30.

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Mi muovo nel buio di casa. Erano passate tre settimane, non vedevo la luce di fuori da quel giorno. Stavo dentro senza uscire all'aria aperta. Da due giorni piove senza smettere. Il pensiero di quel giorno sotto la pioggia galleggia nella mia mentre. Bevo un sorso della vodka e l'appoggio poi per terra. Non so nemmeno io come sia messa di nuovo questa casa. Mia sorella mi chiama tutti giorni almeno 30 chiamate. Non rispondo a nessuna. Monica anche chiama ma quella vorrà sicuramente che mi faccia vedere.
Non ho nessuna di vedere né una e ne altra.
Non ha senso nemmeno vivere in questa vita. Non c'è bisogno di litigare quando sai bene che il tuo destino te lo scriverai sicuramente dopo quella tragica morte.
Mi mancano. Avrei voluto parlare con loro. Ascoltare i consigli di mio padre.
Anna l'altro giorno mi ha chiesto come stessi, ma non era più importante come stavo io.. era importante pensare ad Emma. Avrebbe potuto avere una vita felice. Lontano da me. Io gliela rovinerei soltanto.
Non so di preciso quando il portone si apre, sento un chiacchiericcio di persone, mi avvicino alla luce che entra fitta.
“Simone” la voce di mia sorella si riempie nel salotto. Sbarrò gli occhi. Non so nemmeno che faccia abbia perché la luce mi accecca subito. “ ma che hai combinato qua dentro? Ti sei buttato di nuovo nel l'alcool ? ”
“ perché sei qui?” la porta si chiude siamo al buio. Poco dopo lei apre la finestra accanto alla cucina. Aveva fatto dei salti nel buio.
“ ti cercavo da giorni. Sono persino andata nel tuo lavoro”
“ non è più mio”
“ lo so la proprietaria ti ha licenziato!” non dico nulla. Mi butto sul divano e una coperta sopra volevo vivere senza quella luce addosso. Morire starebbe stato meglio.
“Simone ti sei innamorato di nuovo?”
“ Sara ma che vuoi? Anche se fosse non sono problemi tuoi! Sono sempre stato in ostacolo per la tua vita perché sei qua? Se vuoi la casa sta sempre al solito posto fai come ti pare!” alzo il braccio facendo il segno di andarsene.
“ pensi che bevendo e standotene qui risolvi qualcosa? Esattamente come quando sono morti i nostri genitori?”
“ Sara ti prego!”
“ Simone ti prego tu! Non risolversi nulla ubriacandoti!”
“ma che ti frega? Mi hai dato la colpa della morte di mamma e papà fino a ieri. Adesso sembra che sei un angelo guarda che non ci casco ”
“mi frega perché sei mio fratello!”
quando ti fa comodo sono tuo fratello? Che c'è il tuo ragazzo a Milano non ti soddisfa più ” la sento muoversi per la stanza. Aprire tutte le finestre che avevo in casa. “Saraaaaa! Mi vuoi lasciare i coglioni in pace. Non ti ho mai chiesto nulla. Voglio che mi lasci da solo”
“Emma non tornerà se ti comporti così”
“ non voglio che torni. Io sono solo un essere spregevole.  È tu lo dicevi sempre che non sarei dovuto nemmeno esistere. ” la vedo avvicinarsi, non sapevo che cosa fosse dovuto questo cambiamento, non si era mai preoccupata per me, anzi ha sempre fatto di tutto per addossarmi tutte le colpe del mondo.

“ nella vita si possono dire tante cose Simone. Io posso aver sbagliato...” la fermo subito. Ero lucido adesso. Non avevo ancora bevuto quindi non stavo capendo perché si comportasse realmente come la santa che doveva farmi stare bene.
“ che ti è successo? Sara ti sei drogata?”
“no. ” si siede accanto a me ma distante “ io non ho dimenticato il fatto di mamma e papà e che dovevano accompagnarti. Ma Emma ha ragione io non posso addossarti delle colpe perché avevo solo 17 anni non potevi decidere determinate cose. Si eri quasi maggiorenne ma queste cose non le possiamo gestire noi. ”
“ no no frena... Emma ha ragione..  Sara ti giuro che non ti sto seguendo. Hai sempre adorato Monica proprio perché era come te... Come fai a dare ragione ad una che neanche conosci?” ero spaventato. Pensavo assolutamente che ci fosse qualcosa dietro.  Era impossibile lei avesse cambiato idea così all'improvviso.
“ ero preoccupata... - la guardo - Simone sono seria adesso. Dicevo ero  preoccupata, non rispondevi più i messaggi, nemmeno per mandarmi a fanculo. Così mi sono presentata da lei. Mi ha detto subito che non c'eri, così ho capito che le avevi parlato di me. ”
“ non le ho mai fatto vedere una foto tua”
“ bel genio..  se ha visto le foto del matrimonio io c'ero... Avrà collegato”
“ continua”
“ in ogni caso mi aveva detto che eri stato licenziato per fatti personali. Le ho chiesto se si era innamorata di te. L'ho visto subito nei suoi occhi che c'era qualcosa in più. In ogni caso non mi ha risposto. Mi ha urlato contro che dovevo farmi da parte, che ti avevo fatto del male e non potevo pretendere di essere risposta. Non avevo mai visto una ragazza coraggiosa in questo modo. Neanche Monica è tu lo sai Simone”
“ Sarà io non torno indietro. Lei ha la sua vita meravigliosa io no. Io non posso amarla. ”
“ perché non puoi?”
“ perché non vuole uno che le menta. Che non abbia le palle di dirle che è sposato con una cogliona” mi guarda strano “ oh andiamo..  lo so che speri il contrario che io torni con mia moglie ma io non la amo più. Ho sofferto troppo per amare una come lei. Il matrimonio è stato affrettato io non avrei dovuto ascoltarti. Non avrei dovuto fare quel gesto. ”
“ poteva essere una svolta...” eccola la riconoscevo adesso. Aveva detto le stesse parole quel giorno.
“sei tornata in te per fortuna! Non era una svolta era solo una condanna a vivere con una che faceva quello che voleva e nel frattempo io facevo il giardino a suo padre.
Tu non ti rendi conto Sarà... Ma Monica ha un figlio che non è mio. ”
“ potresti prenderti cura di lui come se lo fosse è nel frattempo fare pace con Emma” le rido quasi in faccia. Non stava dicendo sul serio

“ non farò niente di tutto questo. Ne mi prenderò una responsabilità non mia. Ne farò pace con Emma. È adesso vattene ” stavo per non rispondere più di me. Avrei potuto dirle ogni cosa. Anche la più dura.
“ Simone... ”
“ no Sarà. Lo avevo capito fin da subito che stavi solo il modo per comprarmi. Non ci casco più con te. Se ti parli con mia moglie puoi riferirle che non ho intenzione di mollare. LEI MI DARÀ IL DIVORZIO CHE LE PIACCIA O NO”
“ hai ragione... Continua a distruggerti pure..  quando sarà troppo tardi non piangere sul latte versato. ”
“ io ho già perso tutto. Mamma papà. Te. Mia moglie che mi ha preso in giro. Ed Emma che ho ferito. È tutta una merda. Ma e giusto così no?” non mi risponde. Raccoglie tutte le bottiglie per terra le mette nel bidone del vetro è va via.
Mi scoppiava la testa. Richiudo tutto ciò che aveva aperto e resto di nuovo nel buio.
SOLO.

𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora