(Dam's pov)
Maggio 2028
Era da tutta la mattina che ti pensavo, da quando mi ero svegliato e poi per tutte quelle ore di un infinito pomeriggio pieno di impegni.
Ho pensato a quando ancora dovevo riaccompagnarti a casa il sabato sera. Scendevi dalla mia macchina, ti osservavo correre oltre il cancello, mentre mi passavo la lingua sulle labbra per assaporare un'ultima volta il tuo bacio della buonanotte.
Aspettavo lì, col motore acceso, finché non scomparivi dietro il portone d'ingresso. Ci mettevi un secolo a trovare le chiavi dentro a quella borsa piccola ma che conteneva il mondo.
Ho pensato anche a tutte quelle sere che ordinavamo la pizza e guardavamo qualcosa su Netflix, pur essendo consapevoli del fatto che a metà del film avremmo cominciato a baciarci, a spogliarci, a fare l'amore.
Ho pensato a tutte quelle volte in cui ero costretto a mandarti il messaggio del buongiorno e della buonanotte, mentre ora mi bastava girarmi dall'altra parte del letto per incontrare i tuoi occhi.
Ho pensato che da allora sono cambiate tante cose, ma che io e te, in fondo, siamo sempre gli stessi.
Tu sei sempre stata il mio primo pensiero la mattina, l'ultimo di sera. Mi è sempre piaciuto guardarti dormire, così tranquilla da sembrare un'altra persona. Indossavi sempre una mia maglietta al posto del pigiama. Ti stavano così larghe che avevi sempre una spalla scoperta, ed io amavo baciarti in quel pezzo di pelle nuda.
Che fosse estate o inverno, tu dormivi sempre sotto mille coperte perché avevi freddo, mentre io ero costretto a stare in boxer e dormire scoperto per non morire di caldo o affogato nel mio sudore.
Poi ho pensato a quando eravamo un po' amici di letto. E mi sto ancora domandando come diavolo abbiamo fatto.
Ti ho odiata un sacco quando correvi da me piangendo e urlando di non farcela più. E ti ho odiata quando, poco dopo, ti ritrovavo nuda fra le mie braccia.
Ti ho odiata tutte le volte che facevi finta di ignorarmi per l'ennesima litigata. E ti ho odiata quando mi svegliavo la mattina convinto di averti accanto, e invece ti avevo solo sognata.
Ti ho odiata tante volte, ma ti ho amata una sola volta, perché poi non ho più smesso di farlo.
Come si fa a fare l'amore senza metterci i sentimenti? Senza essere innamorati, facendo finta di niente il giorno dopo? Come si fa a toccare la pelle di una persona desiderandola solo per una notte, senza svegliarsi la mattina con il vuoto di non averla più tra le dita?
Mi baciavi le labbra ed io ne sentivo la mancanza appena le staccavi dalle mie.
Avevo chiuso il cuore dentro ad un petto di cemento armato, non volevo farlo toccare a nessuno. Quando poi, tu, con una carezza, hai abbattuto quel muro che io avevo costruito e rafforzato anno dopo anno, e ti sei presa tutto.
Sembravamo così diversi, ma siamo sempre stati uguali. Tu sei sempre stata una tipa molto disordinata, ed io di disordine ne sapevo qualcosa. Nella mia testa regnava il caos, dubitavo sempre di tutto, avevo sempre l'impressione di fare la cosa sbagliata. L'ansia era sempre lì, pronta a divorarmi.
Eppure tu, che ancora oggi non sei in grado di riordinare i tuoi vestiti sparsi per tutta la casa, sei riuscita a riordinare il casino che avevo dentro.
Torno a casa, e tu sei lì ad aspettarmi. Torno a casa, e non vedo l'ora di baciarti. Torno a casa, e ancora non riesco a credere che tu sia mia.
Apro la porta e ti vedo corrermi incontro. Apro le braccia, mentre le mie labbra si preparano ad accogliere le tue.
Io ho baciato tante donne, e la prima volta che ho baciato te, quella sera a casa tua, non eri neanche la mia ragazza. Ma quando ci siamo baciati è stato come se non avessi mai baciato nessuna prima, e neanche dopo. È stato come ridare il mio primo bacio. Forse perché era il più vero che avessi mai dato e ricevuto, il più giusto, il più sincero.
Dal primo giorno che ho incontrato i tuoi occhi, io ho visto la mia felicità riflessa in quell'azzurro cielo. E dal quel giorno, nei tuoi occhi, io vedo il nostro futuro.
Ci abbiamo messo forse qualche anno di troppo per capirlo, ma era ovvio che sarebbe dovuta finire così.
Tu ancora non lo sai, ma io, un giorno, ti sposerò.
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Insieme Sempre || Damiano e Victoria ||
Romance«... ma è vero che abbiamo un rapporto molto intimo, siamo più che fratelli, più che amici, più che ogni cosa.» Damiano e Victoria. Victoria e Damiano. Nessuno sa quale verità si cela dietro quell'amicizia dannatamente perfetta. C'è chi ipotizza una...