Gennaio 2020
Damiano aveva quasi raggiunto la sua camera, dopo aver passato tutta la sera a giocare a Fifa con Thomas, perdendo ogni singola partita. Aveva pensato di chiamare Vic, di chiederle se aveva voglia di stare un po' con lui a parlare di tutto e di niente. Ma poi aveva aperto la porta della propria stanza, illuminata dalla luce calda della piccola lampada accanto al letto.
Le sue valige erano ancora lì, aperte e disfatte a metà. Sul comodino erano sparsi le sue collane e i suoi anelli. Sulla scrivania disseminata di fogli, quaderni e diari, era appoggiata Victoria.
Damiano provò un'ondata di panico. Avrebbe mostrato a Vic le varie idee che aveva avuto per il nuovo album, ma voleva prima scegliere le canzoni giuste, le parole giuste.
«Vic...», sussurrò chiudendosi la porta alle spalle. «Non dovresti...»
«Essere nella tua stanza?», rispose lei. «O leggere queste cose?»
C'era una strana nota nella sua voce e un'espressione ancora più strana le attraversava il viso.
«Vic...»
«E Coraline piange
Coraline ha l'ansia
Coraline vuole il mare ma ha paura dell'acqua
E forse il mare è dentro di lei
E ogni parola è un'ascia
Un taglio sulla schiena
Come una zattera che naviga
In un fiume in piena
E forse il fiume è dentro di lei
Sarò il fuoco ed il freddo
Riparo d'inverno
Sarò ciò che respiri
Capirò cosa hai dentro
E sarò l'acqua da bere
Il significato del bene
Sarò anche un soldato
O la luce di sera
E in cambio non chiedo niente
Soltanto un sorriso
Ogni tua piccola lacrima è...»
Strappò la pagina dalla mano di Victoria.
«Smettila.»
Aveva il respiro affannato.
«Smettila di leggere.»
«Non ti permetterò di cantare una canzone del genere, non ti permetterò di avere successo cantando dei miei problemi, delle mie ansie e delle mie paure. Non ti permetterò di prenderti gioco di me.»
Damiano la fissò. Il suo sguardo era furioso.
«Non è così, Vic.»
«Come hai potuto anche solo pensare di farmi una cosa del genere? Per te i miei sentimenti sono solamente le strofe di una stupida canzone?»
Nonostante la sua voce ferita, ai margini della disperazione, Damiano sentì accendersi in lui una scintilla di rabbia.
«No, questo non è vero! E tu lo sai!», urlò. «E poi si tratta solo di una stupida canzone, come hai detto tu, anche se ci sono delle somiglianze tra te e Coraline. È questo che fanno gli scrittori, no? Ci ispiriamo alla realtà, ma questo non significa nulla.»
«Hai ragione», affermò lei brusca. «Quella ragazza non sono io. E quel ragazzo non sei tu, Damiano. Tu non hai nessuno scudo, nessuna spada d'argento.»
Iniziò a camminare, avanti e indietro, ed era come se i suoi passi stessero calpestando il cuore di Damiano.
Il suo viso era pallido, il suo corpo esile avvolto da una vestaglia quasi trasparente.
«È così», rispose lui. «Coraline non sei tu e il suo scudo non sono io. Io non sono così coraggioso. Tu lo sei di più, e intelligente anche, piena di risorse. E quel ragazzo, quello della canzone, ti avrebbe detto che ti ama molto prima.»
«No. Non confondere quello che provi con le canzoni che scrivi. Tu non mi ami. Non puoi.»
«So quello che provo. Non puoi dirmi tu che cosa sentire.»
Victoria passò la mano sulla scrivania, scaraventando tutto a terra. I fogli svolazzavano sul pavimento.
«Mi sono sempre ripetuta che tu non provavi niente nei miei confronti, niente di più di quello che si può provare per... per un'amica.»
«Lo so, Vic. Ed è tutta colpa mia.»
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Insieme Sempre || Damiano e Victoria ||
Romance«... ma è vero che abbiamo un rapporto molto intimo, siamo più che fratelli, più che amici, più che ogni cosa.» Damiano e Victoria. Victoria e Damiano. Nessuno sa quale verità si cela dietro quell'amicizia dannatamente perfetta. C'è chi ipotizza una...