84.

644 30 9
                                    

Emma è entrata nell'ottavo mese di gravidanza. Siamo in attesa del prossimo mese per vedere finalmente il nostro bambino. Nelle ecografie ci sembra abbastanza bello ed Emma dice che ha il mio naso.
Sto lavorando tantissimo nella profumeria per poter rimanere in linea con tutti gli ordini che abbiamo in lista. Cercavo di tenere un certo ordine all'interno del negozio, Anna e vittoria erano veramente di aiuto, non lasciavano mai gli scaffali vuoti, segnavano i codici in modo preciso e ogni profumo era nel posto che Emma avrebbe voluto.
“ ciao Simo a domani” mi saluta Anna uscendo dal negozio dopo che le ho fatto la mano ricambiando.
“ tu? Non vai a casa? Erik ti sta aspettando!”
“ è dalla mamma dell'amico ”
“ si ma non puoi mica farlo aspettare. Lascia faccio va”
“ sei sicuro?” non aveva mai fatto queste domande e specialmente correva subito da suo figlio.
“ vittoria che hai? Che ti turba?” sbuffa. Si siede sulla sedia.
“ ieri ero arrabbiata con Giancarlo mi ha minacciata di farmi tornare a Malta rovinandomi la vita. Non ho fatto altro che pensare a ciò che me la sono presa con Erik, non aveva ritirato i giochi e non voleva farlo così gli ho tirato una sculacciate perché non mi voleva ascoltare. Mi sento in colpa adesso. Stamattina non mi ha rivolto nemmeno la parola. ” confessa abbassando lo sguardo.
“ e per questo che stai tirando il fatto di andarlo a prendere? Hai paura che reagisca male?” annuisce per le domande fatte “ Vitto, senti devi sconfiggere la tua rabbia nei confronti del padre e vivere al meglio la vita che credi sia giusta tu per lui e per voi.
Ieri è stato un momento no. Sono sicuro che se gli spieghi che eri troppo nervosa per alcuni fatti tuoi e ti dispiace lui capirà. ”
“ simo non l'ho mai toccato mio figlio”
“ vittoria gli hai tirato uno sculaccione non una manata chissà dove. L'avra sentita ok! Per una volta capirà che deve ritirare i giochi senza fare i capricci. I genitori a volte possono perdere la pazienza.
Non ti sto dicendo che è giusto picchiarlo, ma solo che a volte una mano sul sedere non gli fa male. Come gli avrà fatto male più il gesto che il dolore fisico. Visto che non lo picchi mai e alzo solo la voce ovviamente per rimproverarlo”
“ e se non mi vuole più bene” le accarezzo una guancia come se fosse mia sorella.
“ sei la sua mamma. Ti vorrà sempre bene. Adesso vai da lui sono sicuri che ti sta aspettando anche se oggi non ti ha rivolto la parola. Te lho detto a lui avrà fatto male il tuo gesto non il colpo che si sarà stato doloroso ma niente nel vederti in quel modo. Stai tranquilla tutto si risolverà”
“ grazie. Mia sorella è molto fortunata”
“ sono certo che prima o poi arriverà anche per il principe giusto e non sarà come Giancarlo. Ora vai lavati il viso e vai da Erik” annuisce. Scende dalla sedia e va dietro nello sgabuzzino tornando il viso pulito. Mi salita e va via.
Anche questa giornata lavorativa è finita.

____________

Entro dentro casa appoggiando le scarpe nello scaffale accanto alla porta e mettendo le chiavi al suo posto. Sento delle risate provenire dalla cucina così mi avvicino per sentire meglio.
“ ti ricordi l'altro giorno quando per sbaglio stavo per inciampare sul tappeto?” chiede Sara facendo ridere Emma più forte.
“ ti prego non me lo ricordare! Per poco non ti spacchi la faccia in terra solo per il tappeto messo male. ”
“ menomale che c'eri tu a salvarmi”
“ e non sei neanche così pesante altrimenti mi avresti trascinato con te e avremmo combinato un bel guaio dentro il bagno”
“ esatto” Sono entrambe di spalle con i coltelli alla mano una vicino all'altra che preparano la cena.
“ sono a casa” dico interrompendo il loro momento che in realtà non avrei voluto.
“Simo amore” Emma lascia il coltello e i pomodori sul tavolo e mi raggiunge. Mi lascia un bacio sulle labbra. “da quanto sei qui? Io e Sara chiacchieravamo e non ti abbiamo sentito arrivare”
“ da cinque minuti forse dieci non ho visto l'orario. Vi ho trovato ridendo e non volevo interrompevi”
“ fratellino non hai interrotto nulla. Io ed Emma parlavamo un po' di tutto. A lavoro com'è andata?”
“ tutto molto bene. Voi qua?”
“ noi.. ho portato Emma a fare shopping per il bambino. Abbiamo comprato tutine scarpine. Una cuffia e dei guantini. La camicia della fortuna quando nascerà glielo regalata io. ”
“ quindi avete svaligiato i negozi”
“ più o meno. Scherzo simo! Ci mancano ancora un po' di cose. I miei arrivano settimana prossima spero che restino fino alla nascita del bambino.”
“ quindi vengono?” annuisce accarezzandomi il petto mentre mia sorella controlla la pasta.
“ si stanno da vittoria. Oggi era in crisi per il fatto del suo ex e per erik”
“ lo so. Ne abbiamo parlato prima di tornare a casa. Aveva paura che Erik non le volesse più bene. ”
“ tu sei un uomo perfetto”
“ faccio del mio meglio. Tua sorella merita un po' di pace e felicità. Giusto che capisca determinate cose”
“emma tienitelo stretto dove ti ricapita uno cosi” scherza mia sorella sapendo benissimo che Emma non mi lascerebbe nemmeno se le cadesse in testa un masso.
“ messaggio recepito. Scola la pasta altrimenti mangiamo pappetta per bambini grazie”
“ è per mettersi già avanti per il pupo. Ma quando lo dite sto nome?” chiede all'improvviso. Emma ride baciandomi poi.
“ tra un mese lo saprai. Abbi pazienza” le dico.
“ siete veramente crudeli.” ridiamo tutti insieme. Era bello ciò che si era creato.

𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora