La sveglia suona sul comodino di Simone. La butto giù per terra facendola smettere di suonare. Per fortuna non era il suo telefono. Ridacchiò da sola. Spero di non averla rotta altrimenti avrei dovuto comprarla.
“ buongiorno” sento le labbra di Simone sul mio collo e sulla spalla nuda.
“ buongiorno amore” gli dico mentre mi volto completamente per baciarlo. Era il nostro primo risveglio dopo la pace, sentivo di aver fatto bene a cercarlo e lasciare che continuasse ad entrare nella mia vita.
Voglio aiutarlo perché credo lo meriti più di chiunque altro.
“ che facciamo oggi?” mi chiede mentre con un dito traccia la pelle del mio braccio fino alla mano.
“ dobbiamo andare a lavoro”
“ io non lavoro più” mi dice un po' triste
“ se ho detto dobbiamo, vuol dire che ti assumo di nuovo. Che poi le vere carte di licenziamento non le ho mai fatte. ”
“ quindi come giustifichi la mia assenza?” mi chiede dolcemente guardandomi sempre negli occhi. Non potevo spiegare a parole cosa mi comunicassero quelle iridini nere. Sentivo il fuoco dentro di me accendersi. Lo stomaco muoversi sempre di più. Mamma aveva ragione dovevo e mi devo fidare di lui.
“ ferie. Solo tre settimane. Vuol dire che quest'estate quando andremmo in vacanza insieme userai un po' di quelle invernali” ridacchia.
“ se la metti così. È dove andremmo signorina?”
“ lontano da tutto sto casino. Ci stai?”
“ ci sto”
“ oh bene” mi sto per tirare su quando mi tira per un polso facendomi cadere completamente su di lui. “ che fai? ”
“ approfitto per baciarti e coccolarti adesso perché dopo dovrò tenere la distanza per tante ore. E chi ce l'ha fa?” scoppio a ridere.
“ oh sei così messo male da non dover resistere?” lo provocò. Siamo ancora nudi. Stando nella posizione in cui siamo messi non aiuta tantissimo. Sento la sua erezione crescere sulla mia amica.
“ no per nulla. Con una bella come te”
“ sei solito ruffiano. ” mi ruba un bacio appoggiando le mani sul mio sedere che palpa per bene “anche il solito porco” ride lui stavolta.
“ sei MIA” mi risponde mordendomi il labbro e tirandomi un po' di più su per potermi stringere meglio. Una mano sta sul sedere una sul fianco.Dopo quel momento di enfasi sul letto ci siamo alzati, abbiamo fatto colazione sistemando finalmente un po' la cucina. Abbiamo metto le scatole una sopra l'altra con il fatto che lo avremmo sistemate con calma. Siamo usciti di casa. Simone mi porta prima nel mio appartamento per farmi modo di cambiarmi. Mando un messaggio ad Anna che oggi avrei aperto qualche minuto più tardi. Mi aveva chiesto spiegazioni ma non le risposi. Così mi preparo è raggiungo Simone che sta sul divano con il telefono in mano. Ogni volta che lo vedevo con quel coso ripensavo alle volte che era nervoso.
“ehi finalmente. Pensavo di fare la muffa qua!”
“ idiota! Chi era al telefono?” gli chiedo facendo la poco interessata ma anche quella gelosa. Lui era mio. Nonostante sapevo che quella era sua moglie, per Simone ex moglie, mi dava parecchio fastidio.
“ era Monica. Mi chiedeva se potevo vederla perché il bambino mi voleva vedere. Ma so che sono scuse. Samuel ha due anni, mi ha visto si no tre volte, sicuramente si sarà già dimenticato chi sono. Anche se gli voglio bene. Lui non c'entra nulla. ”
“ se vuoi vederlo per me non ci sono problemi.”
“ Emma vedere Samuel è come se dessi ragione a lei. Io non è che non voglio vederlo, è che Monica si farebbe film mentali e non voglio. ”
“ non puoi però ammazzare la tua voglia di vederlo. So che lo vuoi..”
“ te lo detto amore, vedere lui implicare darmi in pasto a lei non voglio. ”
“ che vuoi fare allora? Non puoi mica stare con questo pensiero”
“ andiamo a Lavoro ne riparliamo stasera mhm ”
“ come vuoi tu! Ma non far passare le cose simo”
“ non ti preoccupare. Ne riparliamo davvero. Adesso andiamo che poi perdiamo un sacco di clienti e tempo. Altrimenti potrei buttarti sul divano e baciarti” mi strizza una guancia baciandomi poi. La sua lingua nella mia bocca mi lascio trasportare da questo bacio. Sentivo ogni brivido nella pelle. Persino nella punta dei piedi. Aggancia il braccio intorno al suo collo continuando a baciarlo appassionatamente. Quanto mi era mancato farlo.
Ci stacchiamo a corto di fiato. Simone ha le labbra rosse dalla foga e dal mio rossetto.
“ te lo dico sempre di non mettere quelle porcherie. Poi finisce che resti tutta impiastrata!”
“ anche tu non sei da meno” gli dico ridendo. Ci laviamo per andare a lavoro.Una volta al negozio Simone torna alla sua postazione. Vedo che sorride e sospira. Infila la maglietta nera del negozio con il logo. Avevo fatto togliere il camice bianco visto che ormai si sudava tantissimo con quello addosso. La primavera era entrata è presto sarebbe arrivata l'estate. Non vedevo l'ora.
“ vado dietro a finire di sistemare alcuni profumi. Mi raccomando... Non provarci anche con le sedie” gli dico sarcastica vedendolo subito dopo ridacchiare capisco che ha capito la battuta.
“ no tranquilla. Sei unica per me. ” gli lascio un bacio a stampo e subito dopo entra Anna. Che ci sorride.
“ oh guarda po' qua!” rido. Alzo il braccio per mandarla a quel paese vedo che ricambia. Si mette vicino a Simone «sono contenta che tu sia qui. » gli dice facendogli l'occhiolino guardando anche me.
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𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 ❤️
Fanfiction𝑬𝒎𝒎𝒂 𝒅𝒊𝒓𝒆𝒕𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆 𝒅𝒊 𝒖𝒏 𝒏𝒆𝒈𝒐𝒛𝒊𝒐 𝒅𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒇𝒖𝒎𝒊 𝒅𝒆𝒄𝒊𝒅𝒆 𝒖𝒏 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒅𝒊 𝒂𝒔𝒔𝒖𝒎𝒆𝒓𝒆 𝒒𝒖𝒂𝒍𝒄𝒖𝒏𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒂𝒊𝒖𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒍𝒂 𝒔𝒖𝒂 𝒍𝒂𝒗𝒐𝒓𝒂𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆 𝒆 𝒂𝒎𝒊𝒄𝒂 𝑨𝒏𝒏𝒂. 𝑰𝒍 𝒏𝒆𝒈𝒐𝒛𝒊𝒐 𝒆̀...