Avevo passato la giornata con la mia famiglia. Sentivo la mancanza di Simone, è un pezzo ormai importante della mia vita.
Il collante delle mie giornate quotidiane.
Apro la porta di casa, entrando definitivamente con i miei genitori, mia sorella ed Erik. Un odore di buono ci invade le narici.
“Simo” lo chiamo, lo vedo arrivare con il grembiule da cucina. È fermate i miei ormoni perché in questo momento gli salterei addosso!
“ oh siete arrivati. Ho appena buttato la pasta. Il secondo è già pronto. ” dice salutando tutti con la mano. Erik mi sposta è si lancia su Simone. “ ciao campione”
“ ciao Simo”
“ ti sei divertito oggi?”
“ shi, ma tu dove sei?”
“ ho lavorato. ”
“ la zia era con noi”
“ lo so. Glielo detto io di raggiungervi. Sei contento?” annuisce. Simone lo prende in braccio e il bambino si attacca al suo collo.
“ volevo pelo che ci fossi pule tu”
“ facciamo per una prossima volta ok? Tanto dovete stare ancora qui per molto ” gli dice Simone facendolo sorridere.
“ ok ci sto” il mio fidanzato gli scompiglia i capelli. “ forza adesso a lavare le mani che sento un certo pancino brontolare” lui ride. Simone lo mette in terra è corre verso il bagno.
“ grazie Simo” mia sorella da quando era qui stava più serena. Vedere Erik così attaccato a Simone ci spaventava però, perché quando sarebbe dovuto partire il distacco sarebbe stato forte.
“ non mi devi ringraziare vittoria. ” gli risponde “anzi raggiungilo prima che allaghi completamente il bagno ” annuisce. Mi lascia un bacio sulla guancia andando verso il bagno dove era già scappato suo figlio. I miei genitori invece erano andati qualche secondo in camera, la mamma era stanca e aveva bisogno di riposare un po' le gambe. Simone mi trascina in cucina dove mi fa sedere nella penisola.
“ciao” mi dice sorridendo. Le sue mani sono appoggiate alle mie cosce. Mi abbasso per poterlo baciare.
“ ciao piccolo”
“ come siete stati oggi? Sei felice?”
“ è stata una giornata stancante, tutto il giorno in giro per Roma. Erik non stava mai fermo ogni 5 secondi correva e avevamo paura che si perdesse. Mio padre è dovuto intervenire perché vittoria a volte non riesce proprio a gestire il carattere del figlio. ”
“ l'importante che si è divertito e che siete tutti a casa no?” annuisco “ non ti sei presa nulla?”
“ non c'era niente che mi piaceva. Ho comprato solo due magliette a mio nipote. ”
“niente roba sexy oggi?” rido. Mi avvicino lasciandogli un bacio sul naso. Le mie mani si intrecciano sulla sua nuca.
“ se vuoi stanotte l'ho rimetto”
“ non sarebbe male come idea”
“ tu devi venire però così a letto. Non sai che pensieri sconci ho avuto appena ti ho visto”
“ uh! Peccato ci siano i tuoi altrimenti mi sarei presentato nudo solo con il grembiule” alzo gli occhi al cielo.
“ non dire ste cose!”
“amo sei in astinenza? Non lo facciamo da meno di 24h” mi prende in giro. Gli do un colpo.
“ se mi prendi in giro ancora per molto stanotte resti a secco”
“ non ne saresti capace!” si allontana per controllare la cottura della pasta.
“ oh invece si ”
“ non sapresti resistere al fascino del macho men” scoppio a ridere. Sto per rispondere a Simone quando entrano Erik e mia sorella.
“ che si mangia?” chiede quest'ultima. Scendo dalla penisola mettendo bene i piedi per terra.
“ per Erik c'è pasta al ragù. Mentre per noi pasta alla matriciana” mi volto verso Simone mentre dice questo. Si era davvero preoccupato di preparare tutto anche per il bambino.
“ buona la patta al ragù” dice facendoci sorridere.
“ oh lo so. Quella di Simone ancora più buona” risponde lui. Si battono il cinque. Il mio ragazzo mi fa l'occhiolino e ci dice di avvisarci a tavola ci avrebbe messo poco.
Raggiungiamo il tavolo, vittoria chiama i nostri genitori e poco dopo siamo tutti in sala ad aspettare Simone. Che non tarda ad arrivare. Prima con il piatto per il bambino. Lo guardo, gli ha tagliato anche le pennette perché erano troppo grandi.
“ graziee” dice battendo le mani felice. Non avevo mai visto nessuno comportarsi così. Simone aveva pensato davvero a tutto. Vedo che porta i piatti con la nostra di pasta spacchetti alla amatriciana, dall'odore sembra veramente buono.
“ mangiamo altrimenti si sfredda” dice guardando tutti. Prendo la forchetta come tutti e assaggio. Mamma scotta ed è pure buona.
“Simone ma dove hai imparato così bene?” chiede mia madre pulendosi la bocca.
“ facevo l'alberghiero quando ero ragazzo poi ho avuto l'incidente e ho smesso ”
“ è buonissima” dice mia sorella ancora con il boccone pieno.
“si, però mastica senza ammazzarti” afferma mio padre facendoci ridere. Avevo proprio bisogno di una serata come questa con loro e con lui.
STAI LEGGENDO
𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 ❤️
Fanfiction𝑬𝒎𝒎𝒂 𝒅𝒊𝒓𝒆𝒕𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆 𝒅𝒊 𝒖𝒏 𝒏𝒆𝒈𝒐𝒛𝒊𝒐 𝒅𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒇𝒖𝒎𝒊 𝒅𝒆𝒄𝒊𝒅𝒆 𝒖𝒏 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒅𝒊 𝒂𝒔𝒔𝒖𝒎𝒆𝒓𝒆 𝒒𝒖𝒂𝒍𝒄𝒖𝒏𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒂𝒊𝒖𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒍𝒂 𝒔𝒖𝒂 𝒍𝒂𝒗𝒐𝒓𝒂𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆 𝒆 𝒂𝒎𝒊𝒄𝒂 𝑨𝒏𝒏𝒂. 𝑰𝒍 𝒏𝒆𝒈𝒐𝒛𝒊𝒐 𝒆̀...