Agosto 2017
Solo in quel momento Victoria si era resa conto di quanta gente ci fosse alla festa, mentre fuggivano in mezzo a tutte quelle persone sconosciute.
Damiano cercava di rimanere il più tranquillo possibile, invece Thomas correva con gli occhi spalancati per il terrore. Ethan era dietro di loro.
«Cazzo!», aveva sbottato Damiano.
«Che cosa ci fanno loro qui?», aveva domandato Vic.
«Sono venute anche loro alla festa di uno dei più importanti produttori in Italia. Mi pare ovvio», aveva risposto Ethan in tutta la sua semplicità.
Victoria era senza fiato. Il cuore le martellava nel petto per la paura e per la corsa apparentemente senza fine.
«Cosa facciamo? Dove si è cacciato Leo?», aveva continuato Vic.
«È sparito con quella ragazza di prima. Andiamo su.»
Ci mancavano pure le scale...
«Per il suo bene, spero che non esca mai dalla stanza dove si è chiuso con quella tipa», aveva scherzato Damiano.
Stavano ballando, quando Thomas ed Ethan erano comparsi davanti ai loro occhi.
«Marta e le altre sono qui!»
Si eravamo girati tutti e quattro verso il massiccio portone d'ingresso della villa, ed eccole lì. L'intero management sulla soglia.
«E adesso?»
Era cominciata la corsa a nascondersi.
Victoria ripeteva imprecazioni a bassa voce, passo dopo passo, quando Ethan si fermò di colpo in cima alla scalinata che dava sul lunghissimo corridoio del primo piano.
«Voi due trovate una stanza per nascondervi. Marta andrà fuori di testa se ci vede tutti qui dopo avercelo proibito categoricamente.»
«E voi? Che cosa hai intenzione di fare?»
«È il nostro turno di salvarvi il culo.»
E guardò Thomas.
«Voi avete già preso una bella strigliata la settimana scorsa.»
Thomas fissava negli occhi il suo compagno. Nel loro silenzio si percepiva il sussurro delle parole non dette dalle loro bocche, la muta comunicazione tra due fratelli.
Thomas fece segno di assenso e presero a scendere le scale che avevano appena percorso, mentre Damiano si era voltato nell'altra direzione, afferrando Vic per mano.
«Andiamo.»
A circa metà del corridoio avevano trovato una porta aperta e Damiano si era infilato dentro trascinandola con lui, e aveva chiuso la porta alle sue spalle.
La stanza era deserta ed illuminata appena dalle luci che filtravano dalle vetrate lungo tutta la parete esterna.
Sembrava una specie di biblioteca, o forse un ufficio. C'era un'enorme scrivania di legno al centro, le pareti erano tappezzate di scaffali e librerie stracolmi di libri. C'era anche un camino.
Anche Damiano si stava guardando intorno. La sua bocca era leggermente aperta, probabilmente per riprendere fiato dopo la fuga, e i suoi occhi brillavano del riflesso dorato delle luci provenienti da fuori.
Come faceva ad essere sempre così dannatamente perfetto da fare male?
Victoria aveva distolto gli occhi da lui proprio nello stesso istante in cui qualcuno cercò di entrare dalla porta.
«Non dovremmo essere qui...»
Ma non aveva fatto in tempo ad aggiungere altro. Damiano l'aveva attirata verso di sé, stringendola così forte fra le braccia che quasi i suoi piedi si staccarono da terra. E le sue labbra erano così dolci mentre le premeva contro le sue.
Victoria capì che cosa stava facendo un attimo dopo, quando la porta si aprì e sentì le risate di due ragazzi che, di sicuro, stavano cercando una stanza dotata di letto.
Per fortuna era abbastanza buio per non essere riconosciuti.
Chissà se Damiano percepiva il cuore di Victoria che accelerava secondo dopo secondo, e ancora più forte dopo che lui le aveva messo una mano tra i capelli dorati e l'altra contro la guancia arrossita, mentre ancora la baciava.
Damiano la stava baciando.
Victoria sapeva che non era reale. Sapeva che stava solo cercando di farli sembrare due stupidi ragazzini eccitati che si erano appartati nella prima stanza apparsa davanti ai loro occhi, ma non importava. Nulla aveva importanza, tranne il modo in cui Damiano la baciava. In modo dolce, troppo dolce, anche se il movimento delle sue mani tradiva almeno un briciolo della passione che stava bruciando.
E faceva male, in un certo senso, tutta quella dolcezza. Lei non voleva la dolcezza, voleva essere travolta dalla passione che lui cercava di rimandare indietro, perché quel bacio rappresentava tutto ciò che sognava ogni notte con disperazione.
La porta si era richiusa e chiunque fosse se n'era andato.
Victoria sentiva ancora il sapore del fumo misto a vodka alla pesca in bocca, e teneva le braccia strette al collo di Damiano. Non l'avrebbe lasciato andare per nulla al mondo, se non si fosse staccato lui per primo.
Damiano aveva smesso di baciarla, ma anche lui non aveva alcuna intenzione di lasciarla andare. Continuava a stringerla contro di sé, cullandola tra le braccia.
«Dam...»
Ma un altro bacio l'aveva di nuovo rapita. La bocca, le guance, il collo. Ogni centimetro di pelle scoperta.
Il cuore di Victoria mancò un battito quando percepì che Damiano aveva slacciato il gancetto del reggiseno.
La strinse ancora più forte e Vic si ritrovò in punta di piedi ed inciampò due volte tra i tappeti sul pavimento mentre lui la trascinava alla scrivania.
Le mani di Damiano seguivano ogni curva del suo corpo, dai fianchi alla vita, al seno. E Victoria le desiderava quelle mani frenetiche ad esplorarle corpo e anima.
I suoi occhi avevano ancora quella sfumatura dorata che lo faceva apparire ancora più selvaggio.
La sollevò a sedere sopra la scrivania e lei gli intrecciò le gambe sui fianchi, mentre Damiano le prendeva il viso tra le mani e insieme scivolavano sul legno freddo.
Victoria accarezzò il suo ventre asciutto, poi i capelli ribelli.
La porta si aprì di nuovo. Damiano si immobilizzò.
Ethan era in piedi sulla soglia a fissarli.
«Dam. Vic.», li aveva chiamati.
Eppure quello non sembrava lo sguardo di chi non riusciva a credere ai propri occhi.
«Io... noi...», cominciò Vic. «Pensavo che se avessimo finto... se qualcuno ci avesse beccato qui dentro...»
«Sì, ho capito», aveva replicato Ethan senza guardarla.
Il suo sguardo tagliente era rivolto a Damiano.

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Insieme Sempre || Damiano e Victoria ||
Romance«... ma è vero che abbiamo un rapporto molto intimo, siamo più che fratelli, più che amici, più che ogni cosa.» Damiano e Victoria. Victoria e Damiano. Nessuno sa quale verità si cela dietro quell'amicizia dannatamente perfetta. C'è chi ipotizza una...