(Vic's pov)
Gennaio 2019
Aprii gli occhi, del tutto disorientata, e mi ci volle un po' di tempo per capire di essere in camera di Damiano.
Ero avvolta nel lenzuolo bianco del suo letto, appoggiata al cuscino che odorava di lui, in mutande e con una sua maglietta addosso.
Non ricordavo quasi niente e non avevo idea di come fossi finita qua. Provai a sforzarmi di ricordare qualcosa, ma la mia testa sembrava essere perforata da mille trapani.
Mi voltai dall'altra parte e incontrai il suo viso addormentato.
Non so come riuscii a trattenere il desiderio di accoccolarmi a lui, contro il suo petto e stretta fra le sue braccia, mentre il suo calore scioglieva i miei dolori.
Restai a fissarlo, con la speranza di riprendere sonno, ma avevo troppo mal di testa.
Portai una mano sui suoi capelli, accarezzandoli per un'eternità di minuti.
(Dam's pov)
«Hai finito di giocare con i miei capelli? Io vorrei ancora dormire, se non ti dispiace.»
«Scusa», disse ritirando immediatamente la mano.
La sentii muoversi sopra al materasso, mentre dalla sua bocca uscivano gemiti sofferenti.
«Ti fa male la testa?», le domandai.
«Sì, e ho lo stomaco sottosopra. Mi fa male un po' tutto, in realtà», rise.
Era normale che si sentisse indolenzita dappertutto, dopo la sbronza e dopo essere svenuta come un sacco di patate.
L'avevo praticamente raccolta da per terra e portata in braccio fino alla macchina. Aveva riaperto gli occhi solo dopo che le avevo buttato un po' d'acqua sul viso.
Avevo appena varcato da soglia di casa e le stavo dicendo di raggiungermi, quando mi ero accorto che lei era rimasta immobile a fissare il pavimento, col volto sempre più bianco.
«Stai per vomitare, vero?»
«Sì.»
L'afferrai per un braccio e la trascinai in bagno, dove arrivammo per miracolo.
Victoria si chinò sul water e buttò fuori tutto ciò che aveva bevuto, mentre io cercavo di legarle i capelli con l'elastico che portavo sempre al polso.
Quando finì, si buttò a sedere a terra, con la schiena appoggiata alla vasca.
Bagnai un asciugamano con l'acqua fredda e glielo porsi per rinfrescarsi il viso, e mi sistemai seduto al suo fianco.
«Che fai?», mi chiese.
«Ti tengo d'occhio.»
Sorrise, appoggiando la testa sulla mia spalla.
«Ce la fai a camminare fino alla mia camera?»
«No», rise di nuovo.
Dovetti portarla a braccio e stenderla sul letto, spogliarla di quei vestiti puzzolenti di fumo, sudati e sporchi di vomito, e sacrificare una delle mie magliette.
Guardavo il suo corpo seminudo davanti a me, e fu davvero difficile resistere dal saltarle addosso.
La sistemai sotto le coperte, le lasciai un bacio in fronte e mi alzai per andare a farmi una doccia. Ma Vic mi bloccò, prendendomi per mano.
«Resti con me, vero? Anche se ti faccio arrabbiare...?», biascicò.
Io scoppiai a ridere.
«Sei particolarmente sexy quando fai lo stronzo, te lo aveva mai fatto notare nessuno?», aggiunse poi, maliziosa.
«Vuoi che resti lo stesso, anche se sono stronzo?»
«Mi piaci così come sei, anche stronzo.»
«Non prenderci troppo gusto ad insultarmi», scherzai.
Invece, la voce e gli occhi di Victoria si fecero seri.
«Dove lo trovo uno migliore di te?»
«Tutti sono migliori di me.»
«Nessuno è migliore di te.»
Inconsciamente, le posai le mani sul viso e le labbra sulle sue. Fu un bacio breve, dovetti staccarmi subito o non ne avrei mai avuto abbastanza.
«Allora, resti con me?», domandò di nuovo, sistemandosi su un fianco e chiudendo gli occhi, pronta a lasciarsi cullare dalla notte.
«Vic, io non vado da nessuna parte senza di te.»
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Insieme Sempre || Damiano e Victoria ||
Любовные романы«... ma è vero che abbiamo un rapporto molto intimo, siamo più che fratelli, più che amici, più che ogni cosa.» Damiano e Victoria. Victoria e Damiano. Nessuno sa quale verità si cela dietro quell'amicizia dannatamente perfetta. C'è chi ipotizza una...