
"oh no signorina tu sei peggio cazzo ! Come hai potuto!!"
" io volevo solo un po' di tranquillità per entrambi. Volevo che tu stessi bene.. un bambino è una responsabilità grande. "
" perché? Perché devi decidere per gli altri? Perché non provi a fare scegliere le persone?"
" non lo so Simone. Ho avuto paura. In quel preciso momento c'eri tu in un letto tutto fasciato con l'ossigeno attaccato. Non ce lo fatta a dirtelo. "
" non ti rendi conto di quello che hai fatto!"
" io lo so cosa ho fatto. So che è da egoista. So anche che tu non mi parlerai più ma non potevo fare altrimenti. "
" non ti capirò STAVOLTA. L'ho fatto abbastanza Emma. Basta. Prenditi la responsabilità di tutto questo. Guardati dentro perché non hai fatto una bella cosa. E adesso per favore lasciami da solo. Io e te non abbiamo niente più da spartire se non questo piccolo scricciolo che non c'entra nulla!" affermò arrabbiato. Avevo smesso di urlare. Il mio cuore era ancora di più in mille pezzi, niente faceva così male, nemmeno l'altra volta era cosi. Non so davvero spiegare la delusione. Provo un senso di rifiuto verso di lei. Non riesco a guardarla nemmeno più in faccia. Infatti, moto soltanto che si alza prende la borsa che aveva con lei. Fa un gesto inaspettato.
Appoggia una foto credo l'ecografia.
" oggi sono stata dalla ginecologa. Mi ha detto che potrebbe essere un maschietto ma non è nulla di certo. Sta bene. Cresce e cercherò di proteggerlo come non ho fatto con te. Te la lascio. Non posso più scappare da niente. Nemmeno da questo. Ti amo Simo anche se tu non perdonerai mai sarai l'uomo che amato e amo di più al mondo.
Sono brava a dimostrarlo è hai tutte le ragioni per essere arrabbiato con me.
Puoi tornare a lavoro domani non ci sono problemi. " esce dalla porta lasciando un enorme vuoto dentro questa casa. Prendo in mano quella foto e la stringo al mio petto scoppiando a piangere.

"Poteva essere il mio inizio"

𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora