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Quello che le avevo detto lo sentivo davvero. Volevo rincomiciare con lei e con il nostro bambino. Sarebbe stato un punto importante per ricostruzione tutto ciò che si era rotto.
“ quindi adesso come ci comportiamo?” mi chiede cercando le mie mani che trova le intreccia.
“ come abbiamo sempre fatto quando eravamo fidanzati. ”
“ una coppia normale ” annuisco baciandole le labbra leggermente.
“ non devi avere paura di niente Emma. Ci sono io adesso. ” mi abbraccia appoggiando la testa sul mio petto. Era abbastanza alta ma non quanto me. Il mio mento si appoggia sulla sua testa.
“ mi accompagni tu allora il mese prossimo dalla ginecologa?”
“ ovvio.”
“ i miei saranno contenti che siamo a questo punto. Papà non era d'accordo sulle mie scelte”
“ lo so. ” le sussurro leggermente. Conrad mi chiama spesso per sapere come stavo e come andava la terapia di conseguenza sapevo che lui non era d'accordo con Emma ma era sua figlia e non poteva lasciarla sola.
“ in che senso?” chiede adesso guardandomi negli occhi.
“ in questi mesi sentivo tuo padre ogni tanto. Mi chiedeva come stavo e mi parlava del fatto che non fosse d'accordo. Niente di più. ”
“ non ti ha mai detto della gravidanza?” scuoto la testa. Non avrei reagito in quel mondo, in più mi sarei fatto vivo prima.
“ se tuo padre me lo avesse detto io sarei arrivato subito da te”
“ non so dove tu trovi il coraggio di starmi accanto. Ti ho ferito così tanto. ”
“ non importa il male che ci si fa. Importa quanto voglia hai di stare con una persona. Importa quanto tu la ami quella persona.
E io ti amo tanto per lasciarti ancora andare.
“ ma le ferite sono ancora lì!” appoggia la mano sul mio cuore che batte.
“ le ferite sei in grado di cicatrizzarle con il tempo. Io sono sicuro che insieme possiamo fare tante cose” confesso. Emma sorride avvicinandosi alla mia bocca ma un piccolo calcio sulla pancia ci fa staccare. “ iniziamo proprio bene ! È già geloso di te”
“ ho notato” afferma ridendo. La bacio a stampo portando poi una mano sul pancione ancora non troppo grande.
“ ehi piccolino guarda che qui dobbiamo dividerci la mamma. Perché è anche mia!” Emma mi accarezza i capelli mentre sono abbassato a parlare con esso.
“ dici che ti sente?” chiede.
“credo proprio di sì. Senti come si muove. Un bel pesciolino di papà” dico. È la prima volta che riesco a parlare in questo modo. Alzo lo sguardo ed Emma ha gli occhi lucidi dall'emozione.
“ Ti amo” mi sussurra all'orecchio baciandomi dopo.

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“ finalmente vi abbiamo trovato ma pensavate di girarvi tutta Ostia oggi?” vittoria ci fa staccare dal bacio, la guardiamo imbarazzati mentre tiene Erik per una mano e due gelati nell'altra.
“ passeggiavamo. Non ci siamo accorti del fatto che ci eravamo allontanati” afferma Emma rossa in viso.
“ questo è per voi dividetelo perché Erik vuole questo”
“ma alla zia lo fa assaggiare vero amore?”
“ solo per il cuginetto altrimenti no” inizio a ridere prendendomi una botta da Emma.
“ smettila subito o ti sto lasciando di nuovo” afferma infastidita. La prendo per i fianchi da dietro dopo aver preso anche lei la coppa del suo gelato.
“ puoi mangiarlo da sola io non ne voglio”
“ sicuro?” mi chiede annuisco. Non avevo veramente voglia di mangiare un gelato in quel momento erano le undici della mattina e in realtà avrei voluto un caffè.
“ sei un ruffiano però”
“ solo perché ti ho lasciato il gelato tutto per te?”
“ perché mi stai anche coccolando non solo per quello” mi fa sorridere il modo in cui lo ha detto. Erik ci guarda con gli occhi di un bambino innocente. Vedo in lui un po' di tristezza allo stesso tempo. Il suo cuginetto avrà una famiglia unita, lui dei genitori separati soprattutto un padre che non si preoccupa mai di lui.
“Vitto.” chiamo mia cognata che era impegnata con il telefono. Alza lo sguardo puntandomi gli occhi addosso.
“ domani porto Erik a giocare a calcetto. ” affermò. Emma sì volta di scatto non aspettandosi una cosa del genere. Volevo vederlo felice anche se non era mio figlio. “ non guardatemi così. Voglio solo vederlo sereno e tranquillo. La vostra situazione non è facile e vedere me ed Emma insieme adesso gli causerà un trauma non voglio. Se posso fare la parte dello zio presente lo farò. Gli voglio bene” dico sottovoce per non farmi sentire da lui ma solo a vittoria ed Emma. La prima mi abbraccia dopo che sua sorella si sposta per permetteglielo.
“ grazie” mi dice.
“ di nulla. Tu invece dopo che Emma stacca da lavoro nel pomeriggio andate a fare shopping per il pupo. Vi lascio la mia carta di credito” Emma sorride.
“ guarda che poi ne faccio buon uso eh”
“ se ti compri anche dei completini sexy non c'è male”
“SIMONEEEE” urla facendomi ridere forte.

𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora