15.

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La tengo salda tra le mie braccia. Tiene la fronte appoggiata alla mia. Spero non mi mandi via adesso. Prima le ho detto che era mia sorella perché non sono pronto a parlarle di Monica e di tutti problemi che ho intorno. È già tanto che sono riuscito a parlarle dei miei.
“ non voglio che tu mi veda come uno che fa pena. ”
“ non sei così ai miei occhi. Ho capito che quell'atteggiamento iniziale di arroganza è anche stamattina era perché tieni un dolore grande. Mi dispiace non averlo capito dai tuoi occhi spenti”
“ è un po' di tempo che i miei occhi tendono a non comunicare nulla. Ho imparato a nascondere il dolore. Ho imparato a essere forte perché quando mi sono risvegliato dal coma non volevo nemmeno vivere senza di loro”
“sei stato in coma?” annuisco.
“per una settimana. Poi mi sono trovato davanti mia sorella che mi urlava le peggio cose. ”
“ posso solo immaginare quanto tu sia stato male” appoggia la testa sul mio petto mentre incastro le nostre gambe.
“ non volevo più vivere. Fino al 19 anni ero ribelle, andavo in discoteca è mi ubriacavo fino a rimettere l'anima a volte mi trovavo direttamente con le bottiglie in stanza e bevevo. Non mi importava nulla. ”
“ ti stavi uccidendo?”
“si. ”
“ come hai fatto ad uscirne” mi chiede preoccupata di come fossi messo. Sposto i suoi capelli lasciandole poi un bacio sulla testa.
“  L'alcool per un certo periodo ha fatto parte di me ancora. Poi un amico che non sento da un po' mi ha detto che mi stavo solo dall'anima, che dovevo reagire per loro che mi guardano da lassù, così mi ha aiutato a trovarmi un lavoro. Ho iniziato in una villa, facevo il giardiniere, finché poi non mi sono innamorato della figlia. ” alza la testa per guardarmi “ tranquilla. Non stiamo più insieme da due anni. ” le confesso. Non volevo andare oltre a quello che era successo.
“ quanto sei stato con lei?” chiede con un po' di nervosismo. Ridacchiò.
“avevo vent'anni quando ci siamo messi insieme.. considera che per un anno ci siamo nascosti, lei aveva paura che suo padre mi licenziasse; poi però ci ha scoperto è siamo rimasti insieme fino a due anni fa” le dico. In questo momento sono chiaro e limpido. Peccato che non vada oltre a quegli anni, ci sarebbe da dire, forse troppo. Ma mi fa male. Sono stato male.
“ lei sapeva il tuo passato?”
“ si. Sapeva tutto di me. Ma mi ha ferito... È senti non ne parliamo più ok?” annuisce sorridendomi. “ invece tu? Non penso non abbia mai avuto qualcuno!”
“ ho avuto una sola relazione di quattro anni. Mi ha lasciato lui perché non mi amava più” abbassa lo sguardo. Le mie labbra sfiorano la sua guancia lentamente.
“adesso potresti pensare a me?” la sento ridere di gusto.
“ vedi che avevo ragione che ci stavi provando!!”
“ guarda credo che se fossi dalla mia parte ci proveresti anche tu con te stessa”
“ ne sei proprio convinto?” mi chiede prendendo la mia mano è gioca con le dita.
“ avoglia! Penso che una ragazza bella come te non possa passare inosservata. ”
“ peccato che ti guardi pure le altre te!”.
“ quando però penso che mi piace qualcuna o frequento qualcuna non guardo più nessuno. Per me esiste solamente lei”
“ ah sì? A me sembrava il contrario. ”
“ ma io e te in queste settimane non ci stavamo frequentando. È avevi detto che non ti piacevo quindi?” alza le mani per discolparsi. “ però siamo sempre in tempo per iniziare. Visto che già la seconda volta che ci baciamo. È non credo più al fatto che non ti piaccio”
“ non avrò mai l'ultima parola con te mi sa”
“ no no. Per niente.” ride. La tiro un po' più su per guardarla meglio negli occhi. È giuro che dopo Monica, Emma era la seconda ragazza a cui non riuscivo solo a pensare al dovermela portare esclusivamente a letto. Dopo che ci siamo lasciati. Ho iniziato ad andare con tutte le ragazze senza alcun sentimento.
Sono arrivato a trent'anni che credo sia arrivato il momento di stabilirsi. Non sapevo se Emma potesse essere quella giusta. Ma un po' ci volevo provare seriamente con lei.

Restiamo in silenzio per alcuni minuti forse passa anche un ora. Lei è ancora appoggiata a me. Ogni tanto ci scambiamo qualche bacio a stampo. Avevo perso anche la concezione di che ora fosse. Ero in un mondo tutto mio con lei. Era pazzesco come stessi bene in questo momento.
“hai freddo?” le chiedo mentre la sento tremare.
“ credo che mi stia salendo la febbre. Sento la testa pesante”
“ te lo avevo detto io che la pioggia sarebbe stata un vero è proprio casini?” La faccio alzare. Mi guarda contrariata da ciò che avevo fatto. Le sorrido.
“ dove tieni gli asciugamani?”
“ nel mobile sotto il lavandino perché? ” non le dico nulla. Passo nel bagno, prendo l'asciugamano è lo metto sotto l'acqua fredda. Lo strizzo bene è lo porto da lei. Appena mi vede ha il termometro in mano.
“ho la febbre a 37.9. credo che mi salirà ancora”
“ beh allora hai fatto proprio bene a chiudere il negozio. Così puoi stare al caldo. ” le dico avvicinandomi. La faccio stendere e le metto la pezza sulla fronte.
“ vediamo se scende così. Altrimenti prendi una tachipirina.”
“ stai andando via?”
“ no se vuoi resto” annuisce sorridendomi. Mi tira verso di lei. Le lascio un bacio sul naso e poi sulle labbra.
“ grazie per oggi. Ti stai prendendo cura di me”
“ lo faccio con piacere. ”

𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora