11.

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Arrivo a lavoro in ritardo. La sveglia non aveva suonato, mi sono dovuto preparare in fretta in furia. So che questa mattina sarà l'ultima volta che lavoro. Non so neanche come farò a finire di pagare gli avvocati. Che situazione di merda la mia vita. Non me ne va una giusta.
“ ciao Simone” Anna mi saluta una volta che sono dentro.
“Ciao Anna” rispondo mettendomi al suo fianco.
“ ti aspettavo perché devo consegnare quelli. ” mi indica i tre pacchi.
“se vuoi lo faccio io” non volevo restare con Emma in negozio.
“ il signore sa che glieli devo portare io. Se glieli porti tu potrebbe non capire”
“ ok d'accordo. Il prossimo ordine faccio io” le dico chiaro. Volevo poter pure io fare le consegne.
“ va bene per me. Almeno non le faccio sempre io. Allora mi aiuti a portare questi in macchina?”
“ con piacere” prendo in mano uno scatolone per volta. Gli metto nella macchina di Anna così da poter fare le consegne. La vedo con dei fogli in mano.
“ci vediamo dopo ” mi dice. Annuisco. Torno nel negozio. Aspetto che i clienti arrivino ma oggi nessuno passa. Vedo Emma entrare con la mano ancora fasciata, questa volta messa male segno che si era medicata. Non mi guarda nemmeno lo stesso decido di fare io.
Prendo l'elenco dei profumi e inizio a contare ogni articolo venduto per poter segnare quanti ordini dobbiamo fare per la prossima volta. L'aria è pesante. Si sentono solo i nostri respiri. La tensione è alle stelle.
Potrebbe addirittura tagliarsi con il coltello. Non so proprio cosa dirle. Io l'ho baciata perché volevo. Stava dicendo talmente tante cazzate, che non sono riuscito a trovare un altro modo, quello era l'unico che io potessi fare.
“ guarda che non c'è bisogno di fare finta che non esista. Io ci sono ” mi dice. Alzo gli occhi dal foglio per farli ricadere su di lei che era sulla scala e sistemava gli ultimi profumi arrivati prima che litigassimo.
“ ho visto che ci sei. Che ti devo dire?”
“ nulla. Manco ciao però..”
“ ciao Emma” gli dico. Torno a fare quello che stavo facendo. Ma la sento muoversi dentro il negozio. Poi me la trovo davanti. Ha le braccia appoggiate al bancone e la faccia ad due passi da me. Il cuore batte velocemente. Il suo respiro è vicinissimo al mio. Mi mette i brividi.
Cosa mi stava succedendo?
Non doveva accadere altro! Non mi aveva ancora licenziato e io non dovevo fare altro che stare al posto mio.
“ Simone” mi chiama.
“Emma che c'è? Non ho fatto niente adesso. ” gli dico sulla difensiva. Non volevo litigare ancora.
“ perché mi hai baciata?” lo stava chiedendo davvero? C'è è qui anziché finire di sistemare quelle cose..  si sta domandando perché io l'abbia baciata. È assurdo! Poi mi viene a dire che devo starmene al posto mio.
“ non c'è un perché!” non le avrei mai detto che lo volevo.
“ deve esserci invece.  Da quando sei arrivato che ci provi con me e poi... Ti preoccupi pure ”
“ dimentica tutto ciò che accaduto. Non c'è un motivo. Io non sono nessuno per comportarmi come stavo facendo lo hai detto anche tu.. quindi possiamo chiudere qui l'argomento” mi guarda negli occhi. Stiamo fermi per alcuni secondi, un cliente però entra e interrompe quel momento, Emma sì compone dritta è fugge dietro nei magazzini. Servo il signore che mi chiede tre confezioni dello stesso profumo. Paga e va via. Decido di restare al mio posto. Avevo detto che l'argomento era chiuso è così sarà.

Infilo il telefono nella tasca. Dopo aver letto dei messaggi di mia sorella. Non avevo nessuna intenzione di stare a sentirla. Non andavamo d'accordo da parecchi anni ormai. Dopo quello che ci era successo,lei anziché starmi vicino, mi diede la colpa. Non potevo non sentirmi ancora di più una merda per tutto. Non ci parliamo più. Se non per cose burocratiche. Alla fine vorrà sicuramente qualcosa della casa dei nostri genitori. Non metto piede la dentro da una vita. Se vuole qualcosa può benissimo scendere a Roma da Milano.
Prendo le chiavi della macchina sto per uscire quando qualcuno mi blocca il polso. So bene chi è.
“ Emma che succede?” le chiedo.
“ vai già via?” si sistema i capelli in una coda è bellissima.

Una dea sembrava. Gli occhi erano illuminati dal lampione della strada ed erano un celeste mare mai visto prima. La morsa nello stomaco si fa sentire di nuovo.
“ si. ” mi limito a rispondere.
“ mi porteresti a casa. Anna è dovuta andare via prima ” l'amica era qui fino a cinque minuti fa. Non ricordo che abbia ricevuto messaggi o chiamate di emergenza.
“ vuoi di nuovo litigare? Emma io non ne ho voglia. Sono stanco. ”
“ non voglio litigare. Volevo solo uno strappo fino a casa. Se non puoi..”
“ si che posso. Però non capisco perché non ti sei fatta portare prima a casa da Anna. Avrebbe poi chiuso lei il negozio.”
“non sono stanca e che... Se non fosse andata via sarei tornata con lei” abbassa lo sguardo.
“ ok d'accordo. Vai prendi ciò che ti serve. Ti porto io a casa” scappa dentro a prendere tutto. La vedo tornare con la borsa nelle mani e le chiavi. Chiude il negozio. Le abbassò la serranda, lei mette il lucchetto.
Saliamo in macchina così la porto a casa.
Mi fermo sotto il suo condomio.
“ grazie” mi dice aprendo lo sportello
“ di nulla” c'era della vera propria freddezza tra dì noi. O meglio io ero freddo. Non volevo fare trasparire nessuna emozione.
“ a domani allora” mi dice ancora. Sta sul sedile e non è ancora scesa. Mi squilla il telefono che sta vicino al freno a mano. «Sara» ma che voleva ancora.
“ se è importante rispondi” mi dice svegliandomi dallo stato in cui mi ero posto.
“ non è importante. Non mi interessa cosa mi deve dire. Grazie per la tua preoccupazione. ” le dico ancora più freddo.
“ finché non risponderai continuerà a chiamare”
“beh tra poco spegnerò il telefono quindi potrà chiamare quanto vuole. ” le rispondo. Annuisce senza dire altro.
“ io allora vado sul serio. A domani” non so se voleva chiedermi qualcosa o voleva fare qualcosa che in realtà tiene bloccata.
“ a domani” scende dalla macchina. Aspetto che entri dentro e poi riparto.
“ ma perché è così difficile da far capire ad una persona che gli piaci. Non potete veramente fare nulla voi due la. In più vostra figlia sta diventando insopportabile. ” dico guardando il cielo. “ ho bisogno del vostro aiuto. Qui sta andando tutto a rottoli”


*Spazio autrice: oggi vi voglio premiare. Terzo capitolo della giornata 🌈
Grazie infinite a tutte davvero. Continuo a pensare che tante cose non me le merito quindi infinitamente grata a tutto ciò ❤️❤️❤️❤️
Vi voglio bene 💜*

𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora