96. Sbagli

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(Dam's pov)

Giugno 2022

Stavo sbagliando tutto.

Stavo sbagliando tutto a causa di una ragazzina che aveva invaso il mio mondo con i suoi occhi color oceano e il suo viso apparentemente angelico.

Avrei dovuto togliermela dalla testa sin dall'inizio.

Anche perché io non me la meritavo affatto, perché non facevo altro che distruggere tutto ciò che toccavo.

Victoria si alzò dal letto e si piegò per raccogliere la borsa sul pavimento. Ed io me ne stavo lì, a dorso nudo, appoggiato allo stipite della porta e con il sorriso da imbecille, a guardarle il sedere.

Mi schiarii la voce per farla accorgere della mia presenza.

«Che fai? Mi spii?», fece lei.

«In realtà no. Stavo solo ammirando il tuo bel culetto», ammisi.

Lei sgranò gli occhi e arrossì, un po' imbarazzata.

«Tu non sei normale.»

Mi sorpassò con una spallata.

«Dove vai?», le chiesi poi.

Si voltò di scatto e i miei occhi si fissarono sulla scollatura della sua maglietta.

Okay, ora basta, Damiano. Datti una calmata.

«Abbiamo le prove, siamo in un ritardo fottuto e tu sei ancora mezzo nudo», mi fece notare.

Io rimasi in silenzio a guardarla.

«Si può sapere che cavolo di problemi hai stamattina?»

«Ne ho uno in particolare...»

Avanzai verso di lei, il mio obiettivo erano chiaramente le sue labbra, ma lei si scostò.

«Smettila. Potrebbe vederci qualcuno.»

Riprese a camminare decisa fino al portone di casa e prima di uscire prese le chiavi della mia macchina e me le lanciò.

Durante il breve tragitto cercai di concentrarmi esclusivamente sulla guida, ma la mia testa era perennemente distratta dal suo profumo che aveva invaso l'aria e i miei occhi erano attratti dalle sue cosce nude. Quando la guardai di nascosto per la milionesima volta, la beccai mentre sbadigliava.

«Dormito poco?»

«Ho avuto altro da fare», sorrise maliziosa, riferendosi alla nostra notte di passione.

Parcheggiai davanti alla sala prove, ma quando Vic fece per scendere, l'afferrai per un polso.

«Aspetta», sussurrai, puntando i miei occhi nei suoi.

Ed era lì che succedeva, sempre. Avevo così tante cose da dirle, ma poi la guardavo negli occhi e non riuscivo a dire niente. Avrei voluto parlarle col cuore in mano, come succede nei film, dove il principe azzurro guarda la sua principessa negli occhi e tira fuori tutto. Ma la vita non è come uno di quei film, la vita è più difficile e incasinata.

Avrei solo voluto dirti che neanch'io avevo dormito molto. Anzi, non avevo proprio chiuso occhio. Perché quando sei arrivata a casa mia, un po' ubriaca e con quel sorriso sulle labbra e la tua allegria contagiosa, eri la cosa più bella che io avessi mai visto. E avrei voluto dirti che eri bellissima anche dopo, con i capelli arruffati e il trucco sbavato, mentre dormivi accoccolata al mio petto, stretta fra le mie braccia.

Insieme Sempre || Damiano e Victoria ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora