Un altra giornata lavoro sta per concludersi. Sono sfinita, ho dovuto controllare diversi codici delle nuove fragranze. Ho perso la vista a vedere tutti quei numeri. Non ricordo nemmeno se ho fatto pranzo o merenda. Mi lego i capelli in una coda. Alzo gli occhi.
“ che fai qui?” chiedo a Simone davanti a me.
“ Anna è andata via. Volevo chiederti se potevo andare anche io. Ho chiuso cassa. Ho contato il fondo. Oggi abbiamo venduto più di 500 profumi. ”
“ grazie. Sì puoi andare. Non ti preoccupare” annuisce.
“ sicura? Non è che c'è qualcosa fare?” scuoto la testa. Dovevo compilare ancora alcune cose ma ce l'avrei fatta sicuramente.
“si. Puoi andare a casa. ” esce dalla mia visuale. Riappoggio gli occhi sulla cartella.
“Emma sicura che stai bene? Non vuoi che rimanga?”
“Simone si. Vai pure. Ho quasi finito”
“ d'accordo. Allora a domani!”
“ a domani” sento che chiude il giubbotto e poi va via. La porta del negozio si chiude. Sono sola. Devi finire tante cose come sempre cerco di tornare a casa il tempo di mettermi a letto, perché tanto so che non c'è nessuno ad aspettarmi.
Scrivo tre codici che stanno dietro i pacchi. Sento poi dei rumori, preoccupata mi muovo verso il negozio e ci trovo Simone che rimette il cappotto sul posto di sempre.
“ Simone” salta in aria. Mi guarda con la mano sul cuore.
“ sei pazza?”
“ no tu lo sei. Perché stai qua? Non stavi tornando a casa?”
“ non ho nessuno a casa. Perché dovrei andare”
“ uscita con gli amici?”
“ non ne ho voglia. Dimmi cosa c'è da fare.. ti do una mano ”
“ sei proprio cocciuto” gli dico sorridendo. “ dai vieni. Passami quelli..” gli indico i 59 profumi rimasti.
“hai ancora tutti questi da fare. Perché non me lo hai detto prima?”
“ perché ho sempre fatto da sola. Questo è il mio lavoro. Il vostro è quello di venderli”
“ ho capito. Ma tutto da sola non è facile”
“lho sempre fatto. Non sono morta come vedi!”
“noto. Ti aiuto prima finiamo meglio è”
“guarda che se sei stanco puoi..” mi blocca come ho fatto io ieri all'evento con la mano sulla mia bocca. Sento un brivido nella schiena. I suoi occhi non si staccano dai miei.
“ non voglio andare a casa. Sono tornato indietro apposta. ”
“va bene grazie ” gli dico. Mi fa l'occhiolino e io alzo gli occhi al cielo.“e 59... Wiii abbiamo finito!” esclama facendomi ridere. Scrivo l'ultimo codice per oggi.
“ mi fa male la mano. Non la sento più!” esclamo stanca morta. Lui mi guarda. Prende la mia mano destra e la massaggia un po'. Resto incantata da quel gesto. Che non mi sarei aspettata.
“ come va ora?” mi chiede.
“meglio. ” ritraggo la mano velocemente e mi alzo. Sono le undici di notte. Non mi reggo in piedi.
“ vuoi un passaggio? ”
“ no. Ho la macchina qui. Tranquillo. Ci arrivo a casa. Non ti preoccupare. Puoi andare anche tu adesso” mi infilo il giubbotto. Prendo la borsa con tutto il mazzo delle chiavi. Usciamo dal negozio insieme. Simone continua a guardarmi.
“ che c'è?” gli chiedo.
“ no niente. Hai un bel culo!”
“Simone... Non rincominciare!” gli dico con tono di rimprovero. Inizia a ridere. Mi lascia un bacio tra i capelli. Va via sulla sua macchina. Resto alcuni secondi ferma a realizzare l'ennesimo gesto carino nei miei confronti. Chiudo poi la serranda. Invio un messaggio ad Anna.
« ehi tesoro. Spero tua madre tutto ok. Io ho staccato adesso. Torno a casa. Vi vediamo domani.
P.s Simone anche stasera è rimasto con me non capisco cosa voglia. Spero non continui a provarci e giocare con me.» invio. Salgo in macchina e vado finalmente a casa.
Anna risponde poi al mio messaggio: « secondo me gli piaci. Però fai tu. Mamma sta bene oggi. Speriamo che la chemio funzioni stavolta. Ti mando un bacio. Buonanotte a domani» faccio scattare la serratura e addio mondo....
Esco di casa velocemente. Scendo le scale in un batter d'occhio forse neanche vedo i gradi. Sono in ritardo. Tremendamente in ritardo. Devo assolutamente aprire.
Una volta fuori dal condominio trovo Simone davanti a me.
“ tu che ci fai qui?”
“ ho visto che non eri ancora arrivata mi sono preoccupato”
“ non ho sentito la sveglia. Possiamo andare”
“andiamo insieme?” scuoto la testa. Era pazzo? Non mi sarei presentata a lavoro con lui. “eddai Emma! Risparmi pure la benzina. Te lo sto chiedendo io. ”
“ appunto che sei tu.. lavoriamo insieme. Potrebbero parlare. Io e te non stiamo insieme non voglio...” sbuffa adesso. Mi prende per il polso trascinandomi dentro la sua macchina.
“Simone!” protesto “ ti avevo detto di no. Perché insisti?”
“ perché si. Nessuno è mai morto con un passaggio. È se vogliono farsi dei film mentali se li facciano pure” afferma guardando la strada mettendo in moto. Ma che stava dicendo?
“ tu sei fuori di testa! Non ci sarà nessun film mentale di nessuno... Io e te non stiamo insieme te lo ripeto. Ti ripeto pure che devi finirla di provarci con me e con il resto del mondo” era riuscito ad infastidirmi a prima giornata.
“ so tutto questo. Ma nessuno mi preclude di accompagnarti a lavoro. Dopotutto risparmi benzina e non devi metterne dell'altra. ”
“ non mi importa se metto o meno più benzina. Mi importa che tu non ti faccia strane idee!” sbottò. Frena al semaforo. Mi guarda negli occhi prima che scatti il verde.
“ sei assurda! Non è possibile avere in dialogo con te. Un giorno sei carina. Un giorno sei acida. Un giorno ti preoccupi. L'altro non te ne frega un cazzo. Fai pace con il cervello Emma. Perché non è possibile! Volevo solamente essere gentile. La prossima volta ti aspetterò al freddo che arrivi da lavoro. ” sbotta lui questa volta. Riparte. Nessuno dei due parla. Una volta arrivati al negozio apro la serranda. Lui si mette dietro al bancone servendo alcuni clienti mentre arriva pure Anna per dargli una mano. Così vado al mio posto. La cartellina è rimasta come l'abbiamo lasciata la notte prima. I miei occhi si proiettano sulla scena di quella notte. Ero tranquilla e con il cuore in pace. Dovrei finirla di comportarmi da stronza. Non mi fido di nessuno in tante occasioni però ferisco le persone. Forse voleva essere solo gentile ed ho esagerato.
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𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 ❤️
Fanfiction𝑬𝒎𝒎𝒂 𝒅𝒊𝒓𝒆𝒕𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆 𝒅𝒊 𝒖𝒏 𝒏𝒆𝒈𝒐𝒛𝒊𝒐 𝒅𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒇𝒖𝒎𝒊 𝒅𝒆𝒄𝒊𝒅𝒆 𝒖𝒏 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒅𝒊 𝒂𝒔𝒔𝒖𝒎𝒆𝒓𝒆 𝒒𝒖𝒂𝒍𝒄𝒖𝒏𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒂𝒊𝒖𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒍𝒂 𝒔𝒖𝒂 𝒍𝒂𝒗𝒐𝒓𝒂𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆 𝒆 𝒂𝒎𝒊𝒄𝒂 𝑨𝒏𝒏𝒂. 𝑰𝒍 𝒏𝒆𝒈𝒐𝒛𝒊𝒐 𝒆̀...